Calo del PIL e dell'occupazione: Crisi delle Costruzioni
L’Istat ha diffuso oggi i dati relativi al secondo trimestre del 2014 del prodotto interno lordo (PIL) ed i dati, purtroppo continuano ad essere negativi sop...
L’Istat ha diffuso oggi i dati relativi al secondo
trimestre del 2014 del prodotto interno lordo (PIL) ed i dati,
purtroppo continuano ad essere negativi soprattutto per il settore
delle costruzioni.
Nel secondo trimestre del 2014 il prodotto interno lordo (PIL) è diminuito dello 0,2% sia rispetto al trimestre precedente, sia nei confronti del secondo trimestre del 2013.
Nel secondo trimestre 2014 gli investimenti in costruzioni registrano una riduzione del 2,3% rispetto allo stesso trimestre del 2013 e nella media del primo semestre 2014 il calo è del 2,2% rispetto al primo semestre 2013.
Gli occupati nel settore delle costruzioni diminuiscono del 3,8% rispetto allo stesso trimestre del 2013.
Nel secondo trimestre 2014, il settore delle costruzioni è quello con il dato maggiormente negativo, i servizi scendono dello 0,6% mentre riprende a crescere l’industria in senso stretto (+2,8% ) e l’agricoltura (+1,8%). Il numero totale di occupati, in tutti i settori economici, diminuisce dello 0,1% che significa 14.100 occupati in meno, rispetto allo stesso trimestre 2013, come risultato di 61.000 in meno nelle costruzioni, 91.500 in meno nei servizi, 123.800 in più nell’industria in senso stretto e 14.600 in più nell’agricoltura.
Rispetto al trimestre precedente, i consumi finali nazionali hanno registrato una variazione nulla, sintesi di una crescita dello 0,1% della spesa delle famiglie e di un calo dello 0,1% della spesa della Pubblica Amministrazione (PA) e delle Istituzioni Sociali Private (ISP), mentre gli investimenti fissi lordi sono diminuiti dello 0,9%. Le importazioni sono aumentate dell'1,0%, le esportazioni dello 0,1%.
La domanda nazionale al netto delle scorte ha sottratto 0,1 punti percentuali alla variazione del PIL. Il contributo è stato positivo per i consumi delle famiglie (0,1 punti percentuali), nullo per la spesa della PA e negativo per gli investimenti fissi lordi (-0,2 punti percentuali). Le scorte e gli oggetti di valore hanno contribuito positivamente alla variazione del PIL (+0,2 punti percentuali), mentre il contributo della domanda estera netta è stato negativo per 0,2 punti percentuali.
Il calo congiunturale del PIL è la sintesi di andamenti negativi del valore aggiunto in tutti i principali comparti, con diminuzioni dello 0,8% nell'agricoltura, dello 0,5% nell'industria e dello 0,1% nei servizi. In termini tendenziali, il valore aggiunto è aumentato dello 0,4% nell'agricoltura e dello 0,1% nei servizi, mentre ha registrato un calo nell'industria in senso stretto (-0,7%) e nelle costruzioni (-2,1%).
Nel secondo trimestre del 2014 il prodotto interno lordo (PIL) è diminuito dello 0,2% sia rispetto al trimestre precedente, sia nei confronti del secondo trimestre del 2013.
Nel secondo trimestre 2014 gli investimenti in costruzioni registrano una riduzione del 2,3% rispetto allo stesso trimestre del 2013 e nella media del primo semestre 2014 il calo è del 2,2% rispetto al primo semestre 2013.
Gli occupati nel settore delle costruzioni diminuiscono del 3,8% rispetto allo stesso trimestre del 2013.
Nel secondo trimestre 2014, il settore delle costruzioni è quello con il dato maggiormente negativo, i servizi scendono dello 0,6% mentre riprende a crescere l’industria in senso stretto (+2,8% ) e l’agricoltura (+1,8%). Il numero totale di occupati, in tutti i settori economici, diminuisce dello 0,1% che significa 14.100 occupati in meno, rispetto allo stesso trimestre 2013, come risultato di 61.000 in meno nelle costruzioni, 91.500 in meno nei servizi, 123.800 in più nell’industria in senso stretto e 14.600 in più nell’agricoltura.
Rispetto al trimestre precedente, i consumi finali nazionali hanno registrato una variazione nulla, sintesi di una crescita dello 0,1% della spesa delle famiglie e di un calo dello 0,1% della spesa della Pubblica Amministrazione (PA) e delle Istituzioni Sociali Private (ISP), mentre gli investimenti fissi lordi sono diminuiti dello 0,9%. Le importazioni sono aumentate dell'1,0%, le esportazioni dello 0,1%.
La domanda nazionale al netto delle scorte ha sottratto 0,1 punti percentuali alla variazione del PIL. Il contributo è stato positivo per i consumi delle famiglie (0,1 punti percentuali), nullo per la spesa della PA e negativo per gli investimenti fissi lordi (-0,2 punti percentuali). Le scorte e gli oggetti di valore hanno contribuito positivamente alla variazione del PIL (+0,2 punti percentuali), mentre il contributo della domanda estera netta è stato negativo per 0,2 punti percentuali.
Il calo congiunturale del PIL è la sintesi di andamenti negativi del valore aggiunto in tutti i principali comparti, con diminuzioni dello 0,8% nell'agricoltura, dello 0,5% nell'industria e dello 0,1% nei servizi. In termini tendenziali, il valore aggiunto è aumentato dello 0,4% nell'agricoltura e dello 0,1% nei servizi, mentre ha registrato un calo nell'industria in senso stretto (-0,7%) e nelle costruzioni (-2,1%).
A cura di Gabriele
Bivona
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