21/09/2021
Ciclovie e Ciclostazioni: in Gazzetta Ufficiale due decreti del MIMS
Sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale n. 225 del 20 settembre 2021 due decreti del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili. Si tratta del:
- Decreto MIMS 6 agosto 2021 recante "Ciclovie urbane poli universitari-Stazioni";
- Decreto MIMS 9 agosto 2021 recante "Modifica del decreto n. 344/2020. Ripartizione delle risorse per la progettazione e realizzazione di ciclostazioni e interventi concernenti la sicurezza della circolazione ciclistica cittadina".
Ciclovie urbane poli universitari-Stazioni
Con il Decreto 6 agosto 2021 viene approvato in via definitiva il riparto delle risorse di cui all’art. 2 del decreto direttoriale n. 73/2021 come di seguito riportato, in esito alle istanze pervenute al MIMS da parte dei comuni interessati:
Collegamento |
Importo |
Sede Università degli studi di Roma La Sapienza - Stazione di Roma Termini |
€ 595.000,00 |
Sede Università degli studi di Padova - Stazione di Padova Centrale |
€ 682.500,00 |
Sede Università degli studi di Pisa - Stazione di Pisa Centrale |
€ 524.997,71 |
Sede Università degli studi di Bari - Aldo Moro - Stazione di Bari Centrale |
€ 489.996,42 |
Sede Università degli studi di Palermo - Stazione di Palermo Centrale |
€ 525.000,00 |
Sede Università degli studi di Milano-Bicocca - Stazione di Milano Greco Pirelli |
€ 315.000,00 |
Ripartizione delle risorse per la progettazione e realizzazione di ciclostazioni e interventi concernenti la sicurezza della circolazione ciclistica cittadina
Con il Decreto 9 agosto 2021 viene modificato il decreto n. 344/2020 visto che la Città metropolitana di Cagliari e i Comuni di: Cagliari, Palermo, Bolzano, Sassari, Vittoria, Caltanissetta, Benevento, Cuneo, Teramo, Rovigo, Biella, Gorizia, Vibo Valentia, Oristano e Isernia hanno presentato la domanda per l’assegnazione delle risorse oltre il termine previsto dall’articolo 5, comma 1 del citato decreto; mentre le Città metropolitane di Napoli e Palermo e i Comuni di: Como, Aosta, Verbania e Enna non hanno presentato istanza di anticipazione.