Prevenzione incendi negli edifici condominiali
Mauro Malizia
ISBN: 88-277-0328-1
Edizione: Giugno 2022
GRATUITA
5.00 €
Normativa di riferimento coordinata e commentata e modulistica di prevenzione incendi
File allegati
AbtstractLa presente pubblicazione approfondisce le tematiche di prevenzione incendi degli edifici condominiali di civile abitazione ed è rivolta ai professionisti, consulenti, tecnici, operatori dei Vigili del fuoco e amministratori condominiali. Questi ultimi rivestono il ruolo di responsabile dell’attività ai fini della prevenzione incendi e per questo sono tenuti all’attuazione degli adempimenti previsti dal D.P.R. n. 151/2011 e all’osservanza degli obblighi connessi con l’esercizio dell’attività.
Gli argomenti sono esposti in dettaglio partendo dal regolamento di prevenzione incendi e dalla modulistica da utilizzare per istanze, segnalazioni e dichiarazioni.
Vengono esaminate le disposizioni del D.M. 16 maggio 1987, n. 246, come aggiornato dal D.M. 25 gennaio 2019, che ha previsto per gli edifici di civile abitazione l’obbligo della valutazione dei requisiti di sicurezza antincendio delle facciate e della predisposizione di un sistema di «gestione della sicurezza antincendio». Sono inoltre esaminati gli ultimi aggiornamenti normativi previsti dal Codice di prevenzione incendi (D.M. 30 marzo 2022 e D.M. 19 maggio 2022).
Nell’ambito dell’edificio di civile abitazione possono essere presenti autorimesse, centrali termiche, depositi di GPL. Oltre a queste potrebbero essere presenti altre attività come impianti fotovoltaici, impianti di climatizzazione, infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici, le quali, pur non soggette, possono determinare una modifica ai fini della sicurezza antincendio di tipo rilevante oppure non sostanziale.
Sono infine affrontati gli argomenti relativi alle disposizioni penali sia di carattere generale sia riferite alla disciplina sanzionatoria in materia di lavoro. In quest’ultimo caso, infatti, qualora l’attività rientri nel campo di applicazione del D.Lgs. n. 81/2008 sono in capo all’amministratore anche gli obblighi previsti a carico dei datori di lavoro. Ai fini dell’applicabilità è sufficiente la presenza di almeno un lavoratore come portieri, addetti alla custodia, alla pulizia, ecc..
La WebApp inclusa gestisce le seguenti utilità:
- Normativa di riferimento in materia di prevenzione incendi negli edifici condominiali coordinata e commentata.
- Modulistica di prevenzione incendi, relativa alle istanze, segnalazioni, dichiarazioni e certificazioni.
La WebApp è consultabile attraverso un motore di ricerca e prevede aggiornamenti automatici per 365 giorni dall’attivazione.
AUTORE
Mauro Malizia, laureato in Ingegneria civile-edile e master universitario di secondo livello in gestione dell’aviazione civile, è dirigente superiore del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco. È autore di testi e articoli nonché docente in corsi di specializzazione in materia di prevenzione incendi. È componente di commissioni, comitati e gruppi di lavoro che si occupano di prevenzione incendi e sicurezza.
