Architetti a Governo: Aprire in tempi brevissimi un tavolo tecnico-politico per rilancio del settore
A causa della perdurante crisi economica che si riflette pesantemente nel settore della progettazione, il Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paes...
A causa della perdurante crisi economica che si riflette
pesantemente nel settore della progettazione, il Consiglio
Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori
chiede al Governo di aprire in tempi brevissimi un tavolo
tecnico-politico finalizzato ad identificare le strategie
necessarie per il rilancio del settore dell'edilizia.
"È ormai improcrastinabile - rileva il CNAPPC - attuare norme e provvedimenti, strutturati in modo organico, che diano respiro al settore per dare certezze agli operatori e a tutti i soggetti coinvolti nella filiera dell'edilizia".
"Da tempo il CNAPPC sottolinea come - a questo proposito - occorra porre mano ad un coordinato piano di tutela, di riqualificazione, di consolidamento e di ricostruzione di una parte consistente del patrimonio edilizio nazionale che quotidianamente dimostra, anche in modo drammatico, tutta la propria inadeguatezza architettonica, urbanistica e strutturale, favorendo, in modo prioritario, il contenimento dei consumi energetici, la soluzione dell'emergenza sismica e geologica, anche al fine di dare un nuovo senso civile e dignitoso alle periferie e ai molti brani delle nostre città prive di qualità urbana e ambientale".
"Tutto ciò senza prevedere uno straordinario sforzo economico del comparto pubblico, ma attraverso incentivi che agevolino e promuovano l'intervento privato. A questa iniziativa - che rappresenterebbe una grande occasione per l'industria e per l'economia del nostro Paese, così come per la ricerca scientifica ed accademica - gli architetti italiani sono pronti a dare il loro costruttivo contributo, impegnandosi per lo sviluppo della categoria, delle professioni e del Paese".
Fonte: Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori
"È ormai improcrastinabile - rileva il CNAPPC - attuare norme e provvedimenti, strutturati in modo organico, che diano respiro al settore per dare certezze agli operatori e a tutti i soggetti coinvolti nella filiera dell'edilizia".
"Da tempo il CNAPPC sottolinea come - a questo proposito - occorra porre mano ad un coordinato piano di tutela, di riqualificazione, di consolidamento e di ricostruzione di una parte consistente del patrimonio edilizio nazionale che quotidianamente dimostra, anche in modo drammatico, tutta la propria inadeguatezza architettonica, urbanistica e strutturale, favorendo, in modo prioritario, il contenimento dei consumi energetici, la soluzione dell'emergenza sismica e geologica, anche al fine di dare un nuovo senso civile e dignitoso alle periferie e ai molti brani delle nostre città prive di qualità urbana e ambientale".
"Tutto ciò senza prevedere uno straordinario sforzo economico del comparto pubblico, ma attraverso incentivi che agevolino e promuovano l'intervento privato. A questa iniziativa - che rappresenterebbe una grande occasione per l'industria e per l'economia del nostro Paese, così come per la ricerca scientifica ed accademica - gli architetti italiani sono pronti a dare il loro costruttivo contributo, impegnandosi per lo sviluppo della categoria, delle professioni e del Paese".
Fonte: Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori
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