27/05/2024

Decreto Salva Casa, Federcostruzioni: provvedimento utile a sbloccare il mercato immobiliare

Dovrebbe arrivare oggi o al più nei prossimi giorni la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto-Legge recante “Misure urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica”, cosiddetto Decreto Salva Casa, approvato dal Consiglio dei Ministri del 24 maggio 2024.

Un nuovo provvedimento d’urgenza del Governo, immediatamente in vigore alla sua pubblicazione ma che necessiterà poi del consueto intervento del Parlamento per la sua conversione in legge.

Decreto Salva Casa: gli obiettivi

Un Decreto Legge su cui in molti gridano al “condono edilizio” mentre altri ne rilevano la portata sanante solo per le piccole difformità edilizie. Lo stesso Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, durante la conferenza post Consiglio dei Ministri, ha dovuto precisare che “non è un condono sull'esterno della villa abusiva con piscina e tre piani costruiti in più senza autorizzazione” ma un provvedimento che interviene “sulle piccole irregolarità che riguardano la vita di tutti i giorni” citando fra le altre cose “vetrate, tende, verande, soppalchi, gradini, grondaie, finestre, pareti e porte interne, tutto quello che c'è all'interno delle abitazioni”.

La stessa relazione illustrativa allegata al Decreto Legge chiarisce che le nuove norme intervengono all’interno del perimetro delle lievi difformità, ovvero:

  • le difformità cd. “formali”, derivanti da incertezze interpretative della disciplina vigente rispetto alla dimostrazione dello stato legittimo dell’immobile;
  • le difformità edilizie interne (cd. “tolleranze”), risultanti da interventi spesso stratificati nel tempo, realizzati dai proprietari dell’epoca in assenza di formale autorizzazione o segnalazione, rendendo oggi difficile comprovare lo stato legittimo dell’unità immobiliare;
  • le difformità che potevano essere sanate all’epoca di realizzazione dell’intervento, ma non sanabili oggi, a causa della disciplina della cd. “doppia conformità” che, richiedendo la conformità alla disciplina edilizia vigente sia al momento di realizzazione dell’intervento sia al momento della richiesta del titolo, non consentono di conseguire il permesso o la segnalazione in sanatoria per moltissimi interventi qualificati come parziali difformità, risalenti nel tempo, pur se conformi agli standard urbanistici.

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Federcostruzioni: provvedimento utile a sbloccare il mercato immobiliare

Provvedimento utile in tema di semplificazione e sburocratizzazione per risolvere positivamente difformità di piccola entità e relative a singole unità immobiliari. Il superamento della doppia conformità è sicuramente un aspetto rilevante - afferma la Presidente di Federcostruzioni Paola Marone - Senz’altro così si renderà più dinamico il mercato immobiliare. Sicuramente la Federazione manderà le sue osservazioni in tema di “cambi di destinazione d’uso”, azione fondamentale per un mercato in evoluzione. Restiamo in attesa del testo unico dell’edilizia come strumento attuale e moderno a servizio dei processi di rigenerazione urbana».

Il comparto rappresentato da Federcostruzioni

Il comparto della filiera rappresentato da Federcostruzioni ha raggiunto nel 2022, e si prospetta il mantenimento per il 2023, un valore della produzione pari a 600 miliardi, con un’occupazione pari a 3 milioni di persone. Si sottolinea che nel 2022 e nel 2023 la filiera ha contribuito al 50% della crescita del Pil nazionale (8,3% nel 2021 e 4% nel 2022).

Oggi tensioni geopolitiche, concorrenza sleale dei paesi extraeuropei, costi energetici da contenere, andamento della politica monetaria e dell’inflazione, obiettivi europei da raggiungere per case green evidenziano l’esigenza di un progetto industriale del comparto delle costruzioni che sia stabile e di lunga durata.

Questioni aperte

Il settore si trova, con scarsità di manodopera, in difficoltà nel reperire personale qualificato, complessità sempre maggiori da affrontare nelle realizzazioni, produttività da ottimizzare.

Alla luce dei dati Ocse la crescita della produttività del lavoro nel comparto edilizio non corrisponde a quella raggiunta nell’economia in generale. L’utilizzo di processi e tecnologie digitali, come il Bim sono di supporto a migliorare le prestazioni attraverso una gestione organizzativa più strutturata.

La conseguenza di tutto questo porta a valorizzare le innovazioni tecnologiche e, allo stesso tempo, i processi in chiave sostenibile e digitale. Bisogna attivare l’intero ecosistema delle costruzioni intervenendo sulla catena di fornitura e coinvolgendo gli stessi committenti, progettisti e fornitori per influenzarne le scelte in ottica green.

Il comparto delle costruzioni coinvolge oltre la metà delle risorse introdotte dal PNRR e di queste oltre il 60% è indirizzata verso obiettivi condivisi di sostenibilità.

