Banca d'Italia: sistema appalti a rischio collusione e corruzione

La Banca d'Italia ha, recentemente, pubblicato un'indagine recante "L'affidamento dei lavori pubblici in Italia: un'analisi dei meccanismi di selezione del c...

03/01/2011
La Banca d'Italia ha, recentemente, pubblicato un'indagine recante "L'affidamento dei lavori pubblici in Italia: un'analisi dei meccanismi di selezione del contraente privato".
Nell'indagine dopo un'introduzione in cui viene precisato che “Nonostante le numerose riforme che hanno interessato il settore degli appalti pubblici negli ultimi anni, il sistema italiano è caratterizzato da un'elevata frammentazione ed esposto in misura considerevole ai rischi di collusione, corruzione e rinegoziazioni successive con gli aggiudicatari dei contratti. Carenze sono, inoltre, presenti sul piano della progettazione degli interventi” vengono trattati dettagliatamente:
  • le procedure di gara e i criteri di aggiudicazione
  • un'analisi del sistema degli appalti i taliano dal punto di vista economico: i c.d. “formati di gara”
  • la desiderabilità dei diversi formati di gara
  • le criticità presenti nella disciplina italiana: alcune indicazioni di policy
L'indagine contiene, anche, un'appendice in cui, per i vari tipi di procedura di gara (procedura aperta, procedura ristretta, procedura negoziata e dialogo competitivo), vengono riassunte utili indicazioni sull'ambito di applicazione e sui presupposti, sulla pubblicazione del bando, sulla presentazione delle offerte, sulla valutazione dell'anomalia dell'offerta e sull'aggiudicazione.

Un ultimo paragrafo è, poi, dedicato alle conclusioni e nelle stesse gli autori dell'indagine pongono l'accento sul fatto che alcuni miglioramenti sulla situazione attuale potrebbero essere realizzati:
  • con l'eliminazione del ricorso a meccanismi di esclusione automatica delle offerte anomale, che ridurrebbe i rischi di collusione tra gli offerenti;
  • con un accentramento delle valutazioni di anomalia delle offerte in capo a stazioni appaltanti di maggiori dimensioni e un innalzamento degli importi delle garanzie fideiussorie prestate dai soggetti aggiudicatari, che ridurrebbero i rischi di rinegoziazioni successive e di mancato completamento dell'opera;
  • con una maggiore attenzione per la progettazione degli interventi attraverso la centralizzazione di tale attività e l'adozione di normativa tecnica di dettaglio, per gli appalti più semplici;
  • con una maggiore valorizzazione del criterio selettivo basato sull'offerta economicamente più vantaggiosa e del dialogo competitivo per gli appalti complessi, al fine di assicurare in maniera più efficace un contenimento dei costi per la PA che si associ ad adeguati livelli qualitativi dell'opera pubblica;
  • al fine di bilanciare la maggiore discrezionalità così attribuita alla PA, con un rafforzamento delle misure di contrasto ai fenomeni di corruzione, specie attraverso la riorganizzazione degli organismi di attestazione, un inasprimento dei controlli relativi alla sub-contrattazione e una maggiore trasparenza delle informazioni.

A cura di Paolo Oreto
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