Terremoto Centro, presidenti delle Regioni privati del potere di condivisione delle ordinanze commissariali
19/10/2018
"La maggioranza di Governo
questa notte nella conversione del decreto
relativo alla ricostruzione del ponte Morandi a
Genova con un colpo di mano ha tolto ai
presidenti delle Regioni, sub-commissari al terremoto, il
potere di condivisione sulle ordinanze
commissariali, declassando la loro
funzione a potere 'consultivo'". Lo denunciano in
una nota congiunta il presidente della Regione
Marche, Luca Ceriscioli,
dell'Abruzzo, Giovanni Lolli,
dell'Umbria, Catiuscia Marini e del
Lazio, Nicola Zingaretti.
“Mentre per Genova si nomina commissario il
sindaco della città, per il terremoto – proseguono - si
esautorano i presidenti e i sindaci dei territori, perché
di fatto questa impostazione riduce a livello di
osservatori anche i sindaci dei Comuni del
cratere che oggi si esprimono nei comitati della
ricostruzione sulle ordinanze in essere. Questa svolta
centralista del Governo è grave e miope - sottolineano -
perché moltissime scelte della ricostruzione
impattano direttamente con norme e leggi di
carattere regionale”.
“La non condivisione 'ante' scrittura delle
ordinanze produrrà sicuramente contenziosi e
ricorsi e aumenterà quella confusione
burocratica che si dice volere combattere. La
ricostruzione si fa nei territori e non a Palazzo Chigi,
per questo valuteremo un ricorso alla Consulta
perché leso il principio di leale collaborazione tra istituzioni.
Questa impostazione oltre al rallentamento delle procedure
allontana, non poco, le sedi decisionali dai cittadini e dai
professionisti che nei territori pretendono giustamente di essere
coinvolti nella fase di ricostruzione dei loro Comuni. In attesa di
essere ricevuti dal Presidente del Consiglio, che mai ha accettato
la nostra richiesta di un incontro avanzata ormai da tempo -
concludono i quattro presidenti - oggi non parteciperemo
all'incontro con il neo commissario anche perché a causa
delle scelte compiute non si comprende più quale sia il senso e la
funzione di questo Comitato”.
“Finora - aggiunge il presidente della Regione
Marche Luca Ceriscioli - nel rapporto tra Governo e Regioni per
gestire le ordinanze della ricostruzione era prevista l’intesa, le
Regioni collaboravano con il governo per fare in modo che le
ordinanze fossero il più possibile aderenti alle esigenze del
territorio nel rapporto con le richieste dei sindaci, quindi
l’intesa suggellava quel rapporto tra governo e territorio nel
gestire le diverse situazioni che riguardano la ricostruzione.
Incontravamo assemblea dei sindaci e comitato istituzionale per poi
portare la voce del territorio su tutte le scelte, dalle opere da
realizzare a dove mettere risorse. Con questa eliminazione
diventiamo soggetti esautorati rispetto al terremoto. Una
scelta assurda che mette in difficoltà lo stesso
commissario, lasciato solo a portare avanti le
iniziative, costretto a caricare tutto su di sé. Difficile
da immaginare”.
"Prendo atto che i presidenti delle Regioni
hanno scelto di interpretare in modo strumentale un
passaggio legislativo per lo snellimento della
ricostruzione. In questo modo si continua a rispondere non
alla gente, ma alle logiche della vecchia politica che non
appartengono né a me né al Governo. Mi spiace che i presidenti
delle Regioni terremotate invece di prendere atto del nuovo corso
realmente condiviso della ricostruzione si prestino ad essere
strumento di opposizione anziché di costruzione". Così il
Commissario per la ricostruzione Piero Farabollini
commenta il mancato incontro di presentazione con i
governatori di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo. "Sono un
tecnico del territorio nominato dal Governo per procedere
insieme al territorio, sindaci in primis, con una
ricostruzione che è innegabilmente quasi al palo - aggiunge il
commissario - Ho convocato un incontro per presentarmi ed avviare
un primo confronto in attesa di incontrare tutte le istituzioni
locali il prossimo 30 ottobre a Camerino".
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