Superbonus: obbligo di spalmacrediti in 10 anni non sarà retroattivo
L’allarme è stato lanciato dall’ANCE, in una nota congiunta a firma del direttore dell’Associazione, Massimiliano Musmeci, con il vice direttore vicario dell’ABI, Gianfranco Torriero, evidenziando come “interventi retroattivi sul Superbonus minerebbero la fiducia di famiglie, imprese e investitori" ed è velocemente rimbalzato tra addetti al settore e contribuenti.
Spalmacrediti in 10 anni: obbligo non sarà retroattivo
Adesso arrivano le rassicurazioni del MEF tramite il sottosegretario all’Economia Federico Freni, che in commissione Finanze al Senato ha ribadito la retroattività sarà limitata alle spese sostenute nell’esercizio fiscale vigente alla data di entrata in vigore della norma e quindi alle spese sostenute nel 2024.
Niente spalmacrediti in 10 anni per le spese sostenute fino al 2023 ma, come probabilmente disporrà l’emendamento che il Governo presenterà all’esame del Parlamento nei lavori di conversione in legge del Decreto Legge 29 marzo 2024, n. 39 (c.d. “Decreto Superbonus 2024”), il rimborso decennale dei crediti Superbonus non avrà valore retroattivo, anche in ossequio a quanto previsto dallo Statuto del contribuente.
Un'importante precisazione che arriva dopo la conferma del Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti sull'introduzione dell'obbligo di spalmare i crediti derivanti da interventi Superbonus 110% in 10 anni invece che in 4-5 come finora previsto e che nessun emendamento derogatorio verrà preso in considerazione.
Dopo la presentazione dell’emendamento da parte dell’esecutivo, il cui termine è fissato per lunedì, l’iter di conversione in legge del D.L. n. 39/2024, che deve necessariamente concludersi entro fine mese, proseguirà con l’esame del testo, che dovrebbe iniziare martedì.
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