22/10/2021
Mercato mutui immobiliari: online il rapporto OMI 2021 dell'Agenzia delle Entrate
L’Osservatorio del Mercato Immobiliare (OMI)
dell’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il rapporto sui
mutui ipotecari 2021: obiettivo del documento è analizzare
il complesso dei finanziamenti concessi nel 2020 a
fronte di garanzia ipotecaria su immobili e di fornire alcune
informazioni sulla loro destinazione di utilizzo.
Naturalmente nel rapporto emerge lo shock
economico indotto dalla pandemia del Covid-19: gli effetti
rilevati sul credito garantito dagli immobili, per finanziare il
mercato immobiliare o altre attività economiche, sono stati
sicuramente causati dal blocco delle attività e dalle misure di
contenimento attuate nel corso dell’anno.
Mercato mutui immobiliari: il Rapporto OMI 2021
Nel Rapporto sono esposte, mediante una classificazione per
tipo di atto e per aree geografiche, le statistiche sui mutui
ipotecari del 2020 relative a:
- numero immobili ipotecati;
- capitale erogato;
- tasso di interesse applicato alla prima rata.
Inoltre, all’interno del rapporto sono inserite, sempre tenendo conto del criterio territoriale, le statistiche sulla destinazione del finanziamento erogato, con l’obiettivo di comprendere quanta parte del capitale di debito “estratto” dal patrimonio immobiliare ipotecato torni effettivamente sul mercato immobiliare e quanto vada a finanziare il resto dell’economia, con ulteriori aggregazioni per tener conto di situazioni miste.
Alcuni numeri del rapporto OMI 2021
Le unità immobiliari ipotecate a garanzia di mutui ammontano
nel 2020 a 808.568, in flessione del 12,5%
rispetto al 2019, alle quali corrisponde un valore monetario dei
finanziamenti pari a oltre 78 miliardi di euro, -13,1% rispetto al
2019.
Analizzando la distribuzione immobili ipotecati, il
63% degli immobili è in atti residenziali, quota
che sale oltre l’87% se si tiene conto anche degli
atti residenziali di tipo plurimo e residenziale misto. Per questi
atti il capitale finanziato rappresenta quasi i due terzi del
totale, pari a circa 50 miliardi di euro, -15,3%
rispetto al 2019,
Tra gli atti di mutuo ipotecario che riguardano esclusivamente
unità non residenziali, alle tipologie Misto non
residenziale e terreni corrispondono le quote più
elevate, in termini di numero di immobili, pari al 3,1% e
3,5%.
In termini di capitale finanziato, la quota
maggiore spetta agli atti del Misto non
residenziale, pari al 14,1%. Questa tipologia di atti
registra una decisa flessione, quasi il 30%, rispetto al 2019. Una
variazione negativa di pari entità riguarda anche gli atti del
settore terziario-commerciale (-30,9%) la cui quota di capitale
finanziato si è dimezzata rispetto al 2019 (-49,9%).
Per gli atti di mutuo con immobili del settore
produttivo, a una quota inferiore all’1% in termini di
numero di immobili ipotecati (anch’esso in netta diminuzione,
-30,1%) corrisponde un capitale finanziato pari a circa 5 miliardi
di euro, stazionario rispetto al 2019 (+0,2%), che rappresenta il
6,4% del totale del capitale di debito finanziato nel
2020.
Gli atti con ipoteche esclusivamente su
terreni rappresentano nel 2020, in termini
di immobili posti a garanzia dei finanziamenti, il 3,5%
(28.494 particelle) del totale e il 4,8% del
totale in termini di capitale (3,7 miliardi di euro), in calo di
oltre il 20% rispetto al 2019.
Analisi per area geografica
Anche nel 2020 si conferma una forte concentrazione,
soprattutto in termini di numero di immobili, nelle regioni
settentrionali. Sia dal punto di vista del numero di immobili
ipotecati che dei capitali di debito “estratti”, si presenta nel
2020 una generalizzata diminuzione dei volumi, più
accentuata nelle aree Centro e Sud.
Le grandi città
Il 23,2% del capitale finanziato nel 2020, pari a oltre 18
miliardi, ha origine da atti in cui le unità immobiliari concesse a
garanzia del credito sono ubicate nelle otto maggiori città
per popolazione, quasi il doppio, in proporzione, rispetto
alla corrispondente quota di immobili ipotecati, solo per l’11,9%
rispetto al totale nazionale.
Circa il 18% del capitale nazionale è associato ad immobili
ubicati a Milano (9,5%) e Roma (8,2%): una quota simile a quella
riscontrata nel 2019.
Per l’insieme delle 8 città nel 2020 si osserva, come per il
dato nazionale, un decremento sia in termini di
immobili (-10,8%), che di capitale (-7,4%), ma in entrambi
i casi in misura più contenuta rispetto all’intero Paese.
Anche nel 2019 la variazione aveva registrato segno
negativo, ma più contenuta per il numero di immobili (-0.8%), più
elevata per il capitale (-17,1%).
Le uniche città che registrano un dato positivo, in termini di
capitale di debito, sono Bologna (+ 5,7), Firenze (+2,2%) e Roma
(+1,1%); a Napoli si rileva il decremento più sostenuto (-22,2%), a
Milano, Torino e Palermo la variazione è tra -10,6% e -13,8%; a
Genova -5,3%.
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