Pandemia: Regioni, inviato al Governo il parere sulla bozza di Dpcm
03/12/2020
Il Presidente della Conferenza
delle Regioni e delle Province autonome, Stefano
Bonaccini ha trasmesso al Governo il parere sulla bozza di
DPCM relativo alle ulteriori misure urgenti per fronteggiare
l'emergenza epidemiologica da COVID-19.
“La seconda ondata della pandemia
– si legge nel parere - sta colpendo in maniera generale tutto il
territorio nazionale” per questo le Regioni hanno ribadito “la
richiesta di univoche misure nazionali ed, in via integrativa,
provvedimenti più restrittivi di livello regionale e locale”.
Nel provvedimento ci sono misure
che “destano forti perplessità e preoccupazione” e che “comprimono
ruolo e compiti delle Regioni”, attribuendo “al Governo ogni scelta
e decisione sulla base delle valutazioni svolte dagli organismi
tecnici”. Per questo motivo è “indispensabile instaurare un
contraddittorio per l’esame dei dati con i dipartimenti di
prevenzione dei servizi sanitari regionali prima della adozione
degli elenchi delle Regioni” caratterizzate da scenari elevata o
massima gravità.
Secondo le Regioni, si legge
sempre nel parere, “Non appaiono chiare le procedure individuate” e
“le tempistiche con le quali viene declassificato il livello di
rischio”. Per questo è importante che le regioni possano
“partecipare al percorso di analisi”, anche per la “ricaduta delle
misure a livello regionale”.
Le Regioni chiedono poi che
“contestualmente all’emanazione del d.p.c.m., sia definito con un
provvedimento di legge “l’ammontare delle risorse, unitamente a
modalità e tempi di erogazione delle stesse, con le quali si
procede al ristoro delle attività economiche che hanno subito e
subiscono “limitazioni, sospensioni e/o chiusure”. E “con il
medesimo provvedimento – si sottolinea nel parere - è necessario
introdurre meccanismi di sospensione dei tributi relativi agli anni
fiscali 2020 e 2021 per le stesse attività economiche”.
Servono infine “misure normative
e adeguate risorse finanziarie per i necessari congedi parentali
per tutti i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, e misure
economiche di conciliazione per i lavoratori autonomi”.
L’obiettivo deve essere quello
conclude il documento - di dare “certezze al fine di scongiurare un
effetto depressivo e conseguenti problemi sociali, assicurando la
contemporaneità delle misure di contenimento dell’epidemia con
quelle di sostegno alle categorie economiche e sociali
colpite”.
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