Gli adempimenti di prevenzione incendi
Mauro Malizia
ISBN: 88-277-0219-2
Edizione: Febbraio 2021
GRATUITA
5.00 €
Strumento di facile consultazione per la trattazione degli argomenti relativi alla prevenzione incendi, rivolto a professionisti, consulenti e tecnici che operano nel settore, nonchè ispettori dei Vigili del fuoco.
Sono descritte le procedure di cui al D.P.R. n. 151/2011, le numerose direttive ministeriali per l'adozione di criteri uniformi.
Vengono trattati anche gli argomenti relativi alla vigilanza ispettiva, alle sanzioni penali e alla discliplina sanzionatoria in materia di lavoro.
File allegati
AbstractProcedure - Vigilanza ispettiva - Sanzioni
Non sempre è agevole orientarsi tra le innumerevoli disposizioni che caratterizzano gli aspetti della sicurezza e della prevenzione incendi.
Per questi motivi la presente pubblicazione si configura come uno strumento di facile consultazione per la trattazione degli argomenti relativi alla prevenzione incendi ed è rivolto ai professionisti, consulenti e tecnici che operano nel settore, compresi gli stessi ispettori dei Vigili del fuoco. Allo stesso modo fornisce utili informazioni anche a coloro che affrontano per la prima volta questa materia, compresi i responsabili delle attività e i datori di lavoro in genere.
Gli argomenti trattati sono esposti con chiarezza e nello specifico:
- sono descritte tutte le procedure previste dal regolamento introdotto dal D.P.R. 1° agosto 2011, n. 151, che dovrebbe essere applicato in modo uniforme su tutto il territorio nazionale, anche se non sempre ciò si verifica;
- sono esaminate le numerose direttive ministeriali emanate per favorire l’adozione di criteri uniformi, i cui principi possono fornire utili elementi di valutazione anche ai professionisti esterni;
- sono sviluppati gli aspetti riguardanti legislazione, approccio ingegneristico, attività a rischio di incidente rilevante e modulistica da utilizzare obbligatoriamente per istanze, segnalazioni e dichiarazioni inerenti alla prevenzione incendi;
- sono infine affrontati gli argomenti relativi alla vigilanza ispettiva, alle sanzioni penali e alla disciplina sanzionatoria in materia di lavoro, con l’approfondimento di varie tematiche, talvolta anche controverse, connesse con fatti di rilevanza penale come, ad esempio, l’omessa presentazione della segnalazione certificata di inizio attività o la presentazione tardiva dell’attestazione rinnovo periodico di conformità antincendio.
La WebApp inclusa gestisce le seguenti utilità:
- Normativa di riferimento in materia di adempimenti di prevenzione incendi, coordinata e commentata.
- Modulistica di prevenzione incendi, relativa alle istanze, segnalazioni, dichiarazioni e certificazioni.
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AUTORE
Mauro Malizia, Ingegnere, laureato in Ingegneria civile-edile e master universitario di secondo livello in gestione dell’aviazione civile, è dirigente superiore del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco. È analista di rischio e verificatore ispettivo per attività a rischio d’incidente rilevante nonché componente di commissioni, comitati, gruppi di lavoro. È autore di testi e articoli nonché docente in convegni e corsi di specializzazione in materia di sicurezza e prevenzione incendi.
