Abilitazione per Professori in Progettazione architettonica: occasione mancata di rinnovamento

Come si può rinnovare una università incapace di confrontarsi con il mondo che la circonda? La risposta, nel caso delle facoltà di architettura, sembrerebbe ...

13/02/2014
Come si può rinnovare una università incapace di confrontarsi con il mondo che la circonda? La risposta, nel caso delle facoltà di architettura, sembrerebbe semplice: chiamando i professionisti migliori. Perché è bene che a insegnare a progettare siano le persone che lo fanno continuamente, ottenendo riconoscimenti internazionali, invece che stanchi professori che del cantiere hanno un'idea oramai vaga, avendo realizzato poco e nulla e spesso in tempi lontani.

L'occasione per attuare il rinnovamento si era presentata con l'Abilitazione Scientifica: un concorso a carattere nazionale per selezionare i futuri candidati a professori associati e ordinari.
I risultati recentemente pubblicati fanno però gridare allo scandalo proprio per quanto riguarda il settore della progettazione architettonica (per chi volesse consultarli: http://abilitazione.miur.it/public/pubblicarisultati.php), e hanno già scatenato il finimondo sulla rete nonché la reazione indignata dell'Associazione Italiana di Architettura e Critica.
La prima e più rilevante obiezione è che i cinque professori di ruolo membri della commissione -Cherubino Gambardella, Pippo Ciorra, Benedetto Todaro, Luca Ortelli, Riccardo Campagnola -hanno bocciato i migliori progettisti italiani.
Secondo loro, infatti, i pluripubblicati e professionalmente attivi Botticini, Peluffo, Femia, Salimei, Corvino, Pellegrini, Segantini, Pujatti, Ferrini, Stipa non hanno un profilo tale da giustificare un loro inserimento nell'università nel ruolo di professori di prima e seconda fascia. La giustificazione, che emerge dai giudizi, è che i candidati non hanno un sufficiente profilo teorico.
E qui veniamo alla seconda obiezione: non si capiscono i criteri di scelta. Infatti, ammesso e non concesso che per insegnare la progettazione lo scrivere libri valga di più del costruire edifici, non si vede perché, per esempio, sia passato come ordinario Luca Molinari mentre sia stato bocciato anche come associato, e cioè per il gradino inferiore, Valerio Mosco che di libri, che hanno ottenuto successo di critica e di pubblico, non ne ha certo scritti di meno. E difatti chi prova a leggere i giudizi della commissione si trova spesso davanti a un pasticcio di note sciatte ed estemporanee dalle quali non emergono criteri oggettivi di scelta, e per di più formulate in forma arrogante oltre che sgrammaticata.
Ne cito solamente due, senza correggere errori e refusi, che mi sembrano le più gravi: "la candidata non è scema, ha dimestichezza con la scena internazionale e rivela curiosità", "Le pubblicazioni ci offrono soprattutto la possibilità di avvicinarci alla produzione progettuale di del candidato (e non è una bella esperienza) ma rimangono molto distanti dall'approccio disciplinare e di ricerca richesto dal profilo abilitabile. Indimenticabili i testi di molinari e garofalo sulle opere di Saito. sparisca per favore".
Se questo è quanto può offrire, c'è che da chiedersi se non convenga che a sparire sia proprio l'università, dichiarando fallimento.

Breve antologia commentata di alcuni giudizi:

"Pubblicazioni eterogenee la cui punta è la tesi di dottorato sulla linea di terra compilativa e con uno schema di interpretazione da precisare". (La cui punta?)

"Le pubblicazioni vertono in gran parte sull'argomento (non solidissimo dal punto di vista scholarly) della tesi di dottorato e sulle sue derivazioni, vale a dire "la linea di terra" (anche se non stiamo parlando di sicurezza negli impianti elettrici)". (A parte il fatto che è la messa a terra, ma perché fare ironia?)

"Anche la monografia originata dalla lavoro di dottorato "Appunti per una teoria…" definisce già nel titolo in se una sorta di programmatica ancora lungi dal divenire solida base di ricerca". (Una sorta di programmatica?)
"La formazione è a cavallo tra digitale e sostenibile". (La formazione a cavallo?)

"Pur ben congegnati e confezionati questi spunti non trasmettono particolari originalità ed anzi sembrano dimostrare più di una incertezza". (Come fanno ad essere ben congegnati degli spunti che dimostrano incertezza?)

"Pubblicazioni centrate in massima parte su una originale interpretazione dei paesaggi metropolitani a carattere ibrido". (Paesaggi metropolitani a carattere ibrido?)

"Alcune pubblicazioni mi coinvolgono, quindi rimetto volentieri il giudizio alla commissione, pur dando una valutazione sostanzialmente molto positiva". (Se ti coinvolgono, perché suggerisci una valutazione molto positiva?)

"Il candidato ha certamente un profilo professionale di livello internazionale, attualmente lavora full time presso lo studio Hadid…non abile". (Si commenta da sola. E poi: abile? )

"I dubbi vengono da un lato dalla natura accademica e scholarly del nostro lavoro, a petto di pubblicazioni che l'approccio "da studioso" sembra proprio non prenderlo in considerazione …". (A petto?)