INDICE
PREFAZIONE
1. LE NORME DI PREVENZIONE INCENDI
1.1. Premessa
1.2. Le norme tecniche di prevenzione incendi
1.2.1. Evoluzione delle norme di sicurezza antincendio
1.2.2. Regole tecniche cogenti e norme volontarie
1.2.3. Le regole tecniche orizzontali e verticali di prevenzione incendi
1.2.4. I criteri tecnici generali di prevenzione incendi
1.2.5. I tre decreti di sostituzione del D.M. 10 marzo 1998
1.3. I requisiti di base delle opere di costruzione
1.4. La competenza sulla prevenzione incendi
1.5. Le autorizzazioni dei professionisti antincendio
1.5.1. Le disposizioni stabilite dal D.M. 5 agosto 2011
1.5.2. Corsi di specializzazione e di aggiornamento
1.5.3. I nuovi programmi alla luce del Codice di prevenzione incendi
1.5.4. Proroga validità dei quinquenni di riferimento per emergenza Covid-19
2. IL REGOLAMENTO DI PREVENZIONE INCENDI
2.1. Premessa
2.2. Le procedure di prevenzione incendi
2.2.1. «Istanze» e «segnalazioni» del D.P.R. n. 151/2011
2.2.2. Valutazione del progetto
2.2.2.1. Avvio del procedimento
2.2.2.2. L’individuazione dei «responsabili»
2.2.2.3. Documentazione incompleta
2.2.2.4. Termini di conclusione
2.2.2.5. Comunicazione dei motivi ostativi all’accoglimento dell’istanza
2.2.2.6. Documentazione tecnica da allegare all’istanza di valutazione dei progetti
2.2.3. Segnalazione certificata di inizio attività
2.2.3.1. Modifiche dell’attività con «non aggravio di rischio»
2.2.3.2. Adempimenti del Comando
2.2.3.3. Presentazione tramite posta elettronica certificata
2.2.3.4. Effettuazione delle visite tecniche
2.2.3.5. Verbale di visita tecnica
2.2.3.6. Presentazione della SCIA per parti di attività
2.2.3.7. Carenza dei requisiti a seguito di sopralluogo
2.2.3.8. Comunicazioni al Sindaco e al Prefetto
2.2.3.9. Controlli di prevenzione incendi con esito negativo
2.2.4. Attestazione di rinnovo periodico di conformità antincendio
2.2.4.1. Attestazione tardiva di rinnovo periodico di conformità antincendio
2.2.5. Richiesta di deroga
2.2.5.1. Criteri di ammissibilità
2.2.5.2. Il Codice di prevenzione incendi e la procedura di deroga
2.2.6. Nulla osta di fattibilità
2.2.7. Verifica in corso d’opera
2.2.8. Voltura
2.3. Le procedure di prevenzione incendi e il raccordo con i SUAP
2.3.1. La disciplina dei SUAP sui procedimenti di prevenzione incendi
2.3.2. Il procedimento automatizzato
2.3.3. Il procedimento ordinario
2.4. L’asseverazione per le attività di categoria A
2.4.1. I riferimenti normativi per l’asseverazione delle attività di categoria A
2.4.2. Disposizioni per gli edifici di civile abitazione
2.5. L’elenco delle «attività soggette»
2.5.1. Richiami e rinvii alle declaratorie delle attività del D.M. 16 febbraio 1982
2.6. La modulistica di prevenzione incendi
2.6.1. Istanze, segnalazioni, dichiarazioni e certificazioni
2.6.2. Istanze e segnalazioni presentate dall’utenza
2.6.3. Dichiarazioni e certificazioni rese da professionisti e tecnici
2.6.4. Imposta di bollo e versamenti
2.6.5. Responsabilità di titolari e professionisti
2.6.6. Sottoscrizione dei modelli
2.7. Le modifiche alle attività esistenti
2.7.1. Le tipologie di modifiche
2.7.2. Riepilogo adempimenti
2.7.3. Modifiche sostanziali nelle disposizioni di prevenzione incendi
2.7.3.1. Edifici di civile abitazione
2.7.3.2. Impianti di climatizzazione inseriti nelle attività soggette
2.7.3.3. Impianti fotovoltaici a servizio di attività soggette
2.7.3.4. Infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici
2.7.3.5. Impianti per la produzione di calore
2.8. Disposizioni transitorie
2.8.1. Il sistema delle tariffe nella fase transitoria
2.8.2. Nuove attività introdotte tra quelle «soggette a controllo»
2.8.3. 2.8.3. Attività in possesso del certificato di prevenzione incendi
3. LE NORME DI SICUREZZA ANTINCENDI PER GLI EDIFICI DI CIVILE ABITAZIONE