INDICE
INTRODUZIONE
1. LA LEGISLAZIONE IN MATERIA PREVENZIONE INCENDI
1.1. Premessa
1.2. La competenza esclusiva dei vigili del fuoco sulla prevenzione incendi
1.3. Cenni storici sull’evoluzione del Corpo nazionale dei vigili del fuoco
1.4. Le norme tecniche di prevenzione incendi
1.4.1. Evoluzione delle norme di sicurezza antincendio
1.4.2. Regole tecniche cogenti e norme volontarie
1.4.3. Le regole tecniche orizzontali e verticali di prevenzione incendi
1.4.4. I criteri tecnici generali di prevenzione incendi
1.5. Le procedure di prevenzione incendi
1.5.1. Le attività soggette ai controlli di prevenzione incendi
1.5.2. Certificazioni antincendio e ruolo dei professionisti
1.5.3. Esito dei procedimenti in mancanza dei requisiti di sicurezza antincendio
2. IL NUOVO REGOLAMENTO DI PREVENZIONE INCENDI
2.1. Premessa
2.2. Introduzione della segnalazione certificata di inizio attività
2.3. Esigenze di innovazione, semplificazione e chiarezza
2.4. Il raccordo con gli sportelli unici per le attività produttive (SUAP)
2.4.1. La disciplina dei SUAP sui procedimenti di prevenzione incendi
2.4.2. Il procedimento automatizzato
2.4.3. Il procedimento ordinario
2.5. Il D.P.R. 1° agosto 2011, n. 151, e il nuovo elenco delle «attività soggette»
2.6. L’evoluzione nel tempo delle «attività soggette»
2.7. Le principali innovazioni
2.7.1. Il principio di proporzionalità
2.7.2. Differenziazione dei procedimenti
2.8. I decreti collegati con il D.P.R. 1° agosto 2011, n. 151
2.9. Possibilità di revisione dell’elenco delle attività soggette
2.10. Disposizioni transitorie
2.10.1. Il sistema delle tariffe nella fase transitoria
2.10.2. Nuove attività introdotte tra quelle «soggette a controllo»
2.10.3. Attività in possesso del certificato di prevenzione incendi
2.10.3.1. Attività in possesso del certificato di prevenzione incendi una tantum
2.11. Riepilogo delle norme di riferimento
3. LE PROCEDURE DI PREVENZIONE INCENDI
3.1. La disciplina dei procedimenti di prevenzione incendi e le modalità di presentazione delle istanze
3.2. «Istanze» e «segnalazioni» del D.P.R. n. 151/2011
3.3. Valutazione del progetto
3.3.1. Modalità di presentazione
3.3.2. Avvio del procedimento
3.3.3. L’individuazione dei «responsabili»
3.3.3.1. Il responsabile del procedimento
3.3.3.2. Il responsabile dell’istruttoria tecnica
3.3.3.3. Il responsabile dell’adozione del provvedimento finale
3.3.4. Documentazione incompleta
3.3.5. Termini di conclusione
3.3.6. Comunicazione dei motivi ostativi all’accoglimento dell’istanza
3.3.7. Documentazione tecnica da allegare all’istanza di valutazione dei progetti
3.3.7.1. La relazione tecnica
3.3.7.2. Gli elaborati grafici
3.3.7.3. Modifiche di attività esistenti
3.3.7.4. Utilizzo dell’approccio ingegneristico alla sicurezza antincendio
3.3.8. Prevenzione incendi e legge 7 agosto 1990, n. 241
3.3.8.1. Corretta individuazione del «responsabile del procedimento»
3.3.8.2. Corretta «comunicazione dell’avvio del procedimento»
3.3.8.3. Modalità di adozione del provvedimento finale
3.3.8.4. Il rapporto tra il responsabile del procedimento e il responsabile dell’adozione del provvedimento finale
3.4. Segnalazione certificata di inizio attività
3.4.1. Modalità di presentazione e documentazione tecnica da allegare
3.4.2. Modifiche dell’attività con «non aggravio di rischio»
3.4.3. Adempimenti del Comando
3.4.4. Presentazione tramite posta elettronica certificata
3.4.5. Effettuazione delle visite tecniche
3.4.6. Verbale di visita tecnica
3.4.7. Presentazione della SCIA per parti di attività
3.4.8. Carenza dei requisiti a seguito di sopralluogo
3.4.9. Comunicazioni al sindaco e al prefetto
3.4.10. Controlli di prevenzione incendi con esito negativo
3.4.11. Linea guida per le visite tecniche di controllo delle S.C.I.A.
3.4.12. Esempi di procedure non in linea con i princìpi di semplificazione
3.5. Attestazione di rinnovo periodico di conformità antincendio
3.5.1. Modalità di presentazione
3.5.2. Adempimenti del Comando
3.5.3. Attestazione tardiva di rinnovo periodico di conformità antincendio
3.5.4. Esempi di procedure non in linea con i princìpi di semplificazione
3.6. Richiesta di deroga
3.6.1. Modalità di presentazione
3.6.2. Adempimenti del Comando e della Direzione regionale
3.6.3. Criteri di ammissibilità
