Superbonus: ingiustificato lo stop del Governo
Si è svolta ieri in V Commissione Bilancio alla Camera l’audizione di Svimez e Cresme nell’ambito dell’Indagine conoscitiva sugli effetti macroeconomici e di finanza pubblica derivanti dagli incentivi fiscali in materia edilizia e non sono mancate le riflessioni sui dati presentati.
Stop al Superbonus: le contraddizioni del Governo
Sulla questione è intervenuto anche l’on. Emiliano Fenu, che in un lungo post ha sottolineato come le relazioni confermano il contributo del Superbonus nella crescita del PIL, anche nel Mezzogiorno e come non siano pochi i dubbi e gli interrogativi sul perché il Governo abbia voluto porre a tutti i costi un freno alla misura. "Il Superbonus ha contribuito alla crescita del 2,4% del PIL in Sicilia e del 3,1% in Sardegna", anche se la misura si caratterizza per un’indubbia pervasività, riguardando, con intensità differente, tutte le regioni: “la forza del Superbonus è stata la diffusione capillare della crescita economica, dalla Lombardia al paesino nel cuore della Sardegna”.
Un'ulteriore conferma arriva dai dati presentati da Cresme: 1 miliardo di investimenti nel Superbonus ha generato valore della produzione per 3,4 miliardi di euro. Continua Fenu: ““Dopo Censis, Nomisma, ANCE, Commercialisti, Ingegneri l’ennesima conferma da parte di Svimez e Cresme della bontà della misura fermata dal Governo Meloni. Nel frattempo, il Governo ormai ammette candidamente che misure come il temporaneo taglio del cuneo fiscale sono finanziate con il tesoretto derivante dal Superbonus, le risorse usate per coprire il contrasto al rincaro dell’energia nello scorso anno arrivano dai maggiori incassi per lo stato: 48 miliardi in più nel 2022 di sole imposte ordinarie, secondo la CGIA 98,6 miliardi in più se consideriamo tutte le entrate”.
Da qui alcuni dubbi, che hanno portato il deputato a presentare un’interrogazione: “Nel frattempo c’è qualcosa che non quadra sulla riclassificazione dei crediti nel Bilancio dello Stato, c’è qualcosa che non quadra nei motivi che hanno portato al divieto di acquisto dei crediti da parte della pubblica amministrazione; serve conoscere bene i dati comunicati all’UE sul Superbonus nell’ambito del PNRR. Su questo ho presentato oggi una interrogazione”.
Conclude Fenu ribadendo che i dati positivi sono tanti e documentati mentre quelli negativi “sono solo agitati come spauracchi dal Governo e dalla stampa ma questo non basta per giustificare la scelta di fermare il Superbonus”.
© Riproduzione riservata