Il BIM per la progettazione architettonica, strutturale e impiantistica
La società contemporanea sta vivendo una profonda trasformazione dovuta alla diffusione delle Tecnologie dell'Informazione (IT) che stanno modificando radica...
La società contemporanea sta vivendo una profonda trasformazione
dovuta alla diffusione delle Tecnologie dell'Informazione (IT) che
stanno modificando radicalmente il modo di vivere, di lavorare, di
produrre documenti e di scambiare informazioni.
Anche l'industria delle costruzioni è destinata a profondi
mutamenti dovuti all'impiego delle IT o ITC (Information
Technologies in Construction).
Mai come negli ultimi tempi, il BIM (Building Information
Modeling), meglio nella versione con BIMM (Building Information
Modeling & Management) è divenuto, anche in Italia, tema di
grande interesse e di dibattito, sia a livello privato sia
pubblico, tra gli attori del settore.
Chi decide di adottare il BIM come metodo di lavoro, può oggi
scegliere tra una vasta gamma di software, ormai testati ed
affidabili, specifici per le diverse discipline che compongono la
filiera, partendo dall'ideazione per arrivare alla gestione e
manutenzione del costruito. Dall'acronimo BIM è proprio sulla "I"
di informazioni che si gioca la partita. Sono gli strumenti
software, tramite standard di comunicazione neutri e condivisi, che
assicurano lo scambio delle informazioni tra i diversi attori
operanti. In questo modo possiamo quindi parlare di OPEN BIM®. Una
modalità aperta di operare, indipendentemente dal software
utilizzato, che crea il vantaggio di sfruttare al massimo le
potenzialità dei software specifici per la progettazione
architettonica, impiantistica e strutturale.
In questo contesto opera l'associazione no profit
BuildingSMART International, un'alleanza
internazionale che si pone alla guida dello sviluppo di standard
aperti e riconosciuti a livello internazionale, per supportare la
più ampia diffusione del BIM per il mondo delle costruzioni.
Il Capitolo italiano di BuildingSMART i cui soci,
tra gli altri, sono imprese di costruzione, produttori,
progettisti, enti, associazioni professionali e una serie di
dipartimenti universitari italiani, ha lo scopo di
coordinare e sviluppare gli obiettivi di BuildingSMART nel
nostro Paese.
L'attività di ricerca e promozione di
BuildingSMART coinvolge strumenti software che
supportano il formato standard IFC tramite il quale si realizza
l'interoperabilità tra essi generando un vero e proprio processo di
progettazione OPEN BIM®, che in altre parole è la
possibilità di comunicare il proprio progetto e tutti i
dati in esso contenuti, senza perdita qualitativa, in tutte le fasi
della progettazione, utilizzando software specifici per ciascuna
fase.
All'interno di questo scenario, possiamo quindi parlare di diversi
ambiti di applicazione del BIM tra i quali:
- il BIM per la progettazione architettonica,
- il BIM per la progettazione strutturale,
- il BIM per la progettazione impiantistica,
che rappresentano anche il focus di questo intervento. Per
scendere più nel dettaglio e capire cosa significa parlare di BIM
per le diverse discipline della filiera, occorre partire dalla
digitalizzazione dei dati di progetto. Infatti il vero obiettivo è
la capacità di digitalizzare e gestire tutte le informazioni
inerenti i processi di progettazione, di costruzione e, ancor più
rilevante per le stazioni appaltanti e i committenti, di gestione
delle opere realizzate da una filiera che coinvolge molteplici
operatori: progettisti, imprese, sub-appaltatori, facility manager,
committenti pubblici e privati, ecc. Questa digitalizzazione
avviene tramite software che vengono definiti di
"authoring", cioè che sono in grado di
generare modelli 3D contenenti, oltre alla geometria, i
dati relativi alle informazioni del costruito. Esistono
inoltre altri strumenti per la digitalizzazione come quelli di
processo per la gestione, ad esempio, della contabilità o dei SAL,
strumenti come quelli di Review per la prevenzione di interferenze
strutturali e strumenti di gestione per la project collaboration e
il facility management.
