Cessione bonus edilizi, fuga da Poste Italiane

26/08/2024

Dopo le parole, i fatti. Dopo l’annuncio della creazione di un fondo da 16,4 milioni di euro per affrontare la problematica legata alla cessione dei bonus edilizi, gli Esodati del Superbonus avevano chiesto al Governo “un intervento urgente e più sostanziale, volto a risolvere questa situazione in modo efficace e sostenibile”.

Con un comunicato dell’ultima ora, gli Esodati del Superbonus hanno annunciato che a partire dal 26 agosto 2024 i correntisti di Poste italiane nonché esodati dei bonus edilizi di tutta Italia estingueranno i loro conti correnti.

La chiusura dei conti correnti – affermano gli Esodati - sarà accompagnata dall'invio a Poste di una PEC in cui ogni singolo cliente spiegherà le motivazioni alla base della decisione di chiudere il suo c/c. Una clamorosa protesta degli esodati dei bonus edilizi che ha origine dal rifiuto da parte di Poste delle richieste di cessione dei crediti fiscali regolarmente caricate sul sito della Società e in corso di valutazione prima del decreto varato dal governo che ne ha disposto il blocco dallo scorso 29 maggio in poi!”.

Secondo gli esodati di Poste, riuniti in gruppi Whatsapp e Telegram, le pratiche di cessione dei loro crediti fiscali, inserite e in fase di istruttoria prima del 29 maggio, non dovevano essere rifiutate. Tale rifiuto – continua il comunicato degli Esodati - ha comportato ingenti danni economici. Un vero e proprio incubo per chi ha deciso di ristrutturare o efficientare la propria casa, scegliendo non solo la detrazione da Superbonus, ma anche dei bonus minori, quali 50 o 65% o per chi ha problemi di disabilità il bonus barriere architettoniche al 75%. Ci sono famiglie che hanno dilapidato i loro risparmi per poter continuare i lavori, altre che non sono riuscite a finirli per mancanza di fondi. Per alcuni è andata addirittura peggio: si sono indebitati con mutui o prestiti e, non potendo far fronte ai creditori, rischiano di vedersi pignorare la casa. Penalizzati migliaia di italiani, in particolare i cosiddetti "incapienti" cioè i soggetti più fragili che non possono detrarre le spese in dichiarazione dei redditi”.

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