Costruzioni, dal 2012 persi 292 mila posti di lavoro
Nonostante i proclami di ripresa che si ascoltano in TV e radio, o che leggiamo sui giornali, il settore delle costruzioni è in evidente crisi. L'ultima n...
Nonostante i proclami di ripresa che si ascoltano in TV e radio, o che leggiamo sui giornali, il settore delle costruzioni è in evidente crisi.
L'ultima nota congiunturale sul mercato del lavoro messa a punto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sulla base delle rilevazioni ISTAT evidenziano una dinamica stazionaria prendendo congiuntamente dati settoriali differenti (+0,4% il terziario, -0,7% il settore agricolo, -0,9% il settore industriale con un pesante -2,5% per le costruzioni) ma anche un effetto particolarmente preoccupante considerando l'età degli occupati.
I dati ISTAT evidenziano, infatti, una crescita continua degli occupati più anziani (50-64 anni) quasi ininterrotta dal 1997, quando la loro consistenza era pari a circa 3,9 milioni di individui e ora ha superato la soglia dei 7 milioni.
Prosegue nel quarto trimestre del 2015, con minore intensità, la crescita tendenziale del numero di occupati, pari a +184 mila unità (+0,8%), contro i +247 mila (+1,1%) del trimestre precedente. L’incremento viene osservato quasi esclusivamente per la componente maschile dell’occupazione (+177 mila) e risulta diffuso in tutte le aree del Paese, in particolare nel Mezzogiorno (+1,2%). Alla crescita tendenziale registrata nel terziario (+1,4%) si affianca quella nell’agricoltura (+3,3%), contro la consueta flessione occupazionale per le costruzioni (con la breve parentesi positiva osservata nel secondo trimestre del 2015), che nell’ultimo trimestre dell’anno risulta pari a - 3,1%. La dinamica tendenziale positiva interessa esclusivamente l’occupazione dipendente, contro un calo significativo del lavoro autonomo (-114 mila unità, pari a - 2,1%). Il numero di dipendenti cresce, infatti, di circa 300 mila unità (+1,8%), di cui +220 mila lavoratori uomini a tempo indeterminato (+2,8%) - contro un calo di 13 mila donne (-0,2%) - e +91 mila a termine (+3,9%). La crescita riguarda, sia i lavoratori a tempo pieno - esclusivamente uomini (+147 mila unità, +1,2%), contro una diminuzione delle donne (-0,7%) - sia a tempo parziale (+83 mila, +2,0%), fra cui rallenta la crescita del part time involontario; l’incidenza del lavoro a tempo parziale sull’occupazione totale raggiunge il 18,8%, dal 18,6% registrato lo stesso trimestre dell’anno precedente.
Crescono le ore lavorate e diminuiscono quelle di Cassa Integrazione
I dati Istat di contabilità nazionale mostrano una crescita delle ore lavorate, sia congiunturale (+0,4% ), sia tendenziale (+1,0%), e una diminuzione delle ore di Cig autorizzate (-15,3% l’ultimo dato relativo a marzo 2016 di fonte Inps) e di quelle utilizzate nelle imprese con almeno 10 dipendenti (Fonte Istat), pari a 15,3 ore per mille lavorate, in calo di 11,3 ore rispetto al quarto trimestre del 2014.
Il settore delle costruzioni
Considerando il solo settore delle costruzioni, i dati ISTAT, aggiornati a dicembre 2015, evidenziano che solo nell'ultimo trimestre si sono persi 73.000 posti di lavoro e 46.000 rispetto al IV trimestre 2014. Considerando, invece, i dati complessivi dal 2012 si comprende quanto la crisi abbia inciso sul settore con una diminuzione di 292.000 posti di lavoro.
Considerando anche il saldo relativo all'occupazione totale in termini di posizioni lavorative (definite come contratti di lavoro, espliciti o impliciti, tra una persona e un'unità produttiva residente finalizzate allo svolgimento di una prestazione lavorativa contro corrispettivo di un compenso), l'ultimo trimestre del 2015 registra un saldo negativo di 35.000 occupati rispetto al trimestre precedente e 48.000 rispetto al trimestre 2014.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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Nota Ministero del LavoroIL NOTIZIOMETRO