Abuso edilizio, i gazebo non precari incrementano il carico urbanistico

I gazebo non proprio precari, ma funzionali a soddisfare esigenze permanenti, vanno considerati come manufatti alteranti lo stato dei luoghi, con un sicuro i...

02/01/2013
I gazebo non proprio precari, ma funzionali a soddisfare esigenze permanenti, vanno considerati come manufatti alteranti lo stato dei luoghi, con un sicuro incremento del carico urbanistico. Lo ha ricordato la Sentenza n. 6382 con la quale il Consiglio di Stato il 12 dicembre 2012 ha respinto il ricorso contro una precedente sentenza in primo grado concernente il denegato rilascio di un permesso di costruire a sanatoria.

Nel caso di specie, l’intervento contestato si era estrinsecato nella sostituzione dell’intera struttura portante con grandi travi in legno fisse, la ripavimentazione ed la dotazione d’impianto elettrico, climatizzante e sonoro. I giudici del Consiglio di Stato hanno respinto l’appello, con correlativa sanatoria impossibile, in rapporto alla sostanziale modificazione strutturale dell’opera, ben priva dei connotati della precarietà e dell’amovibilità che in precedenza ne avevano legittimato l’installazione. In definitiva, i gazebo non proprio precari, ma funzionali a soddisfare esigenze permanenti, vanno considerati come manufatti alteranti lo stato dei luoghi, con un sicuro incremento del carico urbanistico. Infine, nemmeno avrebbe potuto ipotizzarsi un caso di manutenzione ordinaria o straordinaria, in presenza di una radicale e complessiva modificazione strutturale del manufatto, volumetricamente significativa e paesisticamente rilevante.

A cura di Gabriele Bivona
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