Maxi frode bonus edilizi: sequestri e investimenti illeciti in oro e criptovalute
Mentre il comparto dell’edilizia continua a rincorrere una disciplina chiara e uniforme in materia di agevolazioni edilizie, le cronache giudiziarie confermano – ancora una volta – quanto il sistema dei bonus, in assenza di adeguati controlli preventivi, possa prestarsi a meccanismi fraudolenti tanto sofisticati quanto distruttivi per le casse pubbliche.
A ribadirlo è la maxi operazione condotta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Palermo, che ha portato all’esecuzione di misure cautelari reali e al sequestro di beni per circa 19 milioni di euro, nell’ambito di una complessa inchiesta su falsi crediti d’imposta legati ai bonus edilizi.
Il meccanismo fraudolento
L’indagine – coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo – ha coinvolto 107 soggetti tra persone fisiche e giuridiche, con 90 indagati per reati che vanno dalla truffa aggravata all’autoriciclaggio.
Il sistema si basava su un modus operandi collaudato:
- emissione di fatture false per lavori mai eseguiti da parte di 19 imprese edili (tutte con sede a Palermo);
- generazione di crediti d’imposta inesistenti, ottenuti mediante lo sconto in fattura;
- cessione dei crediti a soggetti terzi, tra cui anche intermediari finanziari, per una monetizzazione immediata;
- impiego dei proventi illeciti in investimenti speculativi, tra cui acquisto di oro, criptovalute, immobili intestati fittiziamente a terzi, buoni fruttiferi postali, conti correnti personali, e persino imbarcazioni.
Un quadro penale articolato e il coinvolgimento di società
A fronte di una frode stimata in oltre 26 milioni di euro in lavori fittizi, oltre ai sette principali membri dell’associazione per delinquere, risultano coinvolti 83 tra amministratori e committenti compiacenti, e 10 società di capitali per violazioni relative alla responsabilità amministrativa degli enti (D.Lgs. n. 231/2001).
Tra i reati contestati:
- emissione di fatture per operazioni inesistenti,
- truffa aggravata ai danni dello Stato,
- dichiarazione fraudolenta e omessa dichiarazione,
- autoriciclaggio e riciclaggio,
- trasferimento fraudolento di valori.
L’operazione ha anche permesso di bloccare crediti ancora presenti nei cassetti fiscali, interrompendone la potenziale circolazione, con l'obiettivo di evitare ulteriori danni erariali.
Il contesto
L’intervento della Guardia di Finanza rientra nel più ampio contesto delle linee strategiche di contrasto alle frodi in materia di agevolazioni fiscali a sostegno del settore edilizio. Ma il caso palermitano rilancia con forza la questione centrale: quanto è realmente sicuro il sistema di gestione dei bonus fiscali?
Nonostante le numerose modifiche normative introdotte dal 2021 ad oggi, soprattutto in materia di cessione dei crediti e tracciabilità degli interventi, il controllo ex post si conferma insufficiente se non accompagnato da un sistema preventivo robusto. In molti casi, come dimostrato, la cessione dei crediti avviene prima ancora che venga verificata la reale esecuzione dei lavori.
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