L'ambito BIM authoring è l'attività di
modellazione dove nascono i componenti del progetto. Ogni oggetto
viene inserito, descritto e progettato in termini di geometria,
caratteristiche, collocazione e correlazione reciproca.
Nel BIM per la progettazione architettonica il
modello BIM è costituito da parti strutturali e da parti più
afferenti al progetto architettonico. Vengono considerati i
serramenti e gli infissi fino alla loro completa definizione anche
a scopo ordine, ad esempio, e messa in opera. Inoltre gli strumenti
di authoring per la progettazione architettonica possono produrre e
scambiare informazioni per il rendering del progetto, per il
computo metrico, per la WBS di progetto e per lo space
planning.
Il BIM per la progettazione strutturale è
caratterizzato da attività finalizzate alla progettazione delle
opere strutturali portanti principali quali: fondazione in cemento
armato, opere strutturali in elevazione sia in cemento armato che
in acciaio, legno, opere di copertura con finalità strutturali. Gli
strumenti di authoring afferenti a questa area possono avere
collegamenti, anche bidirezionali, con software di calcolo
strutturale, contenere o collegarsi con soluzioni per la
pianificazione ed organizzazione della costruzione o del montaggio
della struttura e creare un ponte con il cantiere, per quello che
viene definito BIM to Field.
I vari impianti tecnici al servizio dell'edificio (MEP), come ad
esempio quelli di canalizzazione idraulica, ventilazione forzata,
riscaldamento, scarico acque piovane, possono essere oggetto di
progettazione BIM tridimensionale. Essi vengono gestiti a seconda
dei casi e dell'opera da realizzare sia a livello di modellazione
sia come modelli intelligenti per estrarre informazioni per il
computo o per simulazioni energetiche.
Da queste brevi note descrittive delle potenzialità di un approccio
OPEN BIM, possiamo intuire quale sia il vantaggio derivante
dall'utilizzo di un formato condiviso: la generazione di un
flusso di lavoro trasparente e aperto che fornisce dati duraturi
utilizzabili durante tutto il ciclo di vita
dell'edificio.
Anche per la Pubblica Amministrazione, che si sta
muovendo per introdurre il BIM nelle gare d'appalto pubblico,
recependo cosi la direttiva europea sugli appalti pubblici del
Gennaio 2014, un formato neutro appare come l'unica forma
di interoperabilità che dia garanzia di imparzialità nel controllo
e nella validazione dei dati. Un aspetto molto importante
è quello che riguarda la durata nel tempo delle informazioni,
infatti il formato IFC, standard indipendente dai formati delle
software house, garantisce il riutilizzo nel tempo dei dati,
evitando di cadere in "trappole" dovute alla mancata compatibilità
tra diverse versioni di formati proprietari. Non sono da
dimenticare anche gli aspetti normativi e contrattualistici di una
commessa e anche su questo fronte il formato neutro IFC può essere
facilmente controllabile con strumenti studiati allo scopo e quindi
essere meno soggetto a costituire motivo di diatriba tra
committenza e appaltatore. Di contro infatti l'utilizzo di formati
chiusi, interpretabili solo da applicazioni proprietarie, possono
essere motivo di valutazione qualitativa soggettiva, quindi
facilmente impugnabile.
In conclusione possiamo dire che anche il nostro Paese si
sta attrezzando per l'adozione del BIM e lo sta facendo
mettendo in campo le risorse umane necessarie per governare il
processo, e l'impianto normativo per lo svolgimento di gare
pubbliche. Tutto questo ci fa ben sperare che, nonostante il
ritardo con cui ci siamo approcciati al BIM, non manchi molto per
portare l'Italia al passo dei principali paesi europei.
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A cura di Ing. Luca
Ferrari
Vice Presidente Building SMART Italia
http://www.buildingsmart.org
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