Albi professionali: Una esigenza di regole
Da qualche tempo come Consiglio Nazionale dei Geologi abbiamo intrapreso una politica di rapporti internazionali volta a favorire scambi culturali ed eserciz...
Da qualche tempo come Consiglio Nazionale dei Geologi abbiamo
intrapreso una politica di rapporti internazionali volta a favorire
scambi culturali ed esercizio di buone pratiche, mirata anche a
creare qualche opportunità di lavoro all'estero per i propri
iscritti ed in particolare per quelli più giovani.
Per questa ragione abbiamo rafforzato la nostra posizione in seno alla Federazione Europea dei Geologi, iniziato un dialogo istituzionale con l'Eurogeosurveyes, la Federazione dei Servizi Geologici dei Paesi membri della Comunità europea, e cominciato a definire accordi-quadro con singole società ed associazioni di geologi di Paesi europei ed extraeuropei, primo tra tutti quello con la Federazione dei Geologi del Canada.
Tra gli accordi-quadro in via di definizione, vi sono quelli con le associazioni di due Paesi tra loro molto diversi per cultura, per stile di vita e per storia, ma entrambi in fase di sviluppo sociale ed economico, che guardano con molto interesse al modello ordinistico italiano: si tratta della Società Geologica cinese e dell'Associazione dei Geologi del Kurdistan iracheno, realtà territoriale quest'ultima che ha da poco acquisito lo status di regione autonoma in seno allo Stato dell'Iraq.
La Società Geologica Cinese conta circa un milione di iscritti, ha come Presidente l'attuale Ministro dell'Ambiente della Cina e costituisce dunque una realtà importante e strategica per lo sviluppo di una nazione il cui PIL è da anni in costante crescita.
La Cina sta puntando in maniera decisa alle materie prime, dunque alla ricerca mineraria ed alle scienze della terra, e non a caso è già tra i primissimi Paesi che esportano materie prime per l'industria e soprattutto per quella hi-tech.
L'Associazione dei Geologi del Kurdistan è invece una realtà più piccola, ma egualmente rappresentativa ed interessante, che fa capo alla provincia di Sulaimani, uno dei tre distretti territoriali del quale è composta la regione autonoma, nel cui capoluogo ha sede una Università pubblica, nella quale si studiano anche le Scienze della Terra.
L'Associazione conta poco meno di mille iscritti, ma ha una discreta attività anche in campo politico, grazie anche alla presenza di alcuni geologi che sono attualmente Sindaci di comunità medio piccole della stessa provincia di Sulaimani.
Abbiamo incontrato una delegazione della Società Geologica cinese lo scorso settembre a Cosenza, nell'ambito dell'86° Congresso della Società geologica italiana, ed una delegazione dell'Associazione curda lo scorso giovedì ad Orvieto, nell'ambito di una loro missione in terra italiana.
Oltre ad aspetti più squisitamente culturali, tecnici e scientifici (politiche di difesa del suolo, tematiche ambientali, ecc.), entrambe le rappresentanze hanno dichiarato il loro grande interesse per il modello di strutturazione dei geologi italiani in un sistema di regole ordinistiche.
L'Italia infatti, a loro dire, rappresenta un modello di applicazione di principi e regole in campo professionale, in quanto è l'unico Paese a possedere un "Registro pubblico" dei professionisti abilitati a svolgere determinate mansioni e ad avere un riconoscimento giuridico di alcune professioni.
Invece in entrambe le realtà, quella cinese e quella irachena, non solo soltanto i geologi professionisti ad iscriversi alle rispettive associazioni, ma possono farlo anche i semplici cultori e gli appassionati della materia, insegnanti di scienze o di matematica, che però non sono in grado di svolgere con adeguata competenza una prestazione professionale.
In un momento in cui per il loro sviluppo lo Stato cinese e quello iracheno stanno investendo con decisione nelle scienze della terra (cosa che l'Italia dovrebbe fare più di ogni altro), quegli stessi Stati sentono l'esigenza di costituire un "Registro pubblico" dei professionisti abilitati, quello che nel nostro sistema si chiama Albo professionale.
Nei prossimi mesi, con in mano il nostro ordinamento fatto di albi professionali, Ordini, esami di Stato, aggiornamento professionale, codici deontologici, ecc., lavoreremo a fianco delle due associazioni per aiutarle ad individuare un percorso, che dovrà essere per forza di cose un percorso legislativo (il Presidente della Società Geologica cinese, lo ricordo, è attualmente un Ministro), che li possa condurre ad avere presto un sistema di regole di garanzia ed alla costituzione di un albo professionale.
L'Associazione dei Geologi del Kurdistan ha addirittura annunciato che farà richiesta al nostro Ministero degli Esteri di inserire il Consiglio Nazionale dei Geologi in un progetto di cooperazione internazionale con la loro Regione autonoma.
Ho ritenuto che l'argomento potesse interessare i lettori, perché in Italia il sistema che questi Paesi auspicano e che vedono come possibile modello di applicazione è continuamente messo in discussione e talvolta ritenuto obsoleto, ma evidentemente rappresenta un modello di regole di garanzia ancora attuale e talmente valido da venire preso a riferimento.
