Agrotecnici, stessi contributi ma pensioni rivalutate del 167% in più
Con l'approvazione del bilancio consuntivo 2014 la Gestione previdenziale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati ha proceduto a determinare la riva...
Con l'approvazione del bilancio consuntivo 2014 la Gestione
previdenziale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati ha
proceduto a determinare la rivalutazione dei contributi versati
dagli iscritti (il "montante previdenziale") per l'anno
2014 nella misura del +1,50%, contro una
rivalutazione di legge (tasso ISTAT) negativa, pari a
-0,1927%.
Si evidenzia come l'applicazione del tasso negativo ISTAT del -0,1927% ai montanti previdenziali (di qualunque Gestione, Casse private od INPS è indifferente) comporterà una riduzione del montante previdenziale ed una sensibile diminuzione delle future pensioni, per tutti i lavoratori italiani.
Problema che non riguarda gli iscritti alla Gestione previdenziale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati (l'unica al momento indenne), in quanto la relativa Gestione previdenziale ha ottenuto la possibilità di rivalutare i contributi pagati dagli iscritti in misura maggiore rispetto a quanto previsto per legge (garantendo così più alte pensioni) dopo un contenzioso giudiziario con il Governo, sfociato nella sentenza del Consiglio di Stato n. 3859 del 18 luglio 2014, che riconosce -a partire dal 2011- alla Gestione previdenziale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati piena libertà di manovra nella rivalutazione delle pensioni, subito sfruttata dal Comitato Amministratore della Cassa.
Per comprendere meglio i formidabili effetti della sentenza del Consiglio di Stato n. 3859/2014 è utile la seguente tabella che indica la percentuale di rivalutazione dei contributi versati nel periodo 2011-2014 (è il periodo coperto dalla sentenza del Consiglio di Stato n. 3859/2014):
(*) La rivalutazione ISTAT è applicata da tutte le altre Casse
di previdenza del settore.
(**) Rivalutazione già deliberata, in attesa dell'approvazione ministeriale.
Le più alte percentuali di rivalutazione non sono cifre astratte, ma si traducono in somme reali che vanno ad incrementare il montante contributivo di ogni iscritto alla previdenza degli Agrotecnici e, quindi, le loro future pensioni.
La sentenza del Consiglio di Stato n. 3859/2014 si applica a partire dall'anno 2011 ed è pertanto da quel momento che la Gestione previdenziale degli Agrotecnici diverge significativamente la sua rivalutazione previdenziale da quella delle altre Casse di previdenza.
Di quanto diverga lo si può vedere dal conteggio sotto riportato (riferito solo a quattro anni, che sono pochissimi rispetto alla "vita previdenziale" di una persona in attività): l'esempio si riferisce a due professionisti con uguale reddito, di cui il primo iscritto alla Gestione previdenziale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati ed il secondo ad altra Gestione previdenziale che applica pedissequamente le norme della legge n. 335/95 (rivalutazione dei contributi versati secondo l'indice ISTAT); ipotizzando per entrambi un montante previdenziale di 100.000 € al 1 gennaio 2011 (cioè all'inizio del periodo di intervento della sentenza del Consiglio di Stato n. 3859/2014), al 31 dicembre 2014 l'Agrotecnico avrà visto i suoi contributi rivalutarsi di 7.316,02 €, il professionista iscritto in una diversa Cassa di previdenza di soli 2.739,70 €: una differenza di 4.576,32 €, cioè il 167% in più per chi è iscritto alla Gestione previdenziale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati.
Questo il conteggio:
con l'effetto di una maggiore rivalutazione dei contributi del
professionista Agrotecnico rispetto ad altro professionista del
+167%, ed in soli quattro anni.
Questa incredibile differenza - mantenuta nel tempo - è capace di garantire pensioni finali molto più alte per gli iscritti nella Gestione previdenziale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati, anche di tre volte superiori alle pensioni pagate dalle altre Casse di previdenza.
