Decreto Crescita ed Ecobonus: sconto in fattura in caso di cessione del credito
Con la pubblicazione sul S.O. n. 26/L alla Gazzetta ufficiale n. 151 del 29 giugno 2019 della Legge 28 giugno 2019, n. 58 recante “Conversione in legge, con ...
Con la pubblicazione sul S.O. n. 26/L alla Gazzetta ufficiale n. 151 del 29 giugno 2019 della Legge 28 giugno 2019, n. 58 recante “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, recante misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi” (c.d. Decreto Crescita) sono state apportate interessanti modifiche alla disciplina degli incentivi per gli interventi di efficienza energetica.
In particolare, l'art. 10, comma 1 del Decreto Crescita modifica l'articolo 14 del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63 (convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2013, n. 90), inserendo dopo il comma 3 un nuovo comma che prevede la possibilità per il soggetto beneficiario della detrazione fiscale di optare, in luogo dell’utilizzo diretto delle stesse, per un contributo di pari ammontare, ad uno sconto sul corrispettivo dovuto anticipato dal fornitore che ha effettuato gli interventi e a quest’ultimo rimborsato sotto forma di credito d’imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione, in cinque quote annuali di pari importo. Anche in questo caso, come per il sismabonus, il fornitore che ha effettuato gli interventi ha a sua volta facoltà di cedere il credito d’imposta ai propri fornitori di beni e servizi, con esclusione della possibilità di ulteriori cessioni da parte di questi ultimi. Rimane in ogni caso esclusa la cessione ad istituti di credito e ad intermediari finanziari.
Ricordiamo che la misura in questione è stata criticata dal Presidente dell'Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) Gabriele Buia che in una recente intervista si era dimostrato molto critico alle nuove regole alternative alla cessione del credito d’imposta per ecobonus e sismabonus, affermando che "Il meccanismo previsto dal decreto rischia di creare le condizioni per un mercato oligopolistico, che favorisce le aziende iper-capienti relegando al ruolo di subappaltatori le piccole e medie imprese di costruzione".
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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