Superbonus e crediti incagliati: non abbandoniamo famiglie e imprese
Se ne dovrà comprendere la portata all'interno del Parlamento ma le parole del Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti sembrano chiare e inequivocabili: "Non è intenzione del governo procedere alla proroga delle misure relative agli interventi nelle forme finora conosciute come rilevato dagli stessi".
Affermazioni che sembrerebbero tracciare la strada verso la rottamazione del superbonus 110% ma che non sbarrerebbero la strada al Parlamento se, in sede di conversione del Decreto Asset (D.L.n. 104/2023) o della formulazione della Legge di Bilancio 2024, decidesse di trovare delle soluzioni alternative per consentire almeno la chiusura dei cantieri in corso, vittima del blocco della cessione dei crediti edilizi.
È la stessa Associazione Nazionale dei Costruttori Edili (ANCE) a parlare di soluzioni che non lascino il classico cerino in mano a chi ha creduto in questa misura, ritrovandosi poi incagliato nel blocco dei crediti. "Reputiamo questo un Governo responsabile, escludiamo che possa abbandonare famiglie e imprese incolpevoli”, afferma la Presidente Ance, Federica Brancaccio.
La speranza dei costruttori è che alla fine si decida per una proroga riservata ai condomini per completare i lavori in corso e per un nuovo intervento normativo che, sulla base dell'esperienza maturata, possa sostituire l'attuale quadro normativo con una nuova formula.
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