6 aprile 2010: Consigli comunali aperti per la prevenzione sismica
Il Capo del Dipartimento della Protezione civile Guido Bertolaso ha inviato ai sindaci dei comuni delle zone sismiche 1 e 2 una lettera per promuovere per il...
Il Capo del Dipartimento della Protezione civile Guido Bertolaso ha
inviato ai sindaci dei comuni delle zone sismiche 1 e 2 una lettera
per promuovere per il 6 aprile una giornata di riflessione sulla
prevenzione del rischio sismico.
Consigli comunali aperti per riflettere sulla prevenzione del rischio sismico
A un anno dal terremoto in Abruzzo, il Dipartimento della Protezione Civile ha invitato i comuni ad una verifica delle misure adottate in materia di prevenzione antisismica, l'unico strumento efficace per difendersi dalle conseguenze tragiche dei terremoti in termini di perdita di vite umane.
Guido Bertolaso ha proposto ai sindaci di convocare il 6 aprile un Consiglio comunale aperto, per verificare la redazione e l'aggiornamento del Piano di emergenza comunale, la messa in atto delle azioni che garantiscono efficacia ed operatività al Piano e, come prevede la Legge 265/99, per migliorare l'informazione alla popolazione sui comportamenti da tenere in caso di emergenza, anche attraverso la programmazione di periodiche esercitazioni.
Questa proposta richiama i "Criteri di massima per la pianificazione comunale di emergenza - rischio sismico" diramati l'8 febbraio 2002, anche se, di recente, molte regioni hanno dato direttive in merito ed è a queste direttive che i comuni devono fare riferimento.
Ai sindaci viene richiesto anche di analizzare lo stato delle conoscenze sulla vulnerabilità degli edifici pubblici comunali e di quelli strategici e rilevanti presenti nel territorio comunale, soprattutto scuole e ospedali e la valutazione della vulnerabilità del patrimonio edilizio privato in relazione all'età degli edifici e all'abusivismo edilizio.
Il fondo per la prevenzione sismica
L'art.11 della Legge n. 77 del 24 giugno 2009, di conversione del Decreto Legge n.39 del 28 aprile 2009 ha istituito un fondo per la prevenzione sismica di circa 950 milioni di euro, ripartiti nei prossimi sette anni e dedicato soprattutto al rafforzamento antisismico degli edifici pubblici e privati a maggior rischio sismico e all'incentivazione degli studi di microzonazione sismica dei territori comunali, per la pianificazione urbanistica e dell'emergenza. Per il 2010 sono stanziati 44 milioni, 145,1 per il 2011, 195,6 per il triennio 2012-2014, e poi ancora 145,1 e 44 milioni nei due anni finali.
Obiettivi e criteri per l'individuazione degli interventi per la prevenzione del rischio sismico
Una Commissione di dieci esperti, nominata dal Capo Dipartimento ha definito obiettivi e criteri per la prevenzione del rischio sismico. Sono in corso di redazione le ordinanze che renderanno operativa la quota del Fondo per la prevenzione del rischio sismico previsto dal decreto Abruzzo relativa al 2010.
Ai sindaci è anche richiesto di trasmettere alla Regione, all'A.N.C.I., all'U.P.I. e all'U.N.C.E.M. un documento con le conclusioni del Consiglio Comunale sulle iniziative intraprese e su quelle che si intendono intraprendere.
Sarà poi compito del Dipartimento verificare con le Regioni e le altre associazioni i documenti prodotti dai Comuni, per elaborare insieme nuove iniziative nazionali destinate alla prevenzione del rischio sismico, a partire dalla revisione e aggiornamento dei Criteri per la pianificazione comunale di emergenza e all'opportuna modulazione delle iniziative di prevenzione che utilizzano il fondo istituito con la Legge n.77 del 2009 e gli altri stanziamenti per l'adeguamento sismico degli edifici pubblici.
Fonte: Protezione Civile
Consigli comunali aperti per riflettere sulla prevenzione del rischio sismico
A un anno dal terremoto in Abruzzo, il Dipartimento della Protezione Civile ha invitato i comuni ad una verifica delle misure adottate in materia di prevenzione antisismica, l'unico strumento efficace per difendersi dalle conseguenze tragiche dei terremoti in termini di perdita di vite umane.
Guido Bertolaso ha proposto ai sindaci di convocare il 6 aprile un Consiglio comunale aperto, per verificare la redazione e l'aggiornamento del Piano di emergenza comunale, la messa in atto delle azioni che garantiscono efficacia ed operatività al Piano e, come prevede la Legge 265/99, per migliorare l'informazione alla popolazione sui comportamenti da tenere in caso di emergenza, anche attraverso la programmazione di periodiche esercitazioni.
Questa proposta richiama i "Criteri di massima per la pianificazione comunale di emergenza - rischio sismico" diramati l'8 febbraio 2002, anche se, di recente, molte regioni hanno dato direttive in merito ed è a queste direttive che i comuni devono fare riferimento.
Ai sindaci viene richiesto anche di analizzare lo stato delle conoscenze sulla vulnerabilità degli edifici pubblici comunali e di quelli strategici e rilevanti presenti nel territorio comunale, soprattutto scuole e ospedali e la valutazione della vulnerabilità del patrimonio edilizio privato in relazione all'età degli edifici e all'abusivismo edilizio.
Il fondo per la prevenzione sismica
L'art.11 della Legge n. 77 del 24 giugno 2009, di conversione del Decreto Legge n.39 del 28 aprile 2009 ha istituito un fondo per la prevenzione sismica di circa 950 milioni di euro, ripartiti nei prossimi sette anni e dedicato soprattutto al rafforzamento antisismico degli edifici pubblici e privati a maggior rischio sismico e all'incentivazione degli studi di microzonazione sismica dei territori comunali, per la pianificazione urbanistica e dell'emergenza. Per il 2010 sono stanziati 44 milioni, 145,1 per il 2011, 195,6 per il triennio 2012-2014, e poi ancora 145,1 e 44 milioni nei due anni finali.
Obiettivi e criteri per l'individuazione degli interventi per la prevenzione del rischio sismico
Una Commissione di dieci esperti, nominata dal Capo Dipartimento ha definito obiettivi e criteri per la prevenzione del rischio sismico. Sono in corso di redazione le ordinanze che renderanno operativa la quota del Fondo per la prevenzione del rischio sismico previsto dal decreto Abruzzo relativa al 2010.
Ai sindaci è anche richiesto di trasmettere alla Regione, all'A.N.C.I., all'U.P.I. e all'U.N.C.E.M. un documento con le conclusioni del Consiglio Comunale sulle iniziative intraprese e su quelle che si intendono intraprendere.
Sarà poi compito del Dipartimento verificare con le Regioni e le altre associazioni i documenti prodotti dai Comuni, per elaborare insieme nuove iniziative nazionali destinate alla prevenzione del rischio sismico, a partire dalla revisione e aggiornamento dei Criteri per la pianificazione comunale di emergenza e all'opportuna modulazione delle iniziative di prevenzione che utilizzano il fondo istituito con la Legge n.77 del 2009 e gli altri stanziamenti per l'adeguamento sismico degli edifici pubblici.
Fonte: Protezione Civile
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