Biennale dello spazio pubblico: chiusa la call con oltre 150 proposte
Sono oltre 150 le proposte arrivate alla call “Fare spazi pubblici” promossa nell’ambito della quarta edizione della Biennale dello Spazio Pubblico. La manifestazione si terrà alla Facoltà di architettura di Roma Tre all’ex Mattatoio di Testaccio, dal 25 al 27 maggio prossimi, ed è promossa dall’Istituto Nazionale di Urbanistica assieme alla sua sezione laziale, dal Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori, dall’Ordine degli architetti di Roma e dal Dipartimento di Architettura dell’Università Roma Tre, con la collaborazione di UN - Habitat e di Anci.
La call è stata strutturata su due binari, eventi territoriali e
laboratori tematici. Attraverso le proposte accolte di eventi
territoriali si costruirà un calendario di iniziative (come
convegni e seminari) che associazioni, enti pubblici e privati,
cittadini organizzeranno su tutto il territorio fino a maggio. La
seconda parte della call permetterà, invece, sempre attraverso le
proposte pervenute, la formazione di laboratori che lavoreranno nel
corso dei due mesi che precedono l’evento finale. Il filo
conduttore tematico di eventi e laboratori rimane quello della
progettazione e della gestione di spazi pubblici. Tutto, i
risultati sia degli eventi che dei laboratori, confluirà
nell’organizzazione dell’evento finale di Roma a maggio.
Variegata la natura dei soggetti che hanno risposto alla call:
piccole e medie amministrazioni comunali, Università, scuole,
associazioni culturali, ordini provinciali degli architetti,
sezioni regionali dell’Istituto Nazionale di Urbanistica. La
varietà degli interlocutori risponde a uno dei principi che sono
costitutivi della Biennale e a quello della importanza della
progettazione di qualità dello spazio pubblico, ovvero ad una
visione olistica e multidisciplinare.
Per quanto riguarda i temi specifici trattati nelle risposte alla
call tra tutti emerge quello della rigenerazione urbana declinata
in categorie come accessibilità, mobilità dolce, periferie e
sicurezza urbana, disastri ambientali e ricostruzione, gestione dei
beni comuni, riuso temporaneo, integrazione e multicultura, scuola
e città educanti.