Codice dei contratti: la partita sulla revisione dei prezzi e la qualificazione delle stazioni appaltanti
La Commissione Lavori pubblici, martedì 8 marzo, ha licenziato il ddl n. 2330, di delega al Governo in materia di contratti pubblici, conferendo il mandato ai relatori a riferire favorevolmente in Assemblea sul nuovo testo del provvedimento, come risultante dalle modifiche approvate, autorizzandoli contemporaneamente a svolgere la relazione orale e ad apportare le modifiche di coordinamento formale che si rendessero eventualmente necessarie.
È previsto questa mattina al Senato il primo giro di votazione per l'approvazione della delega che dovrà passare poi a Montecitorio con la consapevolezza che la strada è ancora lunga se si pensa che il termine ultimo per l'approvazione della riforma del codice è previsto a marzo 2023.
Sono 5 gli emendamenti discussi in Commissione che hanno necessitato di una correzione del testo del disegno di legge delega. Tra questi, i più interessanti riguardano:
- il meccanismo di compensazione dei costi materiali da costruzione negli appalti pubblici (al momento a tempo);
- la qualificazione delle stazioni appaltanti (ovvero uno dei principi fondanti mai espressi, sul quale si è incartata la riforma del 2016).