Adeguamento sismico scuole, necessario rivedere le NTC
L'adeguamento sismico del patrimonio scolastico italiano non è un problema solo di risorse ma soprattutto di procedure complesse e contraddittorie che spesso...
L'adeguamento sismico del patrimonio scolastico italiano non è un
problema solo di risorse ma soprattutto di procedure complesse e
contraddittorie che spesso impediscono l'avvio di un processo
rapido. Lo ha rilevato il Presidente del Consiglio Nazionale degli
Ingegneri Armando Zambrano nel corso di una intervista a SKY
TG24 dove si è parlato della situazione delle strutture scolastiche
italiane.
Come già rilevato dal Presidente dei Geologi Italiani Gian Vito Graziano (leggi news), la situazione del patrimonio scolastico è ormai da considerare drammatica. I numeri (Rapporto Legambiente - Rapporto Cittadinanzattiva) dicono che quasi 29.000 edifici scolastici sono in aree potenzialmente ad elevato rischio sismico, una scuola su due è senza certificato di agibilità e il 62% circa del patrimonio edilizio è vecchio.
Secondo una stima della Protezione Civile sono necessari 13 miliardi di euro per la messa a norma delle strutture scolastiche. Numeri che cozzano con i 2/3 miliardi di euro che il Governo ha affermato che servono. In realtà, come spesso accade, la verità sta nel mezzo e in tal senso, il Presidente Zambrano ha rilevato come, pur non avendo stime precise, gli stanziamenti del Governo sono pochi, mentre i numeri della Protezione Civile sono molto ampi. Ma il problema principali rilevato da Zambrano non è tanto la quantità di risorse che restano comunque limitate, quanto la necessità di intervenire sulla normativa tecnica in zona sismica. E' necessario a monte decidere il livello di sicurezza da dare alle scuole italiane:
Il CNI ha da tempo proposto al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici una modifica alle attuali Norme Tecniche per le Costruzioni (D.M. 14 gennaio 2008) che consenta di fare degli interventi graduali che possano mettere in sicurezza le scuole utilizzando nel modo migliore le risorse che ci sono.
Nel corso dell'intervista Zambrano ha comunque fatto presente che non serve intervenire parzialmente sulle strutture. "L'adeguamento sismico, che è il massimo livello di sicurezza che si può ottenere, prevede un intervento sull'intera costruzione". Il vero e grosso ostacolo non è comunque rappresentato dalle conoscenze tecniche, che in Italia sono molto elevate, quanto dalla semplificazione delle procedure, ovvero dalla possibilità di intervenire rapidamente. Il presidente degli Ingegneri ha, infatti, ricordato come un recente provvedimento dell'ex presidente del Consiglio Enrico Letta aveva dato il via libera a 682 interventi di riqualificazione e messa in sicurezza di edifici scolastici, assegnando alle Regioni i 150 milioni previsti dall'art. 18, commi 8-ter, 8-quater e 8-quinques del Decreto Legge 21 giugno 2013 n. 69 (c.d. Decreto del Fare) convertito dalla legge 9 agosto 2013, n. 98 (G.U 20 agosto 2013, n. 194 - S.O. n. 63).
Come previsto dall'art. 2 del Decreto del Ministero dell'Istruzione n. 906 del 5 dicembre 2013 recante "Assegnazione delle risorse destinate all'attuazione di misure urgenti di riqualificazione e di messa in sicurezza delle istituzioni scolastiche statali" i lavori dovevano essere affidati, pena revoca, entro il 28 febbraio 2014 per essere immediatamente cantierabili, ma c'è già stata una proroga ad aprile. Non per l'assenza dei progetti ma a causa delle ormai note procedure che in questo Paese sono così complesse e contraddittorie da impedire un avvio rapido del processo.
L'intervento del Presidente Zambrano si è concluso parlando della logica della prevenzione che, purtroppo, in Italia è sempre stata trascurata. Il CNI ha, purtroppo, evidenziato come la prevenzione è il miglior investimento perché quando avvengono i disastri si spende molto di più.
Come già rilevato dal Presidente dei Geologi Italiani Gian Vito Graziano (leggi news), la situazione del patrimonio scolastico è ormai da considerare drammatica. I numeri (Rapporto Legambiente - Rapporto Cittadinanzattiva) dicono che quasi 29.000 edifici scolastici sono in aree potenzialmente ad elevato rischio sismico, una scuola su due è senza certificato di agibilità e il 62% circa del patrimonio edilizio è vecchio.
Secondo una stima della Protezione Civile sono necessari 13 miliardi di euro per la messa a norma delle strutture scolastiche. Numeri che cozzano con i 2/3 miliardi di euro che il Governo ha affermato che servono. In realtà, come spesso accade, la verità sta nel mezzo e in tal senso, il Presidente Zambrano ha rilevato come, pur non avendo stime precise, gli stanziamenti del Governo sono pochi, mentre i numeri della Protezione Civile sono molto ampi. Ma il problema principali rilevato da Zambrano non è tanto la quantità di risorse che restano comunque limitate, quanto la necessità di intervenire sulla normativa tecnica in zona sismica. E' necessario a monte decidere il livello di sicurezza da dare alle scuole italiane:
- una sicurezza diffusa, non il massimo, ma accettabile per ridurre il rischio ovunque;
- una sicurezza puntuale con pochi interventi di massima sicurezza possibile.
Il CNI ha da tempo proposto al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici una modifica alle attuali Norme Tecniche per le Costruzioni (D.M. 14 gennaio 2008) che consenta di fare degli interventi graduali che possano mettere in sicurezza le scuole utilizzando nel modo migliore le risorse che ci sono.
Nel corso dell'intervista Zambrano ha comunque fatto presente che non serve intervenire parzialmente sulle strutture. "L'adeguamento sismico, che è il massimo livello di sicurezza che si può ottenere, prevede un intervento sull'intera costruzione". Il vero e grosso ostacolo non è comunque rappresentato dalle conoscenze tecniche, che in Italia sono molto elevate, quanto dalla semplificazione delle procedure, ovvero dalla possibilità di intervenire rapidamente. Il presidente degli Ingegneri ha, infatti, ricordato come un recente provvedimento dell'ex presidente del Consiglio Enrico Letta aveva dato il via libera a 682 interventi di riqualificazione e messa in sicurezza di edifici scolastici, assegnando alle Regioni i 150 milioni previsti dall'art. 18, commi 8-ter, 8-quater e 8-quinques del Decreto Legge 21 giugno 2013 n. 69 (c.d. Decreto del Fare) convertito dalla legge 9 agosto 2013, n. 98 (G.U 20 agosto 2013, n. 194 - S.O. n. 63).
Come previsto dall'art. 2 del Decreto del Ministero dell'Istruzione n. 906 del 5 dicembre 2013 recante "Assegnazione delle risorse destinate all'attuazione di misure urgenti di riqualificazione e di messa in sicurezza delle istituzioni scolastiche statali" i lavori dovevano essere affidati, pena revoca, entro il 28 febbraio 2014 per essere immediatamente cantierabili, ma c'è già stata una proroga ad aprile. Non per l'assenza dei progetti ma a causa delle ormai note procedure che in questo Paese sono così complesse e contraddittorie da impedire un avvio rapido del processo.
L'intervento del Presidente Zambrano si è concluso parlando della logica della prevenzione che, purtroppo, in Italia è sempre stata trascurata. Il CNI ha, purtroppo, evidenziato come la prevenzione è il miglior investimento perché quando avvengono i disastri si spende molto di più.
A cura di Ilenia
Cicirello
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