Biennale dello spazio pubblico: chiusa la call con oltre 150 proposte

28/02/2017

Sono oltre 150 le proposte arrivate alla call “Fare spazi pubblici” promossa nell’ambito della quarta edizione della Biennale dello Spazio Pubblico. La manifestazione si terrà alla Facoltà di architettura di Roma Tre all’ex Mattatoio di Testaccio, dal 25 al 27 maggio prossimi, ed è promossa dall’Istituto Nazionale di Urbanistica assieme alla sua sezione laziale, dal Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori, dall’Ordine degli architetti di Roma e dal Dipartimento di Architettura dell’Università Roma Tre, con la collaborazione di UN - Habitat e di Anci.

La call è stata strutturata su due binari, eventi territoriali e laboratori tematici. Attraverso le proposte accolte di eventi territoriali si costruirà un calendario di iniziative (come convegni e seminari) che associazioni, enti pubblici e privati, cittadini organizzeranno su tutto il territorio fino a maggio. La seconda parte della call permetterà, invece, sempre attraverso le proposte pervenute, la formazione di laboratori che lavoreranno nel corso dei due mesi che precedono l’evento finale. Il filo conduttore tematico di eventi e laboratori rimane quello della progettazione e della gestione di spazi pubblici. Tutto, i risultati sia degli eventi che dei laboratori, confluirà nell’organizzazione dell’evento finale di Roma a maggio. 
Variegata la natura dei soggetti che hanno risposto alla call: piccole e medie amministrazioni comunali, Università, scuole,  associazioni culturali, ordini provinciali degli architetti, sezioni regionali dell’Istituto Nazionale di Urbanistica. La varietà degli interlocutori risponde a uno dei principi che sono costitutivi della Biennale e a quello della importanza della progettazione di qualità dello spazio pubblico, ovvero ad una visione olistica e multidisciplinare.
Per quanto riguarda i temi specifici trattati nelle risposte alla call tra tutti emerge quello della rigenerazione urbana declinata in categorie come  accessibilità, mobilità dolce, periferie e sicurezza urbana, disastri ambientali e ricostruzione, gestione dei beni comuni, riuso temporaneo, integrazione e multicultura, scuola e città educanti.

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