Allarme a Palermo: il rischio crolli preoccupa i tecnici
Se guardiamo la Palermo di oggi, abbandonata al degrado di strade e piazze stracolme di rifiuti, con edifici a rischio continuo di crollo, sempre in emergenz...
Se guardiamo la Palermo di oggi, abbandonata al degrado di
strade e piazze stracolme di rifiuti, con edifici a rischio
continuo di crollo, sempre in emergenza e priva di una strategia di
governance chiara, risulta difficile immaginare ciò che un tempo
ispirò la mano e il talento di uomini dal bassissimo livello
tecnologico.
Panormus "tutto porto" la chiamarono i greci che trafficavano con i
fenici qui insediatisi già nel VII sec. A. C. E da quel nome che
per secoli divenne il biglietto da visita di un'economia fiorente
che aveva il suo l'epicentro culturale proprio nel commercio e
nelle contaminazioni culturali, partì la fortuna della città e dei
suoi quartieri più rappresentativi.
Accadde così che con il progressivo interramento medievale del
bacino naturale del vecchio porto, sorgesse a ridosso dell'antica
Porta Maris (attuale campanile della chiesa di San
Antonio Abate) il quartiere della Bocceria Vecchia che
da li a poco diverrà "a' Vucciria".
La sua vocazione era prevalentemente mercantile.
Se ti fossi trovato a camminar lì intorno al XIII-XV sec. avresti
trovato i banchieri pisani monopolizzare il settore bancario
locale, i mercanti genovesi, veneziani, lombardi, catalani,
amalfitani gestire i loro traffici commerciali con l'intero
Mediterraneo. La presenza degli amalfitani a principio della vita
culturale e sociale della Vucciria fu talmente elevata da far
mutare il nome del quartiere in "Amalfitania".
E mentre i secoli passavano, consolidando la vocazione commerciale
del quartiere "porta" tra la città ed il mare e tra il mare stesso
e la città, con la ricchezza dei mercanti, e degli ordini religiosi
che vollero anch'essi consolidare qui ed intorno i propri caposaldi
spirituali, arrivarono il talento dei più preziosi artisti a
rappresentar una incessante bellezza.
Da Antonello da Messina a Raffaello, da Van
Dick a Caravaggio, Palermo seppe contribuire con
tasselli preziosi e contemporanei al naturale progredire della
storia dell'arte, quella Italiana, quella universale con
L'Annunziata oggi all'Abatellis, La Madonna dello
Spasimo oggi al Prado, la ritrattistica e le Santa
Rosalia oggi divise tra le collezioni private di Palermo, New York
e Houston, la dispersa Natività...
Ma la storia delle città è fatta spesso di alti e bassi e se il
passato glorioso del mercato della Vucciria è costellato da
sedimentazioni volute e misurate dal talento del genio creativo
sempre supportato dalla calibrata lungimiranza dei politici locali,
oggi e da circa trent'anni il sapore di una spiritualità costruita
pietra su pietra ha fatto posto al degrado assoluto e
dilagante.
Un degrado non semplicemente sociale ma tangibile, visibile, ahimè
fruibile!
E anziché puntare sul rilancio possibile di ciò che rappresenta la
"memoria stessa" di Panormus, questa carente e cadente
amministrazione comunale sostituisce le basole del mercato.
Le basole?
Si. Le quinte urbane si sbriciolano su se stesse, il degrado
strutturale si palesa ad ogni passo, crolli spontanei avvengono a
meno di cento metri (Piazza Garraffello e Via Terra delle Mosche),
e loro puliscono la strada e lo fanno alla maniera di un
arrangiarsi che non è più tollerabile!
Chi scrive ci tiene allora a precisare che se la Vucciria si
avvicina sempre di più al totale collasso in forma di prossime
macerie, la responsabilità è solo politica!Locale, Regionale,
Nazionale, poco importa!
Serve una strategia di studio, analisi, progetto e governance
globale che sappia generare "Economia" pulita e veloce. Occorre un
rilievo architettonico serio ed attendibile del degrado strutturale
che il Comune non possiede e serve ora!
Non ci sono i soldi?
Allora bisognerà che li trovino subito perché trovarli, oltre a
rappresentare l'ultima ancora per la conservazione di un brano
vitale della storia comune, oltre ad incarnare l'art. 9 della
Costituzione Italiana, rappresenta LAVORO!
Al rilievo dovrà seguire l'analisi ed i rispettivi progetti di
consolidamento strutturale, a tale operazione eseguita con rigore
di metodo scientifico, dovrà seguire la progettazione innovativa di
tutta la Vucciria in chiave moderna e globale, occorre una vision
culturale all'altezza!
Se ciò non avverrà, da quanto ho potuto appurare camminando tra gli
scheletri cadenti di un quartiere abbandonato dalla mediocrità al
destino diruto di macerie degne di paesi in guerra, del mercato
rappresentato da Renato Guttuso, oggi in visita ad Expo, dei suoi
colori, dei suoi sapori, di tutta quella spiritualità, non rimarrà
nemmeno il racconto!
Sono preoccupato, lo voglio ribadire in quanto tecnico e voglio
lanciare l'appello alla cittadinanza intera, alle associazioni che
hanno a cuore la nostra storia comune, alle autorità competenti. Il
rischio di crolli, ove non si sopperisca alla incapacità
pianificatrice e progettuale da parte della politica ad ogni scala,
ad oggi, è serio ed inarrestabile!Non si fermerà da solo o con le
preghiere di Luglio.
Sfido qualunque tecnico ad affermare il contrario!Sfido il Comune
di Palermo ad asserire che è tutto a posto affermando che la
Vucciria è un luogo fruibile e sicuro!Sfido il Sindaco e la sua
giunta a dichiarare che sto esagerando e che è stata prestata la
dovuta attenzione alla salvaguardia dello storico millenario
Mercato!
La Vucciria così com'è, in stato di assoluto degrado strutturale,
con i quadri fessurativi diffusi e mai monitorati, non è abitabile
nemmeno per parti (se un edificio collassa, si porta dietro il suo
vicino per evidente effetto domino), non è fruibile né di giorno né
soprattutto di notte, quando sulle strade e sulle piazze si
riversano migliaia di giovani e turisti.
Lancio l'allarme allora e lo faccio da Architetto!
La bellezza ha costruito Panormus negli ultimi tre millenni, la
bellezza con la sua etica estetica salverà Palermo dai nuovi
barbari del Palazzo!
IL NOTIZIOMETRO