Bonus Mobili, presentato emendamento per togliere il tetto di 10.000 euro
Tetto di spesa si, tetto di spesa no, tetto di spesa forse. No, non sono impazzita, sto solo cercando di ricordare le norme susseguitesi negli ultimi 12 mesi...
Tetto di spesa si, tetto di spesa no, tetto di spesa forse. No, non
sono impazzita, sto solo cercando di ricordare le norme
susseguitesi negli ultimi 12 mesi che hanno riguardato
l'agevolazione originariamente prevista dal Decreto-Legge 4 giugno
2013, n. 63 convertito con modificazioni dalla Legge 3 agosto 2013,
n. 90 (G.U. 03/08/2013, n. 181).
Entrando nel dettaglio, il decreto n. 63/2013, tra le altre cose, ha previsto un'ulteriore detrazione del 50% per l'acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), finalizzati all'arredo di immobili oggetto di ristrutturazione. Detrazione che doveva essere calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 10.000 euro e ripartita in 10 quote annuali di pari importo. La legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilità per il 2014), prorogando al 31 dicembre 2014 la scadenza del bonus, ha stabilito, anche, che le agevolazioni non avrebbero potuto essere concesse se il prezzo degli arredi fosse stato superiore a quello della ristrutturazione.
Successivamente, con la pubblicazione del Decreto Legge 30 dicembre 2013, n. 151 (G.U. 30 dicembre 2013, n. 304) è stato eliminato il vincolo per cui le spese per l'acquisto degli arredi non potesse essere superiore a quelle sostenute per i lavori di ristrutturazione. Per i 60 giorni successivi alla pubblicazione in Gazzetta, dunque, i contribuenti hanno potuto sostenere spese maggiori per i mobili (rispetto alla ristrutturazione) fruendo ugualmente della detrazione.
Ma mai dare nulla per scontato, soprattutto quando si parla di normativa.
La mancata conversione in Legge del D.L. n. 151/2013 ha, infatti, creato una finestra temporale in cui le spese per l'acquisto dei mobili avrebbero potuto essere maggiori di quelle della ristrutturazione, per poi ritornare a quanto previsto dalla legge di Stabilità per il 2014.
Ma non abbiamo ancora terminato!
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 73 del 28/03/2014 è stato pubblicato il decreto-legge 28 marzo 2014, n. 47 tutt'ora in esame al Senato per la conversione in legge. Tra gli emendamenti, ne è stato presentato uno, che con ogni probabilità verrà approvato, che riguarda proprio il bonus mobili ed elettrodomestici. In particolare, è stata proposta la soppressione dell'ultimo periodo dell'art. 16, comma 2 del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2013, n. 90 con effetto dall'1 gennaio 2014.
Se questo emendamento verrà approvato, sarà possibile fruire del bonus mobili senza il tetto di spesa di 10.000 euro. Questo a meno di altre norme che andranno a modificare norme che modificano norme...
Entrando nel dettaglio, il decreto n. 63/2013, tra le altre cose, ha previsto un'ulteriore detrazione del 50% per l'acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), finalizzati all'arredo di immobili oggetto di ristrutturazione. Detrazione che doveva essere calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 10.000 euro e ripartita in 10 quote annuali di pari importo. La legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilità per il 2014), prorogando al 31 dicembre 2014 la scadenza del bonus, ha stabilito, anche, che le agevolazioni non avrebbero potuto essere concesse se il prezzo degli arredi fosse stato superiore a quello della ristrutturazione.
Successivamente, con la pubblicazione del Decreto Legge 30 dicembre 2013, n. 151 (G.U. 30 dicembre 2013, n. 304) è stato eliminato il vincolo per cui le spese per l'acquisto degli arredi non potesse essere superiore a quelle sostenute per i lavori di ristrutturazione. Per i 60 giorni successivi alla pubblicazione in Gazzetta, dunque, i contribuenti hanno potuto sostenere spese maggiori per i mobili (rispetto alla ristrutturazione) fruendo ugualmente della detrazione.
Ma mai dare nulla per scontato, soprattutto quando si parla di normativa.
La mancata conversione in Legge del D.L. n. 151/2013 ha, infatti, creato una finestra temporale in cui le spese per l'acquisto dei mobili avrebbero potuto essere maggiori di quelle della ristrutturazione, per poi ritornare a quanto previsto dalla legge di Stabilità per il 2014.
Ma non abbiamo ancora terminato!
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 73 del 28/03/2014 è stato pubblicato il decreto-legge 28 marzo 2014, n. 47 tutt'ora in esame al Senato per la conversione in legge. Tra gli emendamenti, ne è stato presentato uno, che con ogni probabilità verrà approvato, che riguarda proprio il bonus mobili ed elettrodomestici. In particolare, è stata proposta la soppressione dell'ultimo periodo dell'art. 16, comma 2 del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2013, n. 90 con effetto dall'1 gennaio 2014.
Se questo emendamento verrà approvato, sarà possibile fruire del bonus mobili senza il tetto di spesa di 10.000 euro. Questo a meno di altre norme che andranno a modificare norme che modificano norme...
A cura di Ilenia
Cicirello
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