Emergenza Covid-19: Bonaccini, dal confronto odierno arrivano prime risposte, ma occorre un’accelerazione
25/02/2021
“Prosegue l’interlocuzione
con il Governo. A fronte del documento presentato dalle Regioni la
scorsa settimana, stamattina sono arrivate alcune prime risposte
positive, ma su altri temi occorrono ulteriori riscontri. In
particolare, occorre una decisa accelerazione sul piano vaccini,
una revisione dei criteri per l’assegnazione delle fasce e una
valutazione preventiva sull’impatto delle varianti”.
Lo ha dichiarato il Presidente
della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini,
al termine del confronto odierno con i Ministri Gelmini e
Speranza.
“Registro alcuni primi passi
avanti. C’è la disponibilità a far lavorare il gruppo tecnico per
la revisione dei criteri e dei parametri che sono alla base della
definizione della colorazione delle diverse fasce di rischio. Ma
abbiamo chiesto che questo avvenga sin dalle prossime ore e che
questi lavori arrivino a conclusione nei prossimi giorni. Il
Governo si è poi impegnato a garantire la comunicazione delle
misure all’inizio della settimana e non più, come accaduto finora,
nel weekend: è quanto avevamo richiesto per consentire a cittadini
e imprese di conoscere per tempo le misure e organizzarsi. Dunque
un fatto positivo.
Abbiamo poi apprezzato -
ha spiegato il Presidente della Conferenza delle Regioni -
l’impegno ad una concomitanza più stringente fra provvedimenti
restrittivi e l’azione per indennizzi e ristori. Positiva anche
l’intenzione manifestata dai Ministri Gelmini e Speranza ad
estendere i ristori anche laddove le restrizioni siano introdotte
con ordinanze regionali assunte d’intesa col Ministero della
Salute. Su questo punto - che avevamo posto da tempo - attendiamo
però un riscontro positivo anche dal Ministero
dell’Economia.
Ma occorre –
prosegue Bonaccini - un’accelerazione ulteriore.
Primo: fare
il punto Stato-Regioni sul piano vaccini affinché siano recuperati
i ritardi dovuti ai tagli nella distribuzione, facendo tutto il
possibile anche in ambito europeo e coinvolgendo e
responsabilizzando ancor più i medici di medicina generale dopo il
recente accordo. Su questo si è convenuto di andare ad un
tempestivo confronto di aggiornamento con il Ministero della Salute
ed il Commissario per l’emergenza.
Secondo:
lavorare da subito, anche in un’ottica di respiro lungo, per
identificare settori ed attività che - al verificarsi di
determinate condizioni epidemiologiche e in condizioni di sicurezza
- possano riaprire in sicurezza.
Terzo: a
fronte di una possibile terza ondata, dovuta in particolar modo
alla maggiore contagiosità delle varianti che sembra colpire in
particolare i giovani, abbiamo la necessità di avere dati certi e
previsioni d’impatto per concordare un’azione congiunta in settori
fondamentali per la vita delle famiglie e delle comunità, come la
scuola.
Quarto: è
essenziale – conclude Bonaccini - che il nuovo Dpcm
chiarisca meglio il ruolo dei diversi livelli istituzionali in
materia di contenimento della pandemia”.
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