CASE ANTISISMICHE IN LEGNO
E’ della settimana passata la notizia che sarà costruito a Firenze un edificio residenziale di sei piani con 39 alloggi e che sarà realizzato interamente in ...
E’ della settimana passata la notizia che sarà costruito a Firenze
un edificio residenziale di sei piani con 39 alloggi e che sarà
realizzato interamente in legno. Il costo che dovrebbe
attestarsi sui 7 milioni di euro è paragonabile a quello delle
costruzioni in cemento armato ma i tempi di costruzione dovrebbero
essere sensibilmente inferiori.
Il progetto nasce dal progetto di ricerca SOFIE sull'edilizia sostenibile condotto dall'Istituto IVALSA del Consiglio Nazionale delle Ricerche con il sostegno della Provincia Autonoma di Trento.
SOFIE ha lo scopo di definire le prestazioni e le potenzialità di un sistema per la costruzione di edifici a più piani, realizzato con struttura portante di legno trentino di qualità certificata e caratterizzato da elevate prestazioni meccaniche e basso consumo energetico, ottimi livelli di sicurezza al fuoco e al sisma, comfort acustico e durabilità nel tempo: il sistema X-LAM (pannelli lamellari di legno massiccio a strati incrociati).
Nata in Germania meno di dieci anni fa, questa tecnica costruttiva si basa sull'utilizzo di pannelli lamellari di legno massiccio di spessore variabile dai 5 ai 30 cm realizzati incollando strati incrociati di tavole di spessore medio di 2 cm. I pannelli vengono tagliati a seconda delle esigenze architettoniche completi di aperture per porte, finestre e vani scala e in seguito issati e collegati tra loro in opera con angolari metallici, chiodi a rilievi tronco-conici e viti autoforanti.
I pannelli sono realizzati interamente con legno proveniente dalle foreste della Valle di Fiemme e delle altre valli del Trentino.
Nei giorni succesivi al terremoto che ha sconvolto la città dell’Aquila, Ario Ceccotti, ingegnere civile e direttore del Cnr-Ivalsa ha precisato che per le costruzioni antisismiche “Bisogna cambiare mentalità e pensare di cominciare a costruire i nuovi edifici sia per la salvaguardia delle vite umane sia per la salvaguardia del patrimonio edilizio, anche per terremoti di forte intensità, e questo non solo per gli edifici strategici (ospedali, caserme etc.), ma anche per gli edifici residenziali. Con il legno X-lam (Cross-lam – compensato di tavole) questo è possibile a costi contenuti, come dimostrato dall’edificio di 7 piani testato a Kobe, in Giappone, che ha sopportato 7 terremoti dati in serie d’intensità distruttiva senza mostrare deformazioni residue apprezzabili. Negli ultimi anni i progressi nel campo del legno strutturale sono stati enormi, con nuovi prodotti - il Cross-lam è uno di questi - e nuovi sistemi di collegamento meccanici (viti impensabili solo due anni fa). Senza contare il fatto che il legno è un materiale rinnovabile e quindi ecologicamente sostenibile.”.
Ricordiamo che alla fine del 2007 l'Istituto nazionale di ricerca sulla prevenzione disastri (Nied) di Miki in Giappone ha sottoposto il prototipo di sette piani e 24 metri di altezza, con successo, al test antisismico considerato più distruttivo per le opere civili: la simulazione del terremoto di Kobe con magnitudo 7,2 sulla scala Richter, che nel 1995 provocò la morte di oltre seimila persone.
“La casa, alta 24 metri, non solo è rimasta in piedi, ma non ha avuto lesioni importanti. Era perfettamente agibile, è stata una sorpresa anche per noi” spiega l’ingegner Ario Ceccotti, responsabile del progetto.
Ed, in riferimento al terremoto che ha colpito l’Abruzzo, il professore Ceccotti ha aggiunto “Negli ultimi cento anni le tecniche di costruzione hanno fatto progressi enormi ed il legno oggi, se è lavorato come si deve, ha dimostrato di poter resistere a sismi come quelli giapponesi, e a maggior ragione resisterebbe a quelli italiani che sono di intensità minore. Avrebbe anche il vantaggio che non resta lesionato e pericolante come il cemento armato, che poi va abbattuto”. E per quanto concerne il problema incendi ha aggiunto: “Abbiamo fatto anche un test su quelli, la casa è andata avanti a bruciare per ore, la struttura è rimasta in piedi”.
Dopo oltre un’ora di incendio, la struttura conservava ancora intatte le sue proprietà meccaniche e inalterata la sua struttura, ribaltando così l’antico pregiudizio che il legno resiste al fuoco meno del cemento.
Il progetto nasce dal progetto di ricerca SOFIE sull'edilizia sostenibile condotto dall'Istituto IVALSA del Consiglio Nazionale delle Ricerche con il sostegno della Provincia Autonoma di Trento.
SOFIE ha lo scopo di definire le prestazioni e le potenzialità di un sistema per la costruzione di edifici a più piani, realizzato con struttura portante di legno trentino di qualità certificata e caratterizzato da elevate prestazioni meccaniche e basso consumo energetico, ottimi livelli di sicurezza al fuoco e al sisma, comfort acustico e durabilità nel tempo: il sistema X-LAM (pannelli lamellari di legno massiccio a strati incrociati).
Nata in Germania meno di dieci anni fa, questa tecnica costruttiva si basa sull'utilizzo di pannelli lamellari di legno massiccio di spessore variabile dai 5 ai 30 cm realizzati incollando strati incrociati di tavole di spessore medio di 2 cm. I pannelli vengono tagliati a seconda delle esigenze architettoniche completi di aperture per porte, finestre e vani scala e in seguito issati e collegati tra loro in opera con angolari metallici, chiodi a rilievi tronco-conici e viti autoforanti.
I pannelli sono realizzati interamente con legno proveniente dalle foreste della Valle di Fiemme e delle altre valli del Trentino.
Nei giorni succesivi al terremoto che ha sconvolto la città dell’Aquila, Ario Ceccotti, ingegnere civile e direttore del Cnr-Ivalsa ha precisato che per le costruzioni antisismiche “Bisogna cambiare mentalità e pensare di cominciare a costruire i nuovi edifici sia per la salvaguardia delle vite umane sia per la salvaguardia del patrimonio edilizio, anche per terremoti di forte intensità, e questo non solo per gli edifici strategici (ospedali, caserme etc.), ma anche per gli edifici residenziali. Con il legno X-lam (Cross-lam – compensato di tavole) questo è possibile a costi contenuti, come dimostrato dall’edificio di 7 piani testato a Kobe, in Giappone, che ha sopportato 7 terremoti dati in serie d’intensità distruttiva senza mostrare deformazioni residue apprezzabili. Negli ultimi anni i progressi nel campo del legno strutturale sono stati enormi, con nuovi prodotti - il Cross-lam è uno di questi - e nuovi sistemi di collegamento meccanici (viti impensabili solo due anni fa). Senza contare il fatto che il legno è un materiale rinnovabile e quindi ecologicamente sostenibile.”.
Ricordiamo che alla fine del 2007 l'Istituto nazionale di ricerca sulla prevenzione disastri (Nied) di Miki in Giappone ha sottoposto il prototipo di sette piani e 24 metri di altezza, con successo, al test antisismico considerato più distruttivo per le opere civili: la simulazione del terremoto di Kobe con magnitudo 7,2 sulla scala Richter, che nel 1995 provocò la morte di oltre seimila persone.
“La casa, alta 24 metri, non solo è rimasta in piedi, ma non ha avuto lesioni importanti. Era perfettamente agibile, è stata una sorpresa anche per noi” spiega l’ingegner Ario Ceccotti, responsabile del progetto.
Ed, in riferimento al terremoto che ha colpito l’Abruzzo, il professore Ceccotti ha aggiunto “Negli ultimi cento anni le tecniche di costruzione hanno fatto progressi enormi ed il legno oggi, se è lavorato come si deve, ha dimostrato di poter resistere a sismi come quelli giapponesi, e a maggior ragione resisterebbe a quelli italiani che sono di intensità minore. Avrebbe anche il vantaggio che non resta lesionato e pericolante come il cemento armato, che poi va abbattuto”. E per quanto concerne il problema incendi ha aggiunto: “Abbiamo fatto anche un test su quelli, la casa è andata avanti a bruciare per ore, la struttura è rimasta in piedi”.
Dopo oltre un’ora di incendio, la struttura conservava ancora intatte le sue proprietà meccaniche e inalterata la sua struttura, ribaltando così l’antico pregiudizio che il legno resiste al fuoco meno del cemento.
A cura di Paolo
Oreto
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