Del resto nei prossimi anni il divario fra quanto riconosciuto dalla previdenza degli Agrotecnici e quanto previsto dal sistema generale (tasso ISTAT calcolato sulla media del PIL quinquennale) dovrebbe ulteriormente allargarsi a tutto favore degli Agrotecnici; visto l'andamento dell'economia, per il 2015 si prevede un tasso di rivalutazione ISTAT ancora negativo, mentre la Gestione previdenziale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati ha già dichiarato di voler garantire una rivalutazione minima dei contributi versati di +1,50% anche nel 2015.
Va detto che vi sono altre Casse di previdenza che stanno seguendo od hanno dichiarato di voler seguire l'esempio degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati, adottando sistemi, anche diversi, ma tutti con l'obiettivo di aumentare il rendimento dei contributi previdenziali; in ogni caso la Cassa degli Agrotecnici è quella che, nell'insieme, continua ad applicare la rivalutazione più alta in assoluto, avendo infatti iniziato a farlo dal 2011 (quattro anni prima di qualunque altro Ente previdenziale).
"Alla fine del mese di aprile 2015 -ha commentato Roberto Orlandi, Presidente del Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati- si aprirà la sessione 2015 degli esami di abilitazione professionale, e gli interessati che vorranno entrare nell'Albo potranno presentare domanda; una volta iscritti potranno godere della più alta rivalutazione dei propri redditi professionali, oltre poter contare su di un Albo moderno e dinamico. Al sempre crescente numero di giovani laureati e di donne che si iscrivono nell'Albo, stiamo ultimamente assistendo alla migrazione di professionisti, già iscritti in altri Ordini, che si iscrivono a quello degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati per poter godere, fra l'altro, dei benefici assicurati dalle straordinarie performance della Cassa di previdenza, che garantiscono pensioni più alte. Un elemento che fa la differenza".
Di certo un ottimo argomento per scegliere l'Albo degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati.
Si evidenzia come l'applicazione del tasso negativo ISTAT del -0,1927% ai montanti previdenziali (di qualunque Gestione, Casse private od INPS è indifferente) comporterà una riduzione del montante previdenziale ed una sensibile diminuzione delle future pensioni, per tutti i lavoratori italiani.
Problema che non riguarda gli iscritti alla Gestione previdenziale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati (l'unica al momento indenne), in quanto la relativa Gestione previdenziale ha ottenuto la possibilità di rivalutare i contributi pagati dagli iscritti in misura maggiore rispetto a quanto previsto per legge (garantendo così più alte pensioni) dopo un contenzioso giudiziario con il Governo, sfociato nella sentenza del Consiglio di Stato n. 3859 del 18 luglio 2014, che riconosce -a partire dal 2011- alla Gestione previdenziale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati piena libertà di manovra nella rivalutazione delle pensioni, subito sfruttata dal Comitato Amministratore della Cassa.
Per comprendere meglio i formidabili effetti della sentenza del Consiglio di Stato n. 3859/2014 è utile la seguente tabella che indica la percentuale di rivalutazione dei contributi versati nel periodo 2011-2014 (è il periodo coperto dalla sentenza del Consiglio di Stato n. 3859/2014):
ANNO | RIVALUTAZIONE ISTAT (*) |
RIVALUTAZIONE AGROTECNICI |
2011 |
+1,6165% |
+2,4247% |
2012 |
+1,1344% |
+1,7016% (**) |
2013 |
+0,1643% |
+1,500% (**) |
2014 |
-0,1927% |
+1,500% (**) |
(**) Rivalutazione già deliberata, in attesa dell'approvazione ministeriale.
Le più alte percentuali di rivalutazione non sono cifre astratte, ma si traducono in somme reali che vanno ad incrementare il montante contributivo di ogni iscritto alla previdenza degli Agrotecnici e, quindi, le loro future pensioni.
