Assunzione navigator: Toscana annuncia ricorso alla Corte Costituzionale
20/02/2019
La Regione Toscana ricorrerà alla Corte Costituzionale sul decreto relativo al reddito di cittadinanza, nella parte che interessa l’assunzione dei cosiddetti “navigator”. La Giunta ha deciso infatti deciso di presentare un ricorso alla Consulta affinché “valuti la decisione del Governo sulle graduatorie dei concorsi e l'attivazione di un concorso per reclutare il personale dei centri per l'impiego - i cosiddetti 'navigator' - secondo le procedure previste dalla Costituzione”
“È
singolare che il governo da una parte spinga all'autonomia
regionale e dall'altra invece voglia accentrare in malo modo
funzioni che la Costituzione indica come concorrenti, prevedendo
così una leale collaborazione tra Stato e Regioni", sottolinea il
presidente della Regione Toscana Enrico Rossi,
insieme all'assessore Cristina Grieco. "In ogni caso per noi il
discorso è chiaro, in Toscana non ci saranno 'navigator' presi come
precari e assunti senza le procedure concorsuali previste dalla
stessa Costituzione. Lavoriamo per poter assumere a tempo
indeterminato”. "Siamo convinti di avere ragione - spiegano Rossi e
Grieco - perché si calpestano i diritti di cittadini e lavoratori
che hanno partecipato ai concorsi e sono stati giudicati idonei
dalle commissioni, obbligandoli a ripetere prove per cui già erano
stati positivamente giudicati. È una norma vessatoria, che - cosa
da non sottovalutare - si tradurrà anche in un aumento dei costi
per la pubblica amministrazione”.
La
giunta regionale ha anche stabilito di indire un concorso generale
per assumere presso i centri per l'impiego, in modo da coprire la
quota parte che spetta alla Toscana in relazione alla cifra di 10
mila 'navigator' indicata dal Governo. "Questo - affermano Rossi e
Grieco - consentirà a tutti coloro che intendono partecipare di
essere reclutati nel pieno rispetto della Costituzione. Se il
governo attuasse la piena collaborazione con le Regioni, anziché
fare fughe in avanti, concerterebbe un piano di finanziamenti
affinché nel biennio queste persone fossero assunte in modo stabile
e organico, senza alimentare nuovo precariato”.
"Dopo aver stabilizzato i precari che lavoravano
nei nostri centri per l'impiego, e riassunto il personale
provinciale, - spiega Rossi - non vogliamo creare nuovi precari
scelti in fretta e alla cieca, senza concorso e senza titoli
specifici. Rivendichiamo le nostre competenze e la tutela dei
principi costituzionali. La Toscana rispetta il principio della
leale collaborazione, che piaccia o no, e anche Di Maio deve
rispettarlo. Non è possibile - ha aggiunto - che il Governo
assecondi forme estreme di autonomia che creerebbero stati e
staterelli e calpesti poi i poteri che la Costituzione affida alle
Regioni. Serve una ragionevole via di mezzo".
“Il rafforzamento dei centri per l'impiego –
aggiunge Cristina Grieco – è una delle priorità
che abbiamo condiviso con il Governo. Però sussistono molte
perplessità, e non solo nostre, sulle modalità previste
dall'Esecutivo nazionale per arrivare a questo obiettivo. La
Costituzione prevede la leale collaborazione tra Stato e Regioni e
questo vale in questo caso. Siamo contrari alla precarietà che
invece il governo vuol creare. Ripeto, non siamo contrari al
reddito di cittadinanza, non vogliamo né bloccarlo né ritardarlo,
ma vogliamo che il rafforzamento dei centri venga fatto nel
rispetto del ruolo e delle competenze di ciascuno, e soprattutto
nel rispetto del dettato costituzionale in base al quale per
entrare nella pubblica amministrazione occorre un concorso
pubblico”.
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