"Molto integrato in un gruppo più o meno omogeneo di ricercatori e studiosi, di esperto del tema del paesaggio come strumento di progettazione urbana sostenibile, una specie di landscape urbanism alla palermitana". (Un gruppo più o meno omogeneo? O è omogeneo o non è omogeneo. E poi: landscape urbanism alla palermitana?)

"Con il dovuto terrore per una posizione davvero poco interessata a ciò che accade attorno all'architettura il candidato è abilitabile". (Se non si interessa a ciò che accade intorno all'architettura, è "abilitabile"?)

"E' un candidato dal profilo molto equilibrato … Resta comunque un approccio teorico non molto chiaro e indefinito" (Come fa un candidato ad avere un profilo equilibrato se ha un approccio teorico non molto chiaro e definito?)

"Il candidato è un ricercatore sul progetto di architettura allo stato puro e puramente solipsista… abilitato". (Solipsista e abilitato? Oppure solipsista si riferisce alla sua produzione architettonica? E in questo caso: perché abilitare un produttore di architetture solipsiste?)

"Le pubblicazioni migliori sembrano quelle che danno ragioni e forza a quanto ricordato: quelle in cui l'architettura sembra lontana, quasi sommersa dall'intelligenza compiaciuta dei prolegomeni. Il trattato sulla facciata, ambizioso e sicuro, da richiedere la presenza di un deuteragonista che, inesorabilmente si trasforma in antagonista risulta come estraneo e leggermente inutile. Una sconfitta o il massimo dell'ironia? Infine, parlare dei concorsi sarebbe come portare vasi a Samo. Abilitazione". (Si commenta da sola, puro non senso di citazioni malamente esibite)

"Il libro Spazialismi italiani, nonostante un notevole impegno, non riesce a leggere con coraggio la componente bidimensionale e plastica della città e dell'architettura italiana che proprio in quegli anni vive un dissidio che la condurrà lontano dalle dolenti pagine di Bettini e Ragghianti rintracciandone altrove la componente modernista. Semi incomprensibile e soggiogato da inutili virtuosismi il libro sul paesaggio". (Si commenta da sola, puro non senso di citazioni malamente esibite)

"Il merito e l'originalità del contributo di Mastrigli consiste nella convinzione che qualsiasi altra forma di città è migliore di quella che conosciamo e che proprio dal confronto/scontro tra questi due modelli l'architettura possa trarne vantaggio". (Si attribuisce a Mastrigli una tesi idiota e cioè che qualsiasi idea, anche la più stupida, è migliore della realtà)

"Interessante e originale per l'interpretazione dei riferimenti il suo lavoro sulla memoria come mi sembra particolarmente significativo proprio perchè ripreso poi dalla cultura architettonica internazionale (vedi il tema della prossima Biennale di architettura) il contributo sul dettaglio in architettura". (Frase contorta e oscura)

"La ricerca è quindi tutta orientata sulla dimensione di una persistenza del classico senza originale processo dimostrativo di questo assunto". (Frase contorta e oscura)

"Le pubblicazioni sono interessanti e pericolose al tempo stesso soprattutto se le si pensa in mano a studenti in formazione". (Siamo tornati ai tempi della cultura che può essere un pericolo?)

"La formazione, l'esperienza, le caratteristiche del suo lavoro ne fanno uno studioso autonomo e innovativo (invenzione diffusione e fortuna critica del tipo della pennata)". (Il tipo della pennata?)

"Ho capito che è una "punta di diamante" del suo dipartimento e che c'è aria di abilitazione". (Si commenta da sola)

"Quasi tutte le pubblicazioni sembrano rendere problematico anziché ovvia la ormai vigente coiné interpretatici del paesaggio". (Non c'è quasi una parola che concorda con un'altra)

"Il tutto è segnato da una interpretazione profondamente normanna dell'essere siciliano che conferisce a Fidone una precisione autoptica maileccata e mai di maniera come studioso, come professore e come architetto". (Autoptica: effettuata tramite autopsia. Probabilmente per dire che Fidone fa parte dei siciliani precisi e non di quelli sciatti e arronzoni. Per colpa di questa banalità, il povero Fidone ha dovuto passare per normanno e mandare i suoi pensieri in camera operatoria)

"Michele Furnari, professore associato a Roma Tre, è uno studioso di notevole attenzione". (Vorrà dire che è molto attento? Che non perde le chiavi di casa o il telefonino?)

"Oltre una spiccata dimensione anche internazionale dei suoi contributi teorici in tutto legati alla dimensione fenimenologico situazonista dell'architettura." (lasciamo stare gli errori di battitura di dimensione fenimenologico situazionista, ma dove stanno soggetto, verbo e complemento?)

"Decisamente originale il saggio su Kahn letto come sostanza senza tempo e perenne, come se fosse un extraterrestre depositario dell'esattezza". (Sostanza senza tempo? Semmai, se si voleva proprio dire questa castroneria, personaggio senza tempo. Avrà confuso con la sostanza di cose sperate di Persico o con la canzone di Jovanotti. E poi chissà perché gli extraterrestri dovrebbero essere senza tempo e perenni. Avrà voluto dire puri spiriti o qualcosa del genere?)

Luigi Prestinenza Puglisi
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