La sentenza del Consiglio di Stato n. 3859/2014 si applica a partire dall'anno 2011 ed è pertanto da quel momento che la Gestione previdenziale degli Agrotecnici diverge significativamente la sua rivalutazione previdenziale da quella delle altre Casse di previdenza.
Di quanto diverga lo si può vedere dal conteggio sotto riportato (riferito solo a quattro anni, che sono pochissimi rispetto alla "vita previdenziale" di una persona in attività): l'esempio si riferisce a due professionisti con uguale reddito, di cui il primo iscritto alla Gestione previdenziale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati ed il secondo ad altra Gestione previdenziale che applica pedissequamente le norme della legge n. 335/95 (rivalutazione dei contributi versati secondo l'indice ISTAT); ipotizzando per entrambi un montante previdenziale di 100.000 € al 1 gennaio 2011 (cioè all'inizio del periodo di intervento della sentenza del Consiglio di Stato n. 3859/2014), al 31 dicembre 2014 l'Agrotecnico avrà visto i suoi contributi rivalutarsi di 7.316,02 €, il professionista iscritto in una diversa Cassa di previdenza di soli 2.739,70 €: una differenza di 4.576,32 €, cioè il 167% in più per chi è iscritto alla Gestione previdenziale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati.
Questo il conteggio:
ANNO |
ALBO AGROTECNICI | ALTRO ALBO |
2011
|
2.424,70 €
(tasso +2,4247%) |
1.616,50 €
(tasso +1,16165%) |
2012
|
4.167,55 €
(tasso +1,7016%) |
2.769,23 €
(tasso +1,1344%) |
2013
|
5.730,07 €
(tasso +1,50%) |
2.938,08 €
(tasso +0,1643%) |
2014
|
7.316,02 €
(tasso +1,50%) |
2.739,70 €
(tasso -0,1927%) |
Questa incredibile differenza - mantenuta nel tempo - è capace di garantire pensioni finali molto più alte per gli iscritti nella Gestione previdenziale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati, anche di tre volte superiori alle pensioni pagate dalle altre Casse di previdenza.
Del resto nei prossimi anni il divario fra quanto riconosciuto dalla previdenza degli Agrotecnici e quanto previsto dal sistema generale (tasso ISTAT calcolato sulla media del PIL quinquennale) dovrebbe ulteriormente allargarsi a tutto favore degli Agrotecnici; visto l'andamento dell'economia, per il 2015 si prevede un tasso di rivalutazione ISTAT ancora negativo, mentre la Gestione previdenziale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati ha già dichiarato di voler garantire una rivalutazione minima dei contributi versati di +1,50% anche nel 2015.
Va detto che vi sono altre Casse di previdenza che stanno seguendo od hanno dichiarato di voler seguire l'esempio degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati, adottando sistemi, anche diversi, ma tutti con l'obiettivo di aumentare il rendimento dei contributi previdenziali; in ogni caso la Cassa degli Agrotecnici è quella che, nell'insieme, continua ad applicare la rivalutazione più alta in assoluto, avendo infatti iniziato a farlo dal 2011 (quattro anni prima di qualunque altro Ente previdenziale).
"Alla fine del mese di aprile 2015 -ha commentato Roberto Orlandi, Presidente del Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati- si aprirà la sessione 2015 degli esami di abilitazione professionale, e gli interessati che vorranno entrare nell'Albo potranno presentare domanda; una volta iscritti potranno godere della più alta rivalutazione dei propri redditi professionali, oltre poter contare su di un Albo moderno e dinamico. Al sempre crescente numero di giovani laureati e di donne che si iscrivono nell'Albo, stiamo ultimamente assistendo alla migrazione di professionisti, già iscritti in altri Ordini, che si iscrivono a quello degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati per poter godere, fra l'altro, dei benefici assicurati dalle straordinarie performance della Cassa di previdenza, che garantiscono pensioni più alte. Un elemento che fa la differenza".
Di certo un ottimo argomento per scegliere l'Albo degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati.
A cura di Ufficio Stampa Collegio Nazionale
degli Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati
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