Bando Guardia di Finanza: maggiore punteggio in caso di offerta economica a titolo gratuito
“Un bando vergognoso e lesivo della dignità dei professionisti”. È questo il duro il commento del Consiglio Nazionale dei Periti Industriali all’indomani del...
“Un bando vergognoso e lesivo della dignità dei professionisti”. È questo il duro il commento del Consiglio Nazionale dei Periti Industriali all’indomani della pubblicazione di un bando di gara del reparto tecnico logistico-amministrativo della Guardia di Finanza della Liguria finalizzato ad acquisire una dichiarazione di rispondenza relativa agli impianti in uso presso i locali della Caserma San Giorgio della stessa amministrazione appaltante.
In particolare, il bando (di cui alleghiamo il disciplinare) prevede un valore a base d'asta pari a €. 1.850,00 oltre gli oneri e ritenute di legge per l'esecuzione di un incarico professionale per l'acquisizione di una dichiarazione di rispondenza, ex art. 7 comma 6 del D.M. 37/08, relativa agli impianti in uso presso i locali mensa, cucina e deposito presso la Caserma “San Giorgio” della Guardia di Finanza sita in Genova - Piazza Cavour n. 1, atteso che, allo stato, i predetti impianti risultano privi di documentazione progettuale e di conformità alla realizzazione degli impianti a regola d’arte.
La contestazione, da cui deriva la dura presa di posizione, del Consiglio Nazionale dei Periti Industriali riguarda il criterio di aggiudicazione e in particolare la valutazione del punteggio relativo:
- ai titoli di studio;
- all'offerta economica.
In riferimento ai titoli di studio, il bando attribuisce un punteggio differenziato in base al voto finale riferito alla laurea specialistica (magistrale), che sarà massimo per la valutazione più elevata e, via via più basso, per quelle minori. In particolare, i criteri di attribuzione utilizzati sono:
- Professionista che ha conseguito il voto finale di laurea specialistica (magistrale) di 110 e lode - 70 punti;
- Professionista che ha conseguito il voto finale di laurea specialistica (magistrale) tra 66 e 110 - 50 punti;
- Professionista che ha conseguito la laurea triennale - 10 punti;
- Professionista che ha conseguito diploma di scuola secondaria di 2° grado - 1 punto
I Periti hanno rilevato come il bando in questione riguardi "lo svolgimento di un’attività riservata ai professionisti iscritti ai relativi albi secondo le specifiche competenze tecniche richieste dalla legge. E’incomprensibile, quindi, attribuire una votazione rispetto a un titolo di studio".
Ma la parte più contestata riguarda la valutazione economica dell'offerta. Il bando prevede, infatti, che all'offerta economica "potranno essere attribuiti un massimo di 30 punti. L’importo da indicare dovrà essere quello già ribassato rispetto al compenso forfettario posto a base d’asta, pari ad € 1.850,00 oltre gli oneri e ritenute di legge. Il punteggio verrà attribuito assegnando all'offerta più bassa 30 punti; alle altre offerte verrà attribuito un punteggio risultante dall'applicazione della seguente formula: 30 x (prezzo più basso /prezzo offerto). In caso di offerta economica a titolo di gratuità (pari a €. 0,00/ora) verranno ad essa attribuiti 40 punti. Per la determinazione dei punti da attribuire alle offerte successive il valore “prezzo più basso” della formula sopra riportata sarà assunto per “default” pari a 1".
In sostanza, in barba a qualsiasi principio di equità del compenso, il bando assegnerebbe un punteggio maggiore in caso di offerta a titolo gratuito.
“E’un’aberrazione - dice il Consiglio nazionale dei periti industriali - è l’ennesimo attacco mirato a svilire la prestazione professionale ledendo principi costituzionali. Ma l’episodio è ancora più grave giacché non solo questo avviene attraverso un bando pubblico, ma anche perché l’amministrazione appaltante, cioè un organo dello Stato, dovrebbe essere quel presidio della legalità proprio nell’accertamento dei reati in materia contabile e fiscale".
"Per questo - concludono i Periti - valuteremo se attivarci davanti alle autorità di competenza per segnalare attraverso la trasmissione degli atti alla Procura della repubblica l’illegittimità dei requisiti presenti nel bando e verificare se sono configurabili illeciti della pubblica amministrazione come abuso di ufficio. Parallelamente procederemo con una puntuale segnalazione del bando all’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione”.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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