Palermo tra Ottocento e Novecento. La città fuori le mura
Giuseppe Di Benedetto
Editore: Grafill
ISBN: 88-8207-364-0
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Edizione: 2009 - II Edizione
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Nel completare con questa pubblicazione il lavoro dedicato alla collezione fotografica di Enrico Di Benedetto che ritrae la città di Palermo tra la fine dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento, ho la sensazione di appartenere a quella schiera di palermitani che Marcello Benfante descrive, con lucida analisi, come fautori di una 'rielaborazione perpetua di un lutto', fabulatori ossessivi della stessa unica 'fiaba', quella 'delle mille e una notte della dinamica, elegante e cosmopolita Palermo dei Florio'.
La sensazione è forte come il disagio di sentirsi cucito addosso quell'abito ideologico esistenziale, di lampedusiana memoria, che tende a metastorici vaneggiamenti voluttuosi e voluttuose manifestazioni oniriche di un'insana aspirazione ad un'eterna immobilità storica.
Le immagini raccolte da Enrico Di Benedetto ciò nonostante ci aiutano a comprendere che quella Palermo non è stata nè un miraggio nè una proiezione onirica, e non credo che si 'riesumi' il passato soltanto perchè irresistibilmente attratti da ciò che è morto e sepolto. Eppure sembra che le fotografie di fine Ottocento e della prima decade del Novecento non raffigurino Palermo com'era, ma un'altra città, tale è la distanza fisica che sovente separa il presente dal passato.
La sensazione è forte come il disagio di sentirsi cucito addosso quell'abito ideologico esistenziale, di lampedusiana memoria, che tende a metastorici vaneggiamenti voluttuosi e voluttuose manifestazioni oniriche di un'insana aspirazione ad un'eterna immobilità storica.
Le immagini raccolte da Enrico Di Benedetto ciò nonostante ci aiutano a comprendere che quella Palermo non è stata nè un miraggio nè una proiezione onirica, e non credo che si 'riesumi' il passato soltanto perchè irresistibilmente attratti da ciò che è morto e sepolto. Eppure sembra che le fotografie di fine Ottocento e della prima decade del Novecento non raffigurino Palermo com'era, ma un'altra città, tale è la distanza fisica che sovente separa il presente dal passato.