Priorità

È necessario, dunque, un progetto industriale di incentivi stabile e di lunga durata senza cambi di regole, che riordini l’attuale sistema di bonus e che riattivi il meccanismo della cessione del credito, unico strumento utile per gli incapienti, al fine di raggiungere gli obiettivi della Direttiva Europea EPBD.

Un sistema di finanziamenti accessibili alle famiglie per stimolare la domanda anche per la messa in sicurezza del patrimonio immobiliare dal rischio sismico ed idrogeologico oltre all’efficientamento energetico mediante incentivi commisurati alla domanda.

Come ricorda ANCE, su un patrimonio immobiliare residenziale di 12,2 milioni di edifici circa 9 milioni rientrano nelle classi più energivore (E,F,G) che corrispondono a circa il 73% del totale. Occorre predisporre le necessarie risorse pubbliche, anche derivanti da fondi europei per supportare gli investimenti necessari alla filiera industriale delle costruzioni per sostenere i processi di decarbonizzazione, e contenimento dei costi energetici per la competitività e la tutela del Made in Italy. Federcostruzioni auspica che nel comparto delle costruzioni vengano previsti strumenti di politica industriale che abbiano la finalità di sostenere e incoraggiare l'utilizzo dei prodotti Made in Italy, sulla scia di quello che sta prevedendo il Ministro Urso (Piano Italia) anche per la filiera dell'automotive.

Tassa Ambientale CBAM - Contenimento Costi Energetici

Occorre correggerlo opportunamente e rapidamente per non penalizzare le esportazioni dei prodotti europei. Così come è pianificato rischia di partire in ritardo (solo nel 2026 si verseranno i primi contributi) con un inizio debole. La Federazione è molto attenta alle problematiche dei settori rappresentati, che si differenziano nei meccanismi di importazione ed esportazione.

I costi energetici sono quotati attualmente pari a 95-100 €/MWh più alti di competitor europei. Serve l’attuazione della gas release e dell'energy release, misure strutturali emanate dal Governo per lo sviluppo delle rinnovabili e per il sostegno alle imprese energivore.

Rigenerazione urbana

Serve una legge sulla Rigenerazione urbana che faccia da legislazione quadro alle norme regionali, secondo una visione d’insieme di carattere strategico che persegua obiettivi materiali e immateriali, recuperando del patrimonio pubblico e privato, promuovendo l’uguaglianza e l’inclusività, incentivando gli interventi in ottica di PPP.

Digitalizzazione degli appalti pubblici

Dopo l’entrata in vigore del Nuovo Codice lo scorso 1° luglio 2023 e la piena efficacia delle norme sulla digitalizzazione a partire dal 1° gennaio 2024, l’iter di riforma degli appalti pubblici è quasi interamente completato.

Avviata la sperimentazione sul campo del nuovo assetto regolatorio, si impone un momento di verifica sulle problematiche, i vantaggi e le criticità che questi primi mesi di utilizzo hanno dato modo di registrare.

PNRR

Gli ultimi dati ufficiali sullo stato di attuazione del PNRR segnano, al 31 dicembre 2023, un livello di spesa di 45,6 miliardi, circa il 24% delle risorse europee del Piano. Le costruzioni si confermano il settore più dinamico, con una spesa pari a 26,7 miliardi e un avanzamento più che doppio rispetto alle altre misure del PNRR (grazie al risultato del Superbonus 110%, e al buon avanzamento di alcuni programmi di lavori pubblici, principalmente investimenti ferroviari e investimenti diffusi sul territorio, di competenza degli enti locali). La revisione del PNRR, approvata dalla Commissione Europea l’8 dicembre 2023, ha determinato una riduzione delle risorse destinate a interventi di interesse per le costruzioni di circa 7 miliardi, tra riduzioni totali e parziali, rifinanziamenti, nuovi investimenti e RepowerEU.

Si stima che oltre la metà (53%) dei definanziamenti totali e parziali, determinati dalla revisione del Piano, colpirà le regioni del Mezzogiorno. È un dato che rischia di compromettere il raggiungimento dell’obiettivo di riduzione dei divari territoriali.

Sebbene in recupero nell’ultimo anno, la spesa sostenuta è ancora lontana rispetto alle ultime previsioni governative, contenute nella Nadef 2022 (settembre 2022) e non aggiornate nell’ultimo DEF, che prevedevano a fine 2023 la spesa di circa 60 miliardi di euro.

Guardando alle componenti della spesa effettuata, le costruzioni si confermano il settore più dinamico rispetto agli altri comparti coinvolti nel Piano, con una spesa pari a 26,7 miliardi (circa 24 miliardi al netto della spesa esclusa dal Piano dopo la revisione).

Gli investimenti che hanno coinvolto il settore delle costruzioni risultano concentrati sugli incentivi automatici del Superbonus 110% e sulla realizzazione di lavori pubblici, principalmente interventi ferroviari e investimenti diffusi sul territorio, di competenza degli enti locali.

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