Nuovo Codice Appalti, Corradino (ANAC): crollo gare non legato a nuove regole
In una recente intervista su Edilizia e Territorio, Michele Corradino, Componente dell'Autoritá Nazionale Anticorruzione (ANAC) e braccio destro di Raffaele Cantone per quanto riguarda il settore degli Appalti, ha affermato che il crollo dei bandi di gara (leggi articolo) non è legato al cambio normativo ma solo a "una certa resistenza di una parte delle amministrazioni a riorganizzarsi secondo le nuove regole".
Secondo le rilevazioni dell'ANAC la caduta del mese di maggio è del 60% ma segue l'andamento dei mesi precedenti, in particolare novembre 2015, quando, rileva Corradino "è scattato l'obbligo di centralizzazione degli appalti (che impedisce ai comuni non capoluogo di bandire le gare in forma autonoma, ndr)".
La riflessione proposta da Corradino punta il dito contro il clima di terrore e auspica una maggiore responsabilità da parte di tutti gli operatori del settore, ANAC in testa, in modo da agevolare un cambiamento che "promuove lo sviluppo e non risponde solo a logiche anticorruzione, ma di innovazione degli appalti".
In riferimento alla paventata ipotesi che l'assenza di un periodo transitorio avrebbe reso più complicato l'adeguamento, Corradino ha negato categoricamente affermando che il "periodo transitorio è stato previsto" e che "il codice prevede che il vecchio regolamento appalti resta in vigore finché non diventano operative le nostre linee guida. Non solo. Abbiamo addirittura una norma che ci impone di indicare espressamente con le linee guida quali norme del regolamento via via vengono a decadere. Quindi noi non soltanto non abbiamo un vuoto normativo ,perché la situazione oggi è identica a prima, ma non abbiamo nemmeno l'incertezza normativa che caratterizza in genere queste fasi di passaggio".
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
© Riproduzione riservata