3.6.4. Il Codice di prevenzione incendi e la procedura di deroga
3.7. Nulla osta di fattibilità
3.7.1. Modalità di presentazione
3.8. Verifica in corso d’opera
3.8.1. Modalità di presentazione e documentazione tecnica da allegare
3.9. Voltura
3.9.1. Modalità di presentazione e documentazione tecnica da allegare
3.10. Attività di prevenzione incendi dei Comandi dei vigili del fuoco
3.10.1. Valutazione del progetto
3.10.2. Controlli di prevenzione incendi delle SCIA in categoria C
3.10.3. Vigilanza ispettiva
3.10.4. Controlli sulle attestazioni di rinnovo periodico
3.10.5. Controlli di prevenzione incendi delle SCIA in categoria A e B
4. L’ASSEVERAZIONE PER LE ATTIVITÀ DI CATEGORIA A
4.1. Premessa
4.2. I riferimenti normativi per l’asseverazione delle attività di categoria A
4.2.1. Attività n. 3b
4.2.2. Attività n. 4b
4.2.3. Attività n. 6
4.2.4. Attività n. 12
4.2.5. Attività n. 13a
4.2.6. Attività n. 15
4.2.7. Attività n. 41
4.2.8. Attività n. 49
4.2.9. Attività n. 66
4.2.10. Attività n. 67
4.2.11. Attività n. 68
4.2.11.1. Strutture sanitarie
4.2.11.2. Ambulatori
4.2.12. Attività n. 69
4.2.13. Attività n. 71
4.2.14. Attività n. 74
4.2.15. Attività n. 75
4.2.16. Attività n. 77
4.2.17. Attività n. 80
4.2.17.1. Gallerie stradali
4.2.17.2. Gallerie ferroviarie
5. L’APPROCCIO INGEGNERISTICO ALLA SICUREZZA ANTINCENDIO
5.1. Premessa
5.2. Il D.M. 9 maggio 2007
5.2.1. Istanze e segnalazioni con l’approccio ingegneristico
5.2.1.1. Valutazione del progetto
5.2.1.2. Segnalazione certificata di inizio attività
5.2.1.3. Domanda di deroga
5.2.1.4. Il sistema di gestione della sicurezza antincendio
5.3. L’ingegneria della sicurezza antincendio nel Codice di prevenzione incendi
5.3.1. Fasi della metodologia
5.3.2. Analisi preliminare (prima fase)
5.3.2.1. Definizione del progetto
5.3.2.2. Identificazione degli obiettivi di sicurezza
5.3.2.3. Definizione delle soglie di prestazione
5.3.2.4. Individuazione degli scenari di incendio di progetto
5.3.3. Analisi quantitativa (seconda fase)
5.3.3.1. Elaborazione delle soluzioni progettuali
5.3.3.2. Valutazione delle soluzioni progettuali
5.3.3.3. Selezione delle soluzioni progettuali idonee
5.3.4. Documentazione di progetto
5.3.4.1. Sommario tecnico
5.3.4.2. Relazione tecnica
5.3.4.3. Requisiti aggiuntivi per la gestione sicurezza antincendio
6. LE ATTIVITÀ A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE
6.1. Premessa
6.2. La direttiva Seveso III e il D.P.R. 1° agosto 2011, n. 151
6.3. Prevenzione incendi per gli stabilimenti di soglia superiore
6.4. Le procedure semplificate di prevenzione incendi per gli stabilimenti di soglia superiore
6.4.1. Rapporto di sicurezza preliminare
6.4.2. Rapporto di sicurezza definitivo
6.4.3. Riesame del rapporto di sicurezza
6.4.4. Modifiche senza aggravio di rischio
6.4.4.1. Modifiche alle attività individuabili come impianti o depositi
6.4.4.2. Modifiche alle attività non individuabili come impianti o depositi
6.4.5. Deroghe al rispetto della normativa antincendio
7. LE MODIFICHE ALLE ATTIVITÀ ESISTENTI
7.1. Premessa
7.2. Le tipologie di modifiche
7.3. Le modifiche alle attività esistenti
7.4. La precedente disciplina
7.5. Esempi
7.5.1. Impianti di climatizzazione inseriti nelle attività soggette
7.5.2. Impianti fotovoltaici a servizio di attività soggette
7.5.3. Impianti per la produzione di calore
7.5.4. Modifiche sostanziali nelle regole tecniche di prevenzione incendi
7.5.4.1. Edifici e/o locali destinati ad uffici
7.5.4.2. Attività commerciali
7.5.4.3. Edifici di civile abitazione
7.5.4.4. Scuole
7.5.4.5. Attività ricettive turistico alberghiere
7.5.4.6. Locali di intrattenimento e di pubblico spettacolo
7.5.4.7. Strutture sanitarie
8. LA MODULISTICA DI PREVENZIONE INCENDI
8.1. Premessa
8.2. Istanze, segnalazioni, dichiarazioni e certificazioni
8.2.1. Istanze e segnalazioni
8.2.2. Dichiarazioni e certificazioni
8.3. Imposta di bollo e versamenti
8.4. Responsabilità di titolari e professionisti
8.5. I modelli
8.6. Valutazione del progetto
8.6.1. Domanda di valutazione del progetto
8.7. Segnalazione certificata di inizio attività
8.7.1. Segnalazione certificata di inizio attività
8.7.2. Asseverazione ai fini della sicurezza antincendio
8.7.3. Segnalazione certificata di inizio attività (depositi di GPL)
