Salva-Casa, è inizio di una svolta per norme settore costruzioni?
“La situazione normativa del settore costruzioni oggi è molto complessa e confusionaria. Il Salva-Casa ha rappresentato un primo passo avanti, non totalmente risolutivo ma concreto, voluto dal governo di Centrodestra e ampliato grazie all'esame parlamentare”.
Queste le parole di Erica Mazzetti, Deputata di Forza Italia, responsabile nazionale dipartimento lavori pubblici di FI e presidente Intergruppo parlamentare Progetto Italia, nel corso del convegno “Prime riflessioni sul decreto Salva-Casa” al Polo Universitario di Grosseto, promosso dalla Fondazione Polo Universitario Grossetano insieme a Ordine degli Ingegneri, Ordine degli Architetti, Collegio dei Geometri di Grosseto.
“Abbiamo risolto alcuni dei punti più critici e ostativi per cittadini, imprenditori e professionisti – afferma la Deputata Mazzetti - Seppur in parte, si è superata anche la doppia conformità soprattutto per gli immobili ante-1977, anche per difformità di varianti sostanziali. Altro punto rivoluzionario del Salva-Casa è il cambio di destinazione d'uso, che, nel testo originario, era senza opere edilizie, ora riguarda anche le opere con relativo atto abilitativo da regolamento comunale, come è giusto che sia quando si parla di trasformazione della destinazione. Quanto all'altezza, si sana già a 2,40 anziché a 2,70 mt, date anche le peculiarità del Paese".
“All'inizio, non ero molto convinta dei monolocali di 20 mq e dei bilocali 28mq, soprattutto perché credo che la qualità dell'abitare sia fondamentale - ha spiegato Mazzetti - ma ho compreso la ragione sociale dietro questa scelta vista l'emergenza abitativa e la flessibilità richiesta a molte persone per studio e lavoro".
“Anche quella per la tolleranza – continua la Deputata di Forza Italia – è stato una modifica fondamentale, passando dal 2% a una più flessibile dal 2% al 6%. Oggi è fondamentale fare una ricognizione su tutte le norme in vigore, nazionali e regionali, spesso conflittuali e superate. Pertanto, fondamentale lavorare, come sto facendo da mesi con gli operatori del settore, su un testo unico delle costruzioni con legge delega, e basato su dei principi univoci a livello nazionale, con chiarezza e certezza sul rapporto Stato-Regione, che comprenda congiuntamente edilizia e urbanistica, non più disgiunte. Solo così si supera la stratificazione delle norme presenti dal 1942 ad oggi. Ciò è fondamentale anche per la rigenerazione urbana, ma è impossibile ad oggi senza l'abrogazione della legge urbanistica 1950 del 1942 basata su un'espansione contrapposta urbana a differenza di oggi quando dobbiamo rigenerare".
“Non devono più esserci dei vuoti normativi – ha rimarcato Mazzetti - ma nemmeno norme in eccesso o conflitto tra poteri, altrimenti ci saranno altri "casi Milano" in tutta Italia, bloccando investimenti e opportunità decisive di modernizzazione del territorio e del patrimonio urbano. Bisogna che siano chiari i compiti dello Stato e quali quelli della Regione per dare certezze e stabilità. Sicuramente, edilizia e urbanistica devono andare di pari passo".
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