Architetto e Pianificatore iunior: individuati gli ambiti di competenza professionale

Il Consiglio Nazionale degli Architetti P.P.C. ha inviato la circolare n. 21 del 7 marzo 2013 ai Consigli provinciali degli Ordini recante "Nuova circolare r...

12/03/2013
Il Consiglio Nazionale degli Architetti P.P.C. ha inviato la circolare n. 21 del 7 marzo 2013 ai Consigli provinciali degli Ordini recante "Nuova circolare relativa alle competenze dell'architetto iunior e del pianificatore iunior alla luce dei fatti e mutamenti finora intervenuti" che tenta di dirimere il problema delle competenze professionali alla luce delle norme più recenti in materia.

In particolare, come definito dall'art. 16, comma 5 del D.P.R. 5 giugno 2001, n. 328, formano oggetto dell'attività professionale degli iscritti nella sezione B:
Per il settore "architettura":
1) le attività basate sull'applicazione delle scienze, volte al concorso e alla collaborazione alle attività di progettazione, direzione dei lavori, stima e collaudo di opere edilizie, comprese le opere pubbliche;
2) la progettazione, la direzione dei lavori, la vigilanza, la misura, la contabilità e la liquidazione relative a costruzioni civili semplici, con l'uso di metodologie standardizzate;
3) i rilievi diretti e strumentali sull'edilizia attuale e storica.

Per il settore "pianificazione":
1) le attività basate sull'applicazione delle scienze volte al concorso e alla collaborazione alle attività di pianificazione; 2) la costruzione e gestione di sistemi informativi per l'analisi e la gestione della città e del territorio;
3) l'analisi, il monitoraggio e la valutazione territoriale ed ambientale;
4) procedure di gestione e di valutazione di atti di pianificazione territoriale e relativi programmi complessi.

Competenze Architetto Iunior
La circolare del CNAPPC specifica che, in riferimento a quanto previsto dal D.P.R. n. 328/2001, le attività riconosciute all'architetto iunior:
  • non hanno alcuna restrizione per ciò che riguarda le attività in tutte le fasi del processo edilizio volte al concorso e alla collaborazione alle attività di pianificazione;
  • meritano maggiore approfondimento quelle che concernono l'assunzione diretta della responsabilità di progettista e/o direttore dei lavori di "costruzioni civili semplici con tecnologie standardizzate".

La norma stabilisce, dunque, due elementi caratterizzanti:
  1. la semplicità della costruzione civile;
  2. l'utilizzo di metodologie standardizzate.

Per quanto concerne il concetto di "semplicità", questo deve riguardare tutte le attività professionali attribuite all'architetto iunior. Per quanto riguarda le costruzioni in zona sismica, la circolare del CNAPPC fa riferimento alla sentenza n. 686 del 9 febbraio 2012 del Consiglio di Stato (vai alla sentenza) che, pur rilevando la specificità della progettazione in area sismica, hanno ammesso che la ricorrenza del criterio legittimante previsto ex lege - "costruzioni civili semplici, con l'uso di metodologie standardizzate" - non possa essere aprioristicamente escluso sempre e comunque, allorché si verta nel campo della progettazione e direzione dei lavori in dette aree, e necessiti di una valutazione caso per caso, che tenga conto in concreto dell'opera prevista, delle metodologie di calcolo utilizzate, e che potrà essere tanto più rigida e "preclusiva", allorché l'area sia classificata con un maggiore rischio sismico. La valutazione di un progetto in zona sismica deve specificamente riferirsi, di volta in volta, al singolo progetto presentato, con motivazione che, ancorché sintetica, abbia portata "individualizzante" (sia in ipotesi di favorevole delibazione, ovviamente, che in ipotesi di riscontrata preclusione).

Per quanto riguarda il concetto di metodologia standardizzata, la circolare del CNAPPC afferma che è "quell'insieme di regole comunemente applicate alla prassi in casi analoghi a quello trattato dal professionista de quo". Il ricorso ad una metodologia standardizzata rende semplice la progettazione e implica l'impossibilità di ricorrere a tale metodologia non appena il tema progettuale esca dalla norma presupponendo approcci specifici o, comunque, non standardizzabili.

La correlazione dei due concetti individua gli ambiti di competenza dell'architetto iunior:
  • nella semplicità, non solo della costruzione in quanto tale, ma soprattutto del progetto nella sua interezza. E', ad esempio, il caso di insediamenti, anche consistenti, che, seppure costituiti da una pluralità di costruzioni qualificabili come semplici, rivelano, nel loro insieme, una molteplicità di relazioni complesse che nascono tra numerosi elementi, di per se elementari, o tra gli stessi ed il contesto;
  • nel ricorso a metodologie standardizzate e cioè a procedure e soluzioni mutuate dalla trattatistica e dalla manualistica di settore ovvero, in soluzioni e procedute formulate su criteri che assumano come riferimenti: parametri, dati, misure, indici o valori preventivamente identificati in forma manualistica o normativa, deducendone un prodotto edilizio non necessariamente sempre uguale;
  • nella sussistenza di uno o più regimi vincolistici che presuppongano una progettazione non risolvibile con procedure standardizzate.

Nel caso venga meno la semplicità della costruzione e il progetto non sia risolvibile con l'uso di metodologie standardizzate, tale attività esula dalle competenze dell'architetto iunior e rientra tra quelle dell'architetto e ingegnere edile e ambientale.

Competenze Pianificatore Iunior (sezione B settore B)
Il pianificatore iunior:
  1. viene attribuita una funzione di concorso e collaborazione nelle attività professionali rivolte alla pianificazione generale e/o territoriale. E' una figura esperta in sistemi informativi di settore, analisi e monitoraggio del territorio, gestione e valutazione di atti di pianificazione;
  2. assume un ruolo di responsabilità nelle procedure di realizzazione e gestione di sistemi informativi che utilizzano nuove tecnologie per l'analisi, la descrizione, l'interpretazione e la valutazione di sistemi urbani, territoriali e ambientali;
  3. possiede le conoscenze per analizzare i processi di trasformazione delle città e del territorio. Conosce i metodi e le tecniche di analisi delle forme e delle relazioni funzionali dell'ambiente fisico e dei suoi processi evolutivi, valuta gli effetti delle azioni di pianificazione sul contesto insediativo, ambientale, paesaggistico, sociale ed economico;
  4. assume diretta responsabilità nelle procedure di gestione e valutazione di atti di pianificazione territoriale e relativi programmi complessi, i quali possono essere definiti come strumenti fortemente innovativi per il governo del territorio.

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