3.1. Premesse
3.2. Proroghe connesse con lo stato di emergenza da Covid-19
3.3. Edifici civili e regolamento di prevenzione incendi
3.4. Attività principali e secondarie
3.5. I complessi edilizi a uso terziario o industriale
3.6. Altezza antincendi e altezza in gronda
3.7. Il D.M. 16 maggio 1987, n. 246
3.7.1. Classificazione
3.7.2. Resistenza al fuoco
3.7.3. Reazione al fuoco
3.7.4. Accostabilità dell’autoscala
3.7.5. Compartimentazione
3.7.6. Scale
3.7.7. Vani degli ascensori
3.7.8. Comunicazioni tra scale, ascensori e locali cantinati
3.7.9. Aree e impianti a rischio specifico
3.7.10. Impianti elettrici e illuminazione di sicurezza
3.7.11. Condutture principali dei gas combustibili
3.7.12. Impianti antincendi
3.7.13. Edifici esistenti e norme transitorie
4. LA GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO
4.1. Premessa
4.2. Funzioni, compiti e misure gestionali
4.3. I livelli di prestazione
4.4. Edifici da 12 a 24 m
4.5. Edifici oltre 24 e fino a 54 m
4.6. Edifici oltre 54 e fino a 80 m
4.7. Edifici oltre 80 m
4.8. Adeguamento degli edifici esistenti
4.9. Riepilogo
5. LA RTV «EDIFICI DI CIVILE ABITAZIONE»
5.1. Premessa
5.2. Campo di applicazione
5.3. Classificazioni
5.4. Valutazione del rischio di incendio
5.5. Strategia antincendio
5.6. Reazione al fuoco
5.7. Resistenza al fuoco
5.8. Compartimentazione
5.9. Esodo
5.10. Gestione della sicurezza antincendio
5.11. Controllo dell’incendio
5.12. Rivelazione ed allarme
5.13. Controllo fumi e calore
5.14. Operatività antincendio
5.15. Sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio
6. LE FACCIATE NEGLI EDIFICI CIVILI
6.1. Premessa
6.2. Le facciate degli edifici civili non soggetti al Codice di prevenzione incendi
6.2.1. Definizioni
6.2.2. Resistenza al fuoco e compartimentazione
6.2.2.1. Facciate semplici e curtain walls
6.2.2.2. Facciate a doppia parete
6.2.2.3. Facciate a doppia parete ventilate non ispezionabili
6.2.2.4. Facciate a doppia parete ventilate ispezionabili
6.2.2.5. Verifica dei requisiti di resistenza al fuoco
6.2.3. Reazione al fuoco
6.2.4. Esodo degli occupanti e sicurezza delle squadre di soccorso
6.2.5. Fasce di separazione tra i compartimenti
6.2.5.1. Fasce di separazione orizzontale
6.2.5.2. Fasce di separazione verticale
6.2.6. Facciate formanti un diedro (a contatto o no)
6.3. La RTV «Chiusure d’ambito degli edifici civili»
6.3.1. Definizioni
6.3.2. Classificazione
6.3.3. Reazione al fuoco
6.3.3.1. Classificazione dei materiali in gruppi
6.3.4. Resistenza al fuoco e compartimentazione
6.3.4.1. Copertura
6.3.4.2. Facciata semplice e curtain walling
6.3.4.3. Facciata a doppia pelle ventilata
6.3.4.4. Presenza di combustibili
6.3.5. Sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio
6.3.6. Realizzazione di fasce di separazione
6.3.6.1. Caratteristiche
6.3.6.2. Geometria
6.3.7. Verifica dei requisiti di resistenza al fuoco
7. I VANI DEGLI ASCENSORI
7.1. Premesse
7.2. La regola tecnica del D.M. 15 settembre 2005
7.2.1. Tipi di vano di corsa
7.2.1.1. Vano aperto
7.2.1.2. Vano protetto
7.2.1.3. Vano a prova di fumo
7.2.1.4. Vano per ascensore antincendio
7.2.1.5. Vano per ascensore di soccorso
7.2.2. Altre prescrizioni
7.2.2.1. Accessi
7.2.2.2. Aerazione
7.2.2.3. Protezione attiva
7.2.2.4. Divieti, limitazioni e condizioni di esercizio
7.3. La RTV «vani degli ascensori»
7.3.1. Prescrizioni comuni
7.3.2. Vani aperti (tipo SA)
7.3.3. Vani protetti (tipo SB)
7.3.4. Vani a prova di fumo (tipo SC)
7.3.5. Vani per ascensori antincendio (tipo SD)
7.3.6. Vani per ascensori di soccorso (tipo SE)
8. GLI IMPIANTI PER LA PRODUZIONE DI CALORE
8.1. Premessa
8.2. Impianti per la produzione di calore alimentati a gas
8.3. Definizioni
8.4. Centrali termiche installate in locale inserito nella volumetria del fabbricato
