Un nuovo Codice appalti europeo proposto da ASMEL
Un nuovo Codice Appalti, con annesso Regolamento
applicativo e pronto per sostituire quello attuale mai
decollato ed ancora in attesa della stesura di gran parte dei
decreti attuativi.
Lo ha predisposto ASMEL, l’Associazione per la
Modernizzazione e la Sussidiarietà degli Enti locali, che associa
oltre 2600 Comuni in tutt’Italia, in collaborazione con lo Studio
legale NCTM, con sedi a Milano, Roma, Bruxelles, Londra e Shangai.
L’iniziativa, che raccoglie le sollecitazioni della base
associativa, sarà presentata a Napoli, presso Palazzo Caracciolo,
lunedì prossimo in occasione del FORUM “I Comuni fanno rete”,
dall’Avv. Marco Monaco, partner dello Studio internazionale, con
l’obiettivo di rendere disponibile uno strumento che può essere
varato immediatamente. Entro la prima decade di marzo, verrà
presentato poi in Commissione Lavori pubblici del Senato.
“Non possiamo attendere oltre per sbloccare gli Appalti -
dichiara Francesco Pinto, Segretario generale
ASMEL - . Il Codice vigente rappresenta un ostacolo al varo
delle opere pubbliche generando continue incertezze e ritardi.
Inutile procedere con correttivi e norme tampone, in attesa della
riscrittura di un nuovo Codice, che impiegherà non meno di un anno
prima di essere varato. Occorre riportare certezze e stabilità
delle norme tra gli addetti ai lavori”.
La proposta ASMEL mantiene in vita le parti dell’attuale
Codice che recepiscono le Direttive europee e cancella del tutto
quelle basate sul rispetto di procedure meramente formali,
di fatto più restrittive di quelle europee, e fonte di rischio di
incorrere in procedure di infrazione alle norme comunitarie.
Più che proporre l’ennesima modifica della normativa sugli appalti,
ASMEL ha scelto la strada della riscrittura del
Codice, consentendo alle Stazioni Appaltanti di
“decidere", con celerità, a fronte delle odierne incertezze che
generano il timore di azioni di responsabilità̀ per danno
erariale.
Il Codice prospettato è corredato da un unico Regolamento
attuativo, che ripristina, aggiornandolo, quello del 2010,
mandato in pensione nel 2016, e sostituisce del tutto gli
attuali 78 decreti attuativi, 42 effettivamente varati e 36 solo
previsti o annunciati.
Secondo l’Associazione, infatti, l’idea di sostituire il
regolamento di attuazione del Codice con una serie tanto numerosa
di decreti attuativi allo scopo di realizzare una presunta
regolazione leggera e flessibile, si è rivelata, alla prova dei
fatti, fallimentare, aumentando la complessità̀ del sistema e le
incertezze interpretative.
Invece, il nuovo corpus normativo, Codice più Regolamento,
contiene solo 240mila parole, con un robusto taglio del 60%
rispetto alle circa 600mila attese, una volta varati tutti i 78
decreti attuativi.
“Proponiamo un Codice di stampo europeo – continua Pinto -
all’insegna della semplificazione, ma anche del rispetto della
legalità. Resta, infatti, intatta la titolarità dell’Autorità ad
emanare proprie linee guida per fornire indicazioni e colmare
eventuali vuoti normativi, attraverso Atti di segnalazione a
Governo e Parlamento. Al pari di ogni altra Autorità. In altre
parole, piuttosto che essere relegata nel ruolo di (improbabile)
interprete delle norme in vigore, tanto aggrovigliate da poter
definire l’attuale Codice come un autentico manuale di enigmistica
giuridica, ANAC vedrà aumentare la propria autorevolezza, nella
misura in cui le proprie pronunce diventeranno un riferimento per
gli addetti ai lavori.”
ASMEL sostiene che il rispetto della legalità si realizza
principalmente attraverso la tracciabilità e la
trasparenza, ormai assicurate in Italia dal varo
dell’obbligo di appalti telematici, introdotto lo scorso 18 ottobre
scorso, piuttosto che con ipocrite regole formalistiche che servono
solo ad aumentare l’indice di “bigottismo normativo” con il rischio
di favorire piuttosto che prevenire i fenomeni corruttivi. A tal
fine, ha lanciato, una campagna per consentire a tutte le Stazioni
appaltanti d’Italia, anche non socie, l’utilizzo gratuito di una
piattaforma telematica, semplice da usare ed in grado di adempiere
alle nuove prescrizioni.