Edilizia e Urbanistica tra immobilismo ed emergenza

06/03/2025

In Italia si continua a confondere la semplificazione con il condono, creando una pericolosa sovrapposizione tra strumenti di regolarizzazione e sanatorie di comodo. L’ultimo esempio? Il cosiddetto Salva Milano, che promette di sbloccare i cantieri fermi da mesi, ma rischia di alimentare le solite distorsioni del sistema edilizio.

Assenza di strategia

Il problema non è il principio della sanatoria in sé, che in alcuni casi può essere uno strumento utile per risolvere situazioni di incertezza normativa. Il vero nodo è l’assenza di una strategia chiara e di regole certe, applicabili in modo uniforme su tutto il territorio nazionale. Senza una visione d’insieme, ogni tentativo di regolarizzazione si trasforma in un colpo di spugna per i soliti noti, lasciando invece nell’incertezza chi ha sempre rispettato le regole.

Il paradosso si ripete: chi ha seguito le norme rimane intrappolato nella burocrazia, tra interpretazioni discordanti e procedure inapplicabili, mentre chi ha aggirato il sistema trova sempre un modo per sanare il proprio operato con l’ennesima misura emergenziale.

Serve un Salva Normativa

Non servono provvedimenti spot pensati per risolvere situazioni contingenti. Serve un Salva Normativa, una riforma organica e coerente che dia finalmente certezza del diritto, tutelando i professionisti e i cittadini, senza lasciare margine per interpretazioni arbitrarie o favoritismi.

Ma finché l’edilizia sarà trattata come un affare politico e non come un’esigenza tecnica e sociale, continueremo a oscillare tra immobilismo normativo e sanatorie dell’ultimo minuto. E ogni tentativo di semplificazione resterà, ancora una volta, un’occasione mancata.

Ing. Gianluca Oreto
Direttore LavoriPubblici.it

© Riproduzione riservata