8.4.1. Disposizioni comuni
8.4.2. Disposizioni complementari
8.4.3. Disposizioni generali
8.4.4. Ubicazione
8.4.5. Caratteristiche costruttive
8.4.6. Aperture di aerazione
8.4.7. Accesso
9. GLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI
9.1. Premessa
9.2. Campo di applicazione
9.3. Definizioni
9.4. Requisiti tecnici
9.5. Documentazione e verifiche
9.6. Segnaletica di sicurezza
9.7. Impianti esistenti
10. LE INFRASTRUTTURE PER LA RICARICA DEI VEICOLI ELETTRICI
10.1. Premessa
10.2. La legislazione italiana e europea
10.3. Campo di applicazione
10.4. Definizioni
10.5. Sistemi e modi di ricarica
10.6. Obiettivi di sicurezza antincendio
10.7. Sistema di ricarica dei veicoli elettrici
10.7.1. Stazione di ricarica
10.7.2. Connessione fra stazione di ricarica e veicolo
10.7.3. Veicolo elettrico
10.8. Indicazioni per le autorimesse pubbliche
10.9. Infrastrutture di ricarica esistenti
10.10. Documentazione tecnica e verifiche
11. LE AUTORIMESSE
11.1. Premessa
11.2. Autorimesse «esistenti»
11.3. Autorimesse con superficie superiore a 300 m2
11.3.1. Definizioni
11.3.2. Classificazioni
11.3.3. Valutazione del rischio di incendio
11.3.4. Strategia antincendio
11.3.5. Reazione al fuoco
11.3.6. Resistenza al fuoco
11.3.7. Compartimentazione
11.3.8. Esodo
11.3.9. Gestione della sicurezza antincendio
11.3.10. Controllo dell’incendio
11.3.11. Rivelazione ed allarme
11.3.12. Controllo di fumi e calore
11.3.13. Operatività antincendio
11.3.14. Sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio
11.3.15. Metodi dell’ingegneria della sicurezza antincendio
11.4. Autorimesse con superficie non superiore a 300 m2
11.4.1. Classificazione delle «autorimesse sotto soglia»
11.4.2. Requisiti minimi
11.4.2.1. Resistenza al fuoco
11.4.2.2. Esodo
11.4.2.3. Comunicazioni
11.4.2.4. Controllo dell’incendio
11.4.2.5. Smaltimento fumi e calore
11.4.2.6. Accesso da montauto
11.4.2.7. Impianti tecnologici e di servizio
11.4.3. Gestione della sicurezza
11.4.4. Indicazioni aggiuntive di sicurezza antincendio
12. LE DISPOSIZIONI PENALI
12.1. Premessa
12.2. Omessa presentazione di SCIA o di attestazione di rinnovo
12.3. Le principali disposizioni penali nell’attività di prevenzione incendi
12.3.1. Le figure coinvolte nei procedimenti
12.3.2. Codice penale
12.3.3. Norme in materia di procedimento amministrativo
12.3.4. Funzioni e compiti dei Vigili del fuoco
12.3.5. Disposizioni in materia di documentazione amministrativa
12.3.6. Testo unico sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
12.4. La disciplina sanzionatoria in materia di lavoro
12.4.1. Dettagli della procedura
12.4.2. Le competenze dei vigili del fuoco e i rapporti con gli altri organi di PG
12.4.3. Disposizioni penali e sanzioni previste dal D.Lgs. n. 81/2008
12.4.3.1. Sanzioni per i datori di lavoro e i dirigenti
12.4.3.2. Sanzioni per i preposti
12.4.3.3. Sanzioni per i lavoratori
12.4.3.4. Sanzioni per i progettisti, fabbricanti e fornitori, installatori
12.5. La vigilanza ispettiva sull’applicazione della normativa di prevenzione incendi
12.5.1. Competenza dei Vigili del fuoco in materia di prevenzione incendi
12.5.2. La vigilanza ai sensi dell’articolo 13 del D.Lgs. n. 81/2008
12.5.3. I controlli di prevenzione incendi ai sensi dell’articolo 19 del D.Lgs. 8 marzo 2006, n. 139
13. TERMINI E DEFINIZIONI
13.1. Premessa
13.2. Termini e definizioni
13.3. Sigle e acronimi
13.4. Abbreviazioni
14. BIBLIOGRAFIA E RIFERIMENTI
14.1. Riferimenti
14.2. Testi
14.3. Sitografia
15. CONTENUTI E ATTIVAZIONE DELLA WEBAPP
15.1. Contenuti della WebApp
15.1.1. Normativa di riferimento riportata nella WebApp
15.1.2. Modulistica di prevenzione incendi riportata nella WebApp
15.2. Requisiti hardware e software
15.3. Attivazione della WebApp