Insomma un modello che noi abbiamo e che dovremmo tenerci ben stretto, che loro non hanno e che invece vorrebbero.
Per questa ragione abbiamo rafforzato la nostra posizione in seno alla Federazione Europea dei Geologi, iniziato un dialogo istituzionale con l'Eurogeosurveyes, la Federazione dei Servizi Geologici dei Paesi membri della Comunità europea, e cominciato a definire accordi-quadro con singole società ed associazioni di geologi di Paesi europei ed extraeuropei, primo tra tutti quello con la Federazione dei Geologi del Canada.
Tra gli accordi-quadro in via di definizione, vi sono quelli con le associazioni di due Paesi tra loro molto diversi per cultura, per stile di vita e per storia, ma entrambi in fase di sviluppo sociale ed economico, che guardano con molto interesse al modello ordinistico italiano: si tratta della Società Geologica cinese e dell'Associazione dei Geologi del Kurdistan iracheno, realtà territoriale quest'ultima che ha da poco acquisito lo status di regione autonoma in seno allo Stato dell'Iraq.
La Società Geologica Cinese conta circa un milione di iscritti, ha come Presidente l'attuale Ministro dell'Ambiente della Cina e costituisce dunque una realtà importante e strategica per lo sviluppo di una nazione il cui PIL è da anni in costante crescita.
La Cina sta puntando in maniera decisa alle materie prime, dunque alla ricerca mineraria ed alle scienze della terra, e non a caso è già tra i primissimi Paesi che esportano materie prime per l'industria e soprattutto per quella hi-tech.
L'Associazione dei Geologi del Kurdistan è invece una realtà più piccola, ma egualmente rappresentativa ed interessante, che fa capo alla provincia di Sulaimani, uno dei tre distretti territoriali del quale è composta la regione autonoma, nel cui capoluogo ha sede una Università pubblica, nella quale si studiano anche le Scienze della Terra.
L'Associazione conta poco meno di mille iscritti, ma ha una discreta attività anche in campo politico, grazie anche alla presenza di alcuni geologi che sono attualmente Sindaci di comunità medio piccole della stessa provincia di Sulaimani.
Abbiamo incontrato una delegazione della Società Geologica cinese lo scorso settembre a Cosenza, nell'ambito dell'86° Congresso della Società geologica italiana, ed una delegazione dell'Associazione curda lo scorso giovedì ad Orvieto, nell'ambito di una loro missione in terra italiana.
Oltre ad aspetti più squisitamente culturali, tecnici e scientifici (politiche di difesa del suolo, tematiche ambientali, ecc.), entrambe le rappresentanze hanno dichiarato il loro grande interesse per il modello di strutturazione dei geologi italiani in un sistema di regole ordinistiche.
L'Italia infatti, a loro dire, rappresenta un modello di applicazione di principi e regole in campo professionale, in quanto è l'unico Paese a possedere un "Registro pubblico" dei professionisti abilitati a svolgere determinate mansioni e ad avere un riconoscimento giuridico di alcune professioni.
Invece in entrambe le realtà, quella cinese e quella irachena, non solo soltanto i geologi professionisti ad iscriversi alle rispettive associazioni, ma possono farlo anche i semplici cultori e gli appassionati della materia, insegnanti di scienze o di matematica, che però non sono in grado di svolgere con adeguata competenza una prestazione professionale.
In un momento in cui per il loro sviluppo lo Stato cinese e quello iracheno stanno investendo con decisione nelle scienze della terra (cosa che l'Italia dovrebbe fare più di ogni altro), quegli stessi Stati sentono l'esigenza di costituire un "Registro pubblico" dei professionisti abilitati, quello che nel nostro sistema si chiama Albo professionale.
Nei prossimi mesi, con in mano il nostro ordinamento fatto di albi professionali, Ordini, esami di Stato, aggiornamento professionale, codici deontologici, ecc., lavoreremo a fianco delle due associazioni per aiutarle ad individuare un percorso, che dovrà essere per forza di cose un percorso legislativo (il Presidente della Società Geologica cinese, lo ricordo, è attualmente un Ministro), che li possa condurre ad avere presto un sistema di regole di garanzia ed alla costituzione di un albo professionale.
L'Associazione dei Geologi del Kurdistan ha addirittura annunciato che farà richiesta al nostro Ministero degli Esteri di inserire il Consiglio Nazionale dei Geologi in un progetto di cooperazione internazionale con la loro Regione autonoma.
Ho ritenuto che l'argomento potesse interessare i lettori, perché in Italia il sistema che questi Paesi auspicano e che vedono come possibile modello di applicazione è continuamente messo in discussione e talvolta ritenuto obsoleto, ma evidentemente rappresenta un modello di regole di garanzia ancora attuale e talmente valido da venire preso a riferimento.
Insomma un modello che noi abbiamo e che dovremmo tenerci ben stretto, che loro non hanno e che invece vorrebbero.
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