Codice appalti: La conferenza unificata approva il DPCM sul dibattito pubblico
La Conferenza unificata, nella seduta del 14 dicembre 2017, ha espresso il proprio parere sullo schema di Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri r...
La Conferenza unificata, nella seduta del 14 dicembre 2017, ha espresso il proprio parere sullo schema di Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri recante “Modalità di svolgimento, tipologie e soglie dimensionali delle opere sottoposte a dibattito pubblico ai sensi dell’articolo 22, comma 2 del decreto legislativo 18 aprile 2017, n. 50”.
In allegato il testo predisposto dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentiti il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e il Ministro per i beni e le attività culturali e del turismo sul quale la conferenza unificata ha espresso il proprio parere con alcune raccomandazioni.
Il nuovo testo entrato in commissione, per venire incontro ad
alcune esigenze delle regioni, era stato già abbondantemente
modificato e tra tutte le modifiche la più importante riguarda
l'allegato in cui sono elencate tutte le opere che
dovranno passare dalla fase di consultazione dei territori in
maniera obbligatoria nei prossimi anni. Il ministero, ha
eliminato dall'elenco delle
tipologie di opere per cui si deve attivare il dibattito pubblico
al di sopra di certe soglie la maggior parte di quelle che
riguardano il comparto Energia.
Scorrendo il nuovo allegato ci si accorge che è stata cancellata la
voce che fissava il vincolo per "oleodotti, gasdotti o condutture per prodotti
chimici" ed è stata abbondantemente ritoccata
la voce relativa agli impianti industriali con nessun vincolo di
dibattito pubblico per ì le raffinerie di petrolio greggio, le
centrali per la produzione di energia idroelettrica, gli impianti
eolici per la produzione di energia, i depositi di stoccaggio dei
prodotti chimici, gli impianti destinati al trattamento di
combustibili nucleari. Nessuna consultazione, dunque, dei territori
per quanto concerne le tipologie di opere sopra riportate.
Pungente il commento di Legambiente che afferma “La bozza di Decreto che disciplina il Dibattito pubblico in Italia, in attuazione del Codice degli appalti (D.lgs 50/2016), contiene una sorpresa: dal testo sono, infatti, esclusi tutti gli impianti energetici, gasdotti e oleodotti, trivelle, come centrali chimiche e impianti nucleari, mentre rimangono le infrastrutture. Viene di fatto stravolto il senso della procedura, mutuata dall'esperienza francese, nata con l'obiettivo di rendere finalmente trasparente il confronto con i territori sulle opere pubbliche attraverso una procedura che permettesse di informare e far partecipare le comunità coinvolte, attraverso garanzie sul coinvolgimento, risposte adeguate e tempi chiari”. “È una scelta profondamente sbagliata - ha commentato Edoardo Zanchini, Vicepresidente di Legambiente -. Chiediamo al Ministro Calenda e alle Regioni di tornare su questa decisione, perché solo la trasparenza sulle scelte e il confronto con il territorio possono portare a scegliere le opere davvero utili nei territori e a costruire il consenso indispensabile alla loro realizzazione. La politica non scappi di fronte ai territori, la fuga non è una soluzione anche nei confronti di TAP o della TAV, come degli altri interventi grandi e piccoli”.
In allegato il testo dello schema di Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che, prima di approdare alla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, deve ancora acquisire il parere del Consiglio di Stato e delle competenti Commissioni parlamentari ed il parere della Conferenza unificata.
Con buona pace di tutti è assai improbabile che il decreto possa essere pubblicato prima delle elezioni e, quindi, sembra probabile che l’originaria scadenza di un anno prevista, dunque per il 18 aprile 2017 sarà superata di oltre un anno perché è, veramente, improbabile che il testo possa vedere la luce prima del 18 aprile 2018.
A cura di Arch. Paolo Oreto
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