03/05/2022
Superbonus 110%: il Governo non lo approva
Neanche il tempo di approvare in Consiglio dei Ministri la proroga al 30 settembre 2022 per il SAL 30% dei lavori Superbonus sulle unifamiliari, che l'agevolazione si trova di nuovo nell'occhio del ciclone.
Superbonus 110%, i dubbi del Governo
Nel corso della plenaria del Parlamento europeo, il premier Mario Draghi è tornato a parlare di Superbonus, esprimendo il proprio scetticismo sulla misura: "Il nostro governo è nato come governo ecologico” ma “possiamo non essere d’accordo sul superbonus 110% e non siamo d’accordo sulla validità di questo provvedimento”. Nonostante questo il Parlamento andrà avanti con le misure, anche se secondo Draghi i costi di efficientamento sono più che triplicati, come i prezzi degli investimenti perché senza trattativa sul prezzo.
Un'opinione che ha lasciato interdetti anche i rappresentanti delle forze politiche: tra gli altri l'on. Riccardo Fraccaro, il quale ha precisato che il dissenso verso il Superbonus da parte del Governo si sia già palesato nei continui blocchi e modifiche che di fatto hanno rischiato di renderlo inutilizzabile, ma che questa misura, in più occasioni lodata dalla stessa UE, è comunque espressione della volontà parlamentare di tutte le forze politiche.
Soluzioni al caro energia
Draghi è intervenuto anche sulla questione energia, che sarà al centro del prossimo Consiglio Europeo. Sul punto il premier ha ribadito che sono necessarie decisioni forti e immediate, considerando che in Italia, solo nel primo quadrimestre 2022 il prezzo dell’elettricità è quadruplicato rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, con ripercussioni gravissime sull’economia: "L’Italia, da sola, ha speso circa 30 miliardi di euro quest’anno". Per il capo del Governo si tratta di un problema sistemico che va risolto con soluzioni strutturali, "spezzando il legame tra il prezzo del gas e quello dell’elettricità".
Tra le soluzioni prospettate l'ampliamento del Sure (sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione in un’emergenza), fornendo ai Paesi che ne fanno richiesta nuovi finanziamenti per attenuare l’impatto dei rincari energetici e difendere il potere d'acquisto con interventi di riduzione delle bollette e sostegno temporaneo ai salari più bassi con misure di decontribuzione.
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