23/06/2023
Bonus facciate: scoperta truffa da 17 milioni di euro
Benché a fine 2021 la comunicazione era incentrata sulla demonizzazione del superbonus 110% come veicolo di truffe e frodi fiscali, a distanza di un anno e mezzo è cominciata ad uscire una verità molto differente.
I controlli nel superbonus
I sistemi di controllo previsti sul superbonus 110% sin dalla sua prima applicazione, uniti all'asseverazione di congruità delle spese ancorata ai prezzari, ha sin da subito disincentivato qualsiasi frode. Del totale di 7,2 miliardi di frodi fiscali individuate, quelle sul superbonus rappresentano appena il 5% ovvero 360 milioni di euro che sul totale degli investimenti che hanno avuto accesso alle agevolazioni previste all'art. 119 del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio) rappresenta poco più dello 0,4%.
L'errore del legislatore è stato, però, quello di non avere esteso i sistemi di controllo agli altri bonus edilizi a cui era stata offerta medesima possibilità di accesso al meccanismo di cessione del credito, con la conseguenza che, almeno fino al 12 novembre 2021, data di entrata in vigore del Decreto-Legge 11 novembre 2021, n. 157 (c.d. Decreto Antifrode), i bonus minori sono stati "terra di nessuno" sulla quale si è concentrata l'attività investigativa della Guarda di Finanze e dell'Agenzia delle Entrate.
Mega truffa nel bonus facciate
Sul bonus facciate a maggio scorso la Guarda di Finanze ha scoperto una truffa da 17 milioni di euro e sgominato lassociazione per delinquere transnazionale che riciclava denaro sul Lago di Garda, arrestando 10 persone e sequestrato beni per oltre 5 milioni di euro tra hotel, bar, pasticcerie e ristoranti.
I Finanzieri dei Comandi Provinciali di Verona e Agrigento e i Carabinieri del Comando Provinciale di Verona, in collaborazione tra loro e coordinati dalla Procura della Repubblica del capoluogo veneto, hanno eseguito in Veneto, Lazio, Piemonte e Sicilia un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale scaligero nei confronti di 10 soggetti, 3 dei quali condotti in carcere e 7 agli arresti domiciliari. Il Giudice per le indagini preliminari di Verona, su richiesta dell’A.G. inquirente, ha inoltre disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni per un valore di oltre 5 milioni di euro.
Sono pertanto scattati i sigilli anche su conti correnti, autovetture, immobili nonché su società e attività commerciali e turistiche tra cui hotel, pasticcerie e ristoranti in diverse località del Lago di Garda.
L’accusa nei confronti degli indagati è quella di aver fatto parte di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe per l’illecita percezione di contributi statali, i c.d. “bonus facciate”, utilizzando crediti fiscali fittizi che poi, una volta monetizzati, venivano riciclati nell’acquisizione di attività economiche sul Lago di Garda. Il tutto, tra l’altro, aggravato dal carattere transnazionale, avendo gli indagati operato sia sul territorio nazionale che estero.
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