La Scuola Italiana Sci sul divieto dell'attività agli sciatori amatoriali anche nelle aree gialle
L'Associazione Maestri Sci Italiani alle ore 19:00 del
giorno 14 febbraio 2021, ricevendo il Comunicato Stampa del
Ministero della Sanità nel quale si evidenzia come, a poche ore
dall'apertura prevista degli impianti di risalita precedentemente
prevista nelle Regioni nella cosiddetta "zona gialla", è vietata
l'attività agli sciatori amatoriali, intende esprimere sconcerto,
incredulità e sgomento.
Centinaia di Professionisti della neve legati alla Scuola Italiana
Sci si sono attrezzati e organizzati con il massimo rigore e pronti
ad attenersi scrupolo ai Protocolli e Vademecum previsti,
investendo risorse in una stagione già di per sé drammatica per il
comparto, per essere comunque in pista alla riapertura prevista del
15 febbraio. E, ora, ricevendo questa ennesima battuta d'arresto
non ci sono parole per esprimere sgomento, delusione e
preoccupazione del mondo dei maestri di sci.
Il Presidente AMSI Nazionale Maurizio Bonelli: "La decisione del
Ministro delle salute per tempistica e modalità ci lascia
esterrefatti! AMSI, l’Associazione Maestri Sci Italiani, si unisce
al Collegio Maestri di Sci Italiani nel denunciare la completa
mancanza di rispetto delle Istituzioni verso la nostra categoria e
al mondo della montagna in generale. La modalità e la tempistica di
questo nuovo e ulteriore stop alla ripartenza dell'attività dei
maestri di sci è un evidente segno di scarsissima attenzione verso
15.000 famiglie che vivono di questa attività e che sono ferme dal
10 marzo del 2020. Come non mai, in questo momento ci sentiamo
umiliati nella nostra dignità di persone e di lavoratori
professionali ai quali viene vietato il diritto al lavoro e,
quindi, al sostentamento delle proprie famiglie da continue
promesse rimaste tutte regolarmente disattese: ci sentiamo e siamo
presi in giro! Ora ci aspettiamo il giusto e doveroso ristoro dallo
Stato perché gli oltre 15.000 maestri di sci italiani, dopo tutto
questo 'tira-molla' delle nostre istituzioni, rimarranno fermi
senza lavoro per quasi 21 mesi, da marzo 2020 a dicembre 2021, se
si potrà riprendere nel dicembre prossimo".