“Abbiamo sollevato delle
criticità”. Catiuscia Marini, presidente della
Regione Umbria, spiega che sull’applicazione del reddito di
cittadinanza si sta “valutando come avviare l'attuazione del
provvedimento riguardo ai navigator. Il tema - aggiunge Marini
- non è solo l'assunzione del personale ma il funzionamento degli
uffici per le politiche del lavoro. La mia preoccupazione è il
rischio che da aprile in poi le politiche attive del lavoro e i
dipendenti dei centri per l'impiego siano concentrati
essenzialmente sui beneficiari del reddito di cittadinanza,
dimenticando la platea di persone come i giovani disoccupati o chi
ha perso il lavoro, che magari non hanno i requisiti per avere il
reddito di cittadinanza ma hanno necessità di essere accompagnati
al reinserimento lavorativo.
Sui navigator dico una cosa:è curioso - prosegue
Marini - immaginare che la ricerca delle opportunità del lavoro
possa avvenire da parte di persone che esse stesse stanno cercando
un lavoro. Per trovare un lavoro ad altri bisogna avere anche
competenze tecniche, conoscenza del territorio, del sistema
economico e produttivo, di fiducia delle imprese verso il centro
per l'impiego e verso chi seleziona persone. Vedo molte
criticità”.
“Il confronto con il ministro Di Maio – rileva
Cristina Grieco, coordinatore della Commissione
Lavoro della Conferenza Regioni - è ancora in atto perché abbiamo
fatto un punto politico-tecnico sabato, ma siamo ancora nel guado
di proposte emendative che devono essere vagliate dal governo.
Quindi i prossimi giorni saranno cruciali sui 6000 navigator su cui
come regioni abbiamo molte perplessità di varia natura, rispetto
alle competenze costituzionali, organizzative, di funzionamento,
dei servizi.
Non siamo contrari all' introduzione del
provvedimento però bisogna fare le cose per bene. Ma se i servizi
devono essere rafforzati, questo deve avvenire con delle
professionalità che siano veramente in grado di rispondere alle
esigenze dei cittadini. Quindi il reclutamento deve essere fatto
sui territori, con concorso pubblico e non con procedure massive e
superficiali. Su questo abbiamo fatto delle proposte che speriamo
possano incontrare il favore della Conferenza delle
Regioni”.
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