Superbonus: Fratelli d'Italia proporrà l'istituzione di una commissione di inchiesta
Dopo un numero non precisato di modifiche alla normativa iniziale (noi abbiamo contato 29 correttivi) presto potrebbe arrivare una commissione di inchiesta per fare chiarezza sul superbonus 110%.
La commissione di inchiesta sul Superbonus
L'annuncio è arrivato direttamente dal partito di maggioranza (Fratelli d'Italia) alla vigilia dell'approdo in Parlamento della nuova Legge di Bilancio. La Commissione d'inchiesta avrebbe il compito (assai complicato) di mettere fine al "ballo dei numeri" che nell'ultimo biennio non ha messo d'accordo nessuno, anzi ha solo inasprito i rapporti tra maggioranza e opposizione non solo sul futuro di questa misura ma anche sulla gestione del presente, soprattutto delle problematiche connesse al blocco della cessione del credito ed i suoi effetti sull'economia reale (e sulle abitazioni degli italiani).
Il blocco della cessione
"Sarebbe un'ottima iniziativa e sinceramente non vedo l'ora di indagare gli effetti del Superbonus sulle entrate dello Stato - afferma Emiliano Fenu, Portavoce M5S alla Camera dei Deputati - Non vedo l'ora di capire le vere finalità che hanno portato il Governo Draghi prima e Meloni poi a modificare la misura tante volte e indurre gli istituti di credito a limitare gli acquisti dei crediti".
Fenu punta il dito contro l'operato degli ultimi due Governi (Draghi e Meloni) e chiede di capire "se ci sono state pressioni o richieste affinché le banche e poste smettessero di acquistare i crediti".
La riclassificazione dei crediti edilizi
Altro punto su cui Fenu chiede chiarezza è sulla riclassificazione dei bonus edilizi da "non pagabili" a "pagabili". "Non vedo l'ora di indagare i motivi della scelta del Governo Meloni di falsificare il bilancio dello Stato classificando come "pagabili" anziché "non pagabili" i crediti di imposta, nonostante le forti perplessità espresse da Eurostat e nonostante l'elevato importo dei crediti ancora incagliati e quindi "non pagati".
"Adesso è urgente prorogare il termine dei lavori sui condomini", conclude il deputato del M5S evidenziando ancora una volta la problematica connessa al 31 dicembre 2023 che, se non prorogata, avrebbe degli effetti diretti disastrosi non solo sull'economia ma sul diritto alla tutela della casa degli italiani.
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