8.7.4. Attestazione ai fini della sicurezza antincendio (depositi di GPL)
8.7.5. Certificazione di resistenza al fuoco
8.7.6. Dichiarazione inerente i prodotti impiegati
8.7.7. Chiarimenti sull’uso della modulistica in materia di resistenza al fuoco
8.7.8. Dichiarazione di corretta installazione e funzionamento dell’impianto
8.7.9. Certificazione di rispondenza e di corretto funzionamento dell’impianto
8.7.10. Dichiarazione di non aggravio del rischio incendio
8.7.11. Dichiarazione di installazione per depositi di GPL
8.8. Rinnovo periodico di conformità antincendio
8.8.1. Attestazione di rinnovo periodico di conformità antincendio
8.8.2. Asseverazione ai fini dell’attestazione di rinnovo periodico
8.8.3. Attestazione di rinnovo periodico (per depositi di GPL)
8.8.4. Dichiarazione di avvenuta manutenzione (per depositi di GPL)
8.9. Deroga
8.9.1. Istanza di deroga
8.10. Nulla osta di fattibilità
8.10.1. Richiesta di nulla osta di fattibilità
8.11. Verifica in corso d’opera
8.11.1. Richiesta di verifiche in corso d’opera
8.12. Voltura
8.12.1. Dichiarazione per voltura
9. LE AUTORIZZAZIONI DEI PROFESSIONISTI ANTINCENDIO
9.1. Premessa
9.2. Le disposizioni stabilite dal D.M. 5 agosto 2011 e ss.mm.ii.
9.3. Corsi di specializzazione e di aggiornamento in materia di prevenzione incendi
9.4. L’aggiornamento dei programmi alla luce del D.M. 3 agosto 2015 e ss.mm.ii.
9.4.1. Legislazione in materia di prevenzione incendi
9.4.2. Fisica e chimica dell’incendio
9.4.3. La progettazione antincendio
9.4.4. La progettazione antincendio con il Codice di prevenzione incendi
9.4.5. Procedure di prevenzione incendi
9.4.6. Approccio ingegneristico
9.4.7. Progettazione – Attività di tipo civile
9.4.8. Progettazione – Attività produttive/industriali
9.4.9. Attività a rischio di incidente rilevante
9.4.10. Visite presso una attività soggetta
10. LA VIGILANZA ISPETTIVA
10.1. Premessa
10.2. La vigilanza sull’applicazione della legislazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. n. 81/2008
10.3. I controlli di prevenzione incendi ai sensi dell’art. 19 del D.Lgs. n. 139/2006
11. LE SANZIONI PENALI
11.1. Premessa
11.2. Rilievo penale dell’omessa richiesta o rinnovo del certificato di prevenzione incendi
11.3. Ipotesi di reato per omessa presentazione di SCIA o di attestazione di rinnovo
11.4. Principali disposizioni penali nell’attività di prevenzione incendi
11.4.1. Codice penale
11.4.2. Norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso
11.4.3. Funzioni e compiti dei vigili del fuoco
11.4.4. Disposizioni in materia di documentazione amministrativa
11.4.5. Testo unico sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
12. LA DISCIPLINA SANZIONATORIA IN MATERIA DI LAVORO
12.1. Premessa
12.2. La disciplina sanzionatoria prevista dal D.Lgs. 19 dicembre 1994, n. 758
12.2.1. Dettagli della procedura
12.3. Le competenze dei vigili del fuoco e i rapporti con gli altri organi di PG
12.4. Responsabilità dei datori di lavoro nelle amministrazioni pubbliche
12.5. Rivalutazione delle sanzioni in materia di salute e sicurezza
12.6. Disposizioni penali e sanzioni previste dal D.Lgs. n. 81/2008 e ss.mm.ii.
12.6.1. Sanzioni per i datori di lavoro e i dirigenti
12.6.1.1. Principi comuni
12.6.1.2. Luoghi di lavoro
12.6.1.3. Impianti e apparecchiature elettriche
12.6.1.4. Cantieri temporanei o mobili
12.6.1.5. Segnaletica di salute e sicurezza sul lavoro
12.6.1.6. Protezione da atmosfere esplosive
12.6.2. Sanzioni per i preposti
12.6.3. Sanzioni per i lavoratori
12.6.4. Sanzioni per i progettisti, fabbricanti e fornitori, installatori
13. L’ELENCO DELLE «ATTIVITÀ SOGGETTE»
13.1. Premessa
13.2. Criteri per l’individuazione delle nuove «attività soggette»
13.3. Le modifiche introdotte dall’allegato I al D.P.R. 1° agosto 2011, n. 151
13.4. Chiarimenti interpretativi su alcuni punti dell’elenco delle attività soggette
13.5. Richiami e rinvii alle declaratorie delle attività del D.M. 16 febbraio 1982
14. CONTENUTI E ATTIVAZIONE DELLA WEBAPP
14.1. Contenuti della WebApp
14.1.1. Elenco della normativa di riferimento riportata nella WebApp
14.1.2. Elenco della modulistica di prevenzione incendi riportata nella WebApp
14.2. Requisiti hardware e software
14.3. Attivazione della WebApp
14.4. Assistenza tecnica sui prodotti Grafill