Nuovo Codice Appalti: le Professioni tecniche chiedono un confronto con il Governo
Da una parte i costruttori edili rappresentati dall'ANCE, convocati d'urgenza dal Ministro Delrio in un tavolo di confronto rispetto alla fase transitoria, d...
Da una parte i costruttori edili rappresentati dall'ANCE, convocati d'urgenza dal Ministro Delrio in un tavolo di confronto rispetto alla fase transitoria, dall'altra le professioni tecniche rappresentate (si fa per dire) dalla Rete delle Professioni Tecniche, che sperano in un confronto con il Governo per affrontare le criticità relative ai servizi di architettura e ingegneria.
“E’ indispensabile - ha affermato Giuseppe Cappochin, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori - un intervento correttivo sul nuovo Codice dei contratti al fine di raggiungere concretamente uno degli obiettivi prioritari della legge delega che è quello di rilanciare la centralità del progetto nel processo di realizzazione delle opere pubbliche. Serve rimuovere una serie di criticità che impediscono, di fatto, proprio il rilancio del concorso, lo strumento migliore per esaltare la qualità del progetto e per ridurre il fenomeno delle varianti in corso d’opera e delle opere incompiute. Non è più rinviabile l’apertura da parte del Governo - come già fatto con l’Ance - di un Tavolo di confronto anche con le professioni tecniche proprio per superare le criticità relative ai servizi di architettura e ingegneria”.
Ricordiamo, infatti, le recenti parole del Ministro Delrio "Siamo d'accordo sulla proposta dell'Ance per un piano industriale di sviluppo che potenzi i lavori pubblici e sulla maggiore flessibilità per gli investimenti. Accogliamo anche la proposta di un tavolo di confronto rispetto alla fase transitoria del Nuovo Codice Appalti che convocheremo subito per affrontare con Ance e Enti locali la fase transitoria e l'andamento del mercato delle opere pubbliche, con componente prevalente dell'edilizia, che ha comunque visto tra gennaio e giugno un aumento di 4 miliardi rispetto allo scorso anno".
Nonostante la scarsa attenzione del Governo alle proposte avanzate, continua la "disponibilità" dei rappresentanti delle Professioni tecniche che, pur apprezzando il contenuto delle linee guida ANAC, hanno richiesto un correttivo che possa "riallineare" il testo del D.Lgs. n. 50/2016 ai principi espressi all'interno della legge delega. “Abbiamo molto apprezzato il contenuto delle Linee Guida emanate dall’ANAC - ha affermato il Vicepresidente del Consiglio Nazionale, Rino La Mendola - che, di fatto, superano buona parte delle criticità emerse in questa prima fase di applicazione del nuovo Codice. Le modifiche che abbiamo chiesto all’Autorità sono finalizzate ad aprire in modo ancora più concreto il mercato alle strutture professionali medio-piccole; siamo consapevoli che le criticità strutturali della norma potranno essere superate solo con un decreto correttivo che riconduca il nuovo Codice dei contratti lungo il percorso proficuamente tracciato con la Legge delega, grazie al prezioso lavoro svolto dalle Commissioni parlamentari e dai relatori, Sen. Stefano Esposito e On. Raffaella Mariani”.
In tal senso, il CNAPPC, unitamente alla Rete delle Professioni Tecniche, aveva già presentato un documento che indicava una serie di modifiche all’attuale versione del Decreto legislativo n. 50/2016. Ci chiediamo, però, quale sia la disponibilità del Governo ad ascoltare le proposte delle Professioni tecniche, considerato il loro peso specifico nei processi legislativi.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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