Legge di Stabilità per il 2016: Fondi europei anche per i liberi professionisti
Lo scorso venerdì 20 novembre 2015, con 164 voti favorevoli, 116 contrari e 2 astensioni, il Senato ha approvato la fiducia al maxiemendamento sostitutivo de...
Lo scorso venerdì 20 novembre 2015, con 164 voti favorevoli, 116
contrari e 2 astensioni, il Senato ha approvato la fiducia al
maxiemendamento sostitutivo della legge di stabilità 2016 (ddl n.
2111, disposizioni per la formazione del bilancio annuale e
pluriennale dello Stato.
Nonostante le opposizioni l'abbiano criticato su più punti (soprattutto per la mancata approvazione del piano per il Sud, l'assenza di norme previdenziali per risolvere il problema degli esodati, i tagli alle Regioni che si ripercuoteranno sui servizi essenziali, i mancati stanziamenti per la sicurezza e l'intelligence), la nuova manovra contiene almeno un comma che renderà felici o (meglio) meno insoddisfatti i liberi professionisti.
Il comma 474 del maxiemendamento adegua il Paese alle indicazioni della Raccomandazione 2003/361/CE del 6 maggio 2003 relativa alla definizione delle microimprese, piccole e medie imprese e al Regolamento UE 17 dicembre 2013, n. 1303 sui Fondi Europei.
In particolare, la legge di Stabilità prevede per il 2016 che i Piani operativi POR e PON del Fondo sociale europeo (FSE) e del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), rientranti nella programmazione dei fondi strutturali europei 2014/2020, debbano essere estesi anche ai liberi professionisti, in quanto equiparati alle piccole e medie imprese come esercenti attività economica, a prescindere dalla forma giuridica rivestita, come destinatari a tutti gli effetti dei fondi europei stanziati fino al 2020, sia diretti che erogati tramite Stati e regioni.
Continua l'opera di trasformazione dell'attività libero professionale del Governo che già da tempo sta provando a cambiare la struttura economica degli studi professionali, con la differenza, però, che sin'ora sono stati più gli obblighi e gli orpelli, più che i vantaggi. Con la norma in questione si risolve la sperequezione che negli ultimi anni aveva precluso l'accesso ai finanziamenti europei ai liberi professionisti.
Nonostante le opposizioni l'abbiano criticato su più punti (soprattutto per la mancata approvazione del piano per il Sud, l'assenza di norme previdenziali per risolvere il problema degli esodati, i tagli alle Regioni che si ripercuoteranno sui servizi essenziali, i mancati stanziamenti per la sicurezza e l'intelligence), la nuova manovra contiene almeno un comma che renderà felici o (meglio) meno insoddisfatti i liberi professionisti.
Il comma 474 del maxiemendamento adegua il Paese alle indicazioni della Raccomandazione 2003/361/CE del 6 maggio 2003 relativa alla definizione delle microimprese, piccole e medie imprese e al Regolamento UE 17 dicembre 2013, n. 1303 sui Fondi Europei.
In particolare, la legge di Stabilità prevede per il 2016 che i Piani operativi POR e PON del Fondo sociale europeo (FSE) e del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), rientranti nella programmazione dei fondi strutturali europei 2014/2020, debbano essere estesi anche ai liberi professionisti, in quanto equiparati alle piccole e medie imprese come esercenti attività economica, a prescindere dalla forma giuridica rivestita, come destinatari a tutti gli effetti dei fondi europei stanziati fino al 2020, sia diretti che erogati tramite Stati e regioni.
Continua l'opera di trasformazione dell'attività libero professionale del Governo che già da tempo sta provando a cambiare la struttura economica degli studi professionali, con la differenza, però, che sin'ora sono stati più gli obblighi e gli orpelli, più che i vantaggi. Con la norma in questione si risolve la sperequezione che negli ultimi anni aveva precluso l'accesso ai finanziamenti europei ai liberi professionisti.
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