Ritenute fiscali degli appalti: Il certificato che riduce gli oneri
Il modello di certificazione dell’Agenzia delle Entrate che consente di evitare l'applicazione delle disposizioni sulle ritenute negli appalti
Con il Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate 6 febbraio 2020 arriva lo start per il modello di certificazione dell’Agenzia delle Entrate che consente di evitare l'applicazione delle nuove disposizioni in materia di ritenute sugli appalti; il rilascio del certificato, che garantisce la sostanziale affidabilità dell'impresa che effettua i lavori, permetterà di compensare debiti relativi a ritenute sui redditi di lavoro dipendente con crediti fiscali a disposizone dell'impresa stessa.
Ritenute fiscali degli appalti: i motivi della certificazione
Il provvedimento trova la sua origine nella nuova disposizione, introdotta dall’articolo 4 del Dl n. 124/2019 (articolo 17-bis del Dlgs n. 241/1997), finalizzata a contrastare l’omesso versamento delle ritenute. La nuova procedura introdotta dalla norma prevede che i soggetti che affidano a un’impresa il compimento di una o più opere o di uno o più servizi di importo complessivo annuo superiore a 200mila euro, con contratti di appalto, subappalto o di affidamento a consorzi (o rapporti negoziali comunque denominati), caratterizzati da prevalente utilizzo di manodopera presso le sedi di attività del committente con utilizzo di beni strumentali di proprietà dello stesso committente o ad esso riconducibili in qualunque forma, richiedano all’impresa appaltatrice o affidataria e ai subappaltatori copia delle deleghe di pagamento relative al versamento delle ritenute, trattenute dalla stessa impresa ai lavoratori direttamente impiegati nell’esecuzione dell’opera o del servizio.
Ritenute fiscali degli appalti: lo Schema di certificato
Con lo schema di certificato che permette alle imprese
committenti di verificare che le imprese appaltatrici siano dotate
dei requisiti richiesti dal collegato fiscale alla legge di
Bilancio 2020 (Dl n. 124/2019) in materia di ritenute negli appalti
over 200mila euro previsto nel Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate 6 febbraio
2020 è approvato il modello (allegato A) con cui gli uffici
dell’Agenzia potranno certificare la presenza dei requisiti
(allegato B), indicati nell’articolo
17-bis del Dlgs n. 241/1997, ricorrendo alle informazioni
presenti nel sistema dell’anagrafe tributaria e ai dati trasmessi
dagli agenti della riscossione.
Validità del certificato
Il certificato, disponibile a partire dal terzo giorno lavorativo
di ogni mese, ha una validità di 4 mesi dalla data del rilascio e
non sconta l’imposta di bollo, né tributi speciali.
Ritenute fiscali degli appalti: l'Ufficio competente all’emissione del certificato
Il documento è messo a disposizione presso un qualunque ufficio
territoriale della Direzione provinciale competente in base al
domicilio fiscale dell’impresa, salvo diverso atto organizzativo
adottato dal Direttore provinciale. Competente all’emissione del
certificato per i grandi contribuenti è la Direzione regionale, che
già provvede al rilascio di altre certificazioni quali la
certificazione dei carichi pendenti, dell’esistenza di
contestazioni in caso di cessione d’azienda, o attestante
l’iscrizione all’Anagrafe tributaria al fine di poter fruire delle
agevolazioni previste dalle Convenzioni contro le doppie
imposizioni.
L’impresa può segnalare all’ufficio che ha emesso il certificato
eventuali ulteriori dati che ritiene non essere stati considerati.
L’ufficio verifica tali dati e richiede, se necessario, conferma
delle informazioni relative ai carichi affidati agli agenti della
riscossione, in modo da valutare l’emissione di un nuovo
certificato.
Controllo dei pagamenti versati dalle imprese
Per consentire al committente di eseguire il controllo dei
pagamenti versati dalle imprese, gli appaltatori, subappaltatori o
affidatari sono tenute a trasmettere al committente, entro cinque
giorni lavorativi successivi alla scadenza del versamento, le
deleghe e un elenco nominativo di
tutti i lavoratori, identificati mediante codice
fiscale, impiegati nel mese precedente direttamente
all'esecuzione di opere e servizi affidati dal committente, con le
ore di lavoro prestate in relazione all'opera o servizio,
l'ammontare della retribuzione corrisposta al dipendente collegata
a tale prestazione e il dettaglio delle ritenute fiscali
eseguite nel mese precedente nei confronti di tale lavoratore, con
separata indicazione di quelle relative alla prestazione affidata
dal committente.
Adempimenti in tema di ritenute fiscali
Tali nuovi adempimenti in tema di ritenute fiscali non trovano applicazione se le imprese appaltatrici o affidatarie o subappaltatrici consegnano al committente la certificazione, messa a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, che attesta la sussistenza dei requisiti, indicati alle lettere a) e b) dell’articolo17-bis del Dlgs n. 241/1997:
- essere in attività da almeno tre anni
- essere in regola con gli obblighi dichiarativi
- avere eseguito, nel corso dei periodi d’imposta cui si riferiscono le dichiarazioni dei redditi presentate nell’ultimo triennio, complessivi versamenti registrati nel conto fiscale per un importo non inferiore al 10% dell’ammontare dei ricavi o compensi risultanti dalle dichiarazioni medesime
- non avere iscrizioni a ruolo o accertamenti esecutivi o avvisi di addebito affidati agli agenti della riscossione relativi alle imposte sui redditi, all’imposta regionale sulle attività produttive, alle ritenute e ai contributi previdenziali per importi superiori a 50mila euro, per i quali i termini di pagamento siano scaduti e siano ancora dovuti pagamenti o non siano in essere provvedimenti di sospensione. Quest’ultima disposizione non si applica per le somme oggetto di piani di rateazione per i quali non sia intervenuta decadenza.
Il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, quindi, approva lo schema del certificato di sussistenza dei requisiti delle imprese, oltre a indicare i criteri per la verifica della stessa.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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