CERT'ing: la certificazione delle competenze per l'ingegnere è la via corretta?
Valorizzare le esperienze degli ingegneri italiani iscritti all'Albo e convalidarne le competenze acquisite attraverso la formazione continua e l'attività pr...
Valorizzare le esperienze degli ingegneri italiani iscritti all'Albo e convalidarne le competenze acquisite attraverso la formazione continua e l'attività professionale maturata su campo, per tutti i ruoli, attività e settori dell'Ingegneria.
È questo l'obiettivo di CERT'ing - Agenzia Nazionale Certificazione Competenze messa a punto da qualche anno dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri, recentemente promosso attraverso una mail inviata a tutti gli ingegneri italiani iscritti all'Albo (compreso quindi il sottoscritto). Un'Agenzia nata nel 2016 ma che fin'ora ha stentato a decollare (lo dimostrano gli appena 479 ingegneri certificati in tutta Italia dopo 2 anni di funzionamento) ma che adesso potrà godere di un incentivo in più per chi deciderà di certificarsi: attraverso una quota di 300 euro + IVA ogni 3 anni, gli ingegneri potranno, oltre che comprovare le competenze acquisite con lo svolgimento dell'attività professionale e utilizzare il "bollino" di CERT'ing nel proprio biglietto da visita o profilo web, anche vedersi riconosciuto il percorso di aggiornamento con l'attribuzione di 15 CFP per ognuno dei tre anni di validità del certificato.
Fatti due semplici conti, con appena 100 euro/anno + IVA gli ingegneri avranno tolto tra le loro preoccupazioni il "peso" della formazione continua, dedicando maggior tempo all'aggiornamento "quello vero" fatto di corsi utili alla loro professione e non da pacchetti di CFP utili solo ad arricchire la loro raccolta punti annuale. Un bel business per il Consiglio Nazionale degli Ingegneri che entrerà a piè pari nel mercato della formazione continua sbaragliando la concorrenza delle scuole di formazione nate negli ultimi anni solo per soddisfare il bisogno di CFP dei professionisti ma che, probabilmente, farà il bene degli Enti di formazione seri che negli anni si sono concentrati più sull'erogazione di corsi di qualità e piattaforme di e-learning sempre più performanti.
Ma analizzando davvero la questione, siamo davvero certi che gli ingegneri dopo la laurea, l'abilitazione e l'aggiornamento (quello vero) abbiano anche bisogno di un "bollino" che ne certifichi le competenze nei confronti di una committenza che non vede più le professioni tecniche come "attività intellettuali" quanto come "dispensatori di firma"? E siamo certi che dopo anni di campagne denigratorie (ricordo quella del Governo sulle "Agevolazioni per la casa"), normative sempre più complicate e brevi (la riforma del Codice dei contratti sta diventando una barzelletta e l'approvazione della circolare esplicativa delle NTC un miraggio), i professionisti non abbiano bisogno di altro per aver riconosciuta la loro funzione sociale?
In molti si sono dimenticati che gli Architetti sono quelli che "disegnano" il tessuto sociale delle nostre città, influenzando le vite di milioni di persone. Gli Ingegneri sono coloro i quali rendono sicure le nostre abitazioni e le nostre infrastrutture. Siamo davvero certi che la strada del CERT'ing sia quella corretta oppure non sia necessario fare un passo indietro lavorando sulla percezione di queste professioni all'interno della società, evidenziandone sempre ed in ogni luogo la loro utilità e funzione sociale?
Lascio a voi le risposte nella speranza si possa aprire un
dibattito serio e costruttivo.
#unpensieropositivo
A cura di Ing. Gianluca Oreto
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