Bando Periferie e Milleproroghe 2018: No alla sospensione dei fondi, Sì a un piano di rigenerazione
ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Italiani), ANCI (Associazione Nazionali Comuni Italiani), Fondazione RIUSO per la rigenerazione urbana, Lagambiente,...
ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Italiani), ANCI (Associazione Nazionali Comuni Italiani), Fondazione RIUSO per la rigenerazione urbana, Lagambiente, AUDIS (Associazione Aree urbane dismesse), con un Comunicato stampa congiunto sul Piano periferie dicono no al alla sospensione dei fondi e sì a un piano di rigenerazione.
Qui di seguito il comunicato stampa:
“La condizione delle periferie dovrebbe essere al centro delle politiche sociali, ambientali, energetiche, sulla sicurezza e per lo sviluppo economico: non c’è formazione politica che non l’abbia affermato in campagna elettorale.
Eppure la Camera nelle prossime settimane potrebbe
confermare l’emendamento già approvato al Senato che sospende i
fondi per la riqualificazione delle periferie in cento
città italiane, a progetti avviati o approvati, tutti co-finanziati
da privati.
Parliamo di strade, risanamenti edilizi, sicurezza
idrogeologica e sismica, giardini, parchi giochi, scuole,
infrastrutture indispensabili a ridare decoro ai luoghi
più poveri e abbandonati in città grandi, medie e piccole.
Al nord, al centro, al sud indipendentemente dal
colore politico di chi li governa. Parliamo della rottura
di accordi che erano garantiti dallo Stato e nei quali gli Enti
Locali e i privati si sono impegnati con risorse umane,
tecniche ed economiche. La rottura unilaterale degli accordi non
può che avere pesanti conseguenze immediate e future, con una
ulteriore perdita di fiducia di tutti verso i progetti di
collaborazione tra pubblico e privato nella rigenerazione delle
nostre città.
Al recupero delle periferie è dunque necessario dare
massima priorità, superando contrapposizioni di bandiera
che rischiano di far perdere di vista l’obiettivo principale: il
benessere della collettività.
Per queste ragioni le nostre organizzazioni chiedono al
Parlamento di liberare le risorse già approvate e
impegnate e, anzi, di destinare nuovi
finanziamenti alla vera rigenerazione delle città, con
progetti innovativi e compatibili con l’ambiente, con selezioni più
rapide che premino la qualità, ma soprattutto favorendo
quei progetti capaci di incidere in modo efficace sul tessuto
urbano delle zone periferiche, in particolare con
interventi di demolizioni e ricostruzione migliorando la qualità
della vita di chi ci abita.
Un nuovo impegno del Governo, quindi, che non deve
essere solo economico ma fattivo, controllando spese, tempi
e risultati dei progetti, risolvendo le inefficienze
burocratiche, che abbiamo più volte segnalato nei
programmi precedenti, per avviare un percorso virtuoso che
rigeneri le periferie facendole esempi di efficienza per tutta la
città.
In questa direzione, siamo disponibili da subito a
collaborare su un piano che è strategico per il futuro
delle nostre città, dei cittadini